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giovedì 11 settembre 2008

Guzzanti processata per vilipendio al papa. Italia di oggi peggio che nel Medioevo?

La notizia del rinvio a giudizio per le parole sul papa pronunciate in Piazza Navona durante il NO CAV DAY da Sabina Guzzanti era in parte attesa. Il nostro codice penale, con una scelta a mio modo di vedere opinabile (del resto parliamo del codice Rocco di età fascista!!), equipara la protezione al Capo dello Stato con quella offerta al pontefice...
Nella sua satirica invettiva la Guzzanti ha "osato" prevedere l'inferno per Benedetto XVI... Mi viene da pensare che anche Dante circa 700 anni or sono, in pieno Medioevo fece lo stesso con l'allora regnante Bonifacio VIII (verso il quale era tutt'altro che tenero collocandolo in unabolgia "riservata ai papi simoniaci" - Canto XIX della Divina Commedia!), senza incorrere in nessun problema giudiziario.
Forse che l'Italia del Medioevo era più libera e rispettosa della libertà di critica e di pensiero di quella di oggi?

Sulla vicenda posso riportare un episodio accadutomi personalmente circa 6 anni fa (per l'esattezza il 14 novembre 2002), in occasione della visita di Giovanni Paolo II in Parlamento, accolta con una unanime acclamazione da parte di tutti gli schieramenti politici.
Quel giorno era prevista una piccola manifestazione per la laicità a piazza Navona, ma io, testardo, avevo deciso di recarmi in piazza del Parlamento con un piccolo cartello "PER UNO STATO LAICO", da mostrare al passaggio della papa verso l'ingresso della Camera, in mezzo al resto della folla acclamante.
Naturalmente non sono neppure riuscito ad entrare in piazza: la polizia preoccupatasi per il mio cartello mi ha fermato, caricato su una volante e portato prima in commissariato e poi in questura. Appena giunto, l'ispettore Pierro, che mi interrogava provò subito a farmi dire che io "manifestavo contro il papa", e io: "no manifesto per uno Stato laico", lui: "uno stato laico vuol dire contro il papa" io: "no parlo di uno Stato che tenga ben distinti l'ambito della religione da quello della politica".
Per farla breve secondo me l'ispettore provava ad attribuirmi proprio un reato di vilipendio al papa (cosa che sapendo possibile evitai appunto) e alla fine non trovò di meglio che procedere presso il PM per qualcosa come la "Tentata sedizione"... naturalmente di questo procedimento non ho più saputo nulla e adesso sarà archiviato in qualche polveroso scaffale della Questura o della Procura, ma il risultato pratico è stato quello di manifestare liberamente il mio pensiero e i miei sentimenti di rabbia per quella visita come quelle poche centinaia di persone assiepate di fronte al Parlamento a manifestare la loro gioia per il medesimo evento. La folla poteva essere solo osannante quel giorno come quella di piazza Venezia durante uno storico (ma quanto storico?) ventennio!