In risposta alla violenta retata dei gruppi neofascisti, avvenuta solo qualche giorno fa a Villa Ada a Roma, la rete antifascista dei centri sociali e delle associazioni, che già da alcuni anni lavora assieme per fronteggiare questa recrudescenza di violenza, neofascismo e neonazismo che hanno colpito la Capitale, come altri importanti città italiane, ha indetto una serie di iniziative e una manifestazione per sabato 7.
Fondamentale è dare una risposta immediata all'ennesimo atto intimidatorio, eclatante per organizzazione squadristica, che giunge solo ultimo di una serie infinita di episodi gravissimi come quello che ha provocato l'uccisione di Renato Biagetti all'uscita di una discoteca di Focene meno di un anno fa.
Accorato è l'appello rivolto alla società civile e al mondo dell'associazionismo laico, democratico e antifascista a cui ha naturalmente aderito anche il Circolo Mario Mieli.
Assolutamente condivisibile, come del resto già a caldo facevo, l'ingiunzione al mondo istituzionale ad agire in profondità con politiche vere:
"Le istituzioni romane, il Sindaco Veltroni, tutte le forze politiche e sociali democratiche devono intervenire: basta con lo sdoganamento e la legittimazione dello squadrismo neo-fascista, basta con la concessione di spazi a chi fa apologia di fascismo, basta con la politica di equidistanza che pone la radicalità politica e sociale sullo stesso piano della intolleranza e della violenza razzista contro la sinistra, i migranti, i gay, le lesbiche, i transessuali.
Non bastano generiche condanne alla violenza: la organizzazione di forze dichiaratamente neofasciste e gli atti squadristici sono un fenomeno grave da condannare apertamente e contrastare senza tolleranza alcuna. Roma rifiuta i fascisti. E lo dimostrerà sabato 7 luglio, con una grande manifestazione pacifica e di massa, plurale, radicalmente antifascista, autotutelata, sonora e comunicativa, per dire a tutta la città che non esistono zone franche, per affermare la libertà di movimento e il diritto di resistenza a difesa della libertà di espressione e aggregazione davanti al terrore di poche decine di vigliacchi, da sempre al servizio dei poteri forti.
Invitiamo quindi le associazioni, i comitati, i centri sociali, le forze politiche, i sindacati e tutta la Roma democratica e antifascista a partecipare a questa grande giornata di libertà".
Il corteo, che inizialmente doveva toccare piazza Vescovio ha cambiato tragitto, perché non autorizzato dalla questura per motivi di ordine pubblico. Al momento dovrebbe partire da Villa Ada e giungere a Piazza S. Emerenziana e ritorno. Partenza ore 16:00
Ma è importante seguire l'evoluzione della vicenda perché trattative cola questura sarebbero ancora in corso.
Questa vicenda appare, a dire il vero, un po' desolante. Il fatto che la questura dia per acclarato che un corteo antifascista NON possa passare da piazza Vescovio perché zona a forte presenza di circoli di estrema destra è già un cattivo segnale per la nostra democrazia e per la sicurezza. Evidentemente esistono a Roma delle zone franche in cui la legge della democrazia e del diritto non arriva, dei territori dove lo Stato si ritira e lascia che a spadroneggiare siano le bande dei violenti. Questo è inconcepibile poiché assegna una vittoria a chi semina violenza e terrore e lascia passare per provocatore chi vuole riaffermare con coraggio e chiarezza i più elementari principi costituzionali.
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