domenica 29 luglio 2007

E Marrazzo perse le staffe

Alla fine nel caso del bacio al Colosseo il battagliero Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma ha perso le staffe ed è sbottato...
Ma che credete, non contro i carabinieri o i soliti commenti di Buttiglione e Volontè che immaginano la lobby gay in azione per garantire fantomatiche eccezioni e privilegi per i gay, ma contro il Circolo Mario Mieli, reo, a suo dire, di aver rotto il suo monopolio e primogenitura sul caso organizzando per stasera una manifestazione al Colosseo.

La Cronaca di Roma di "Repubblica" in edicola oggi (29 luglio) titola addirittura "Le associazioni gay di dividono".
E nel corpo parla di "una manifestazione capace di suscitare liti e diverbi, tanto che c'è già chi parla di concorrenza sleale. Protagonisti della vicenda l'Arcigay Roma e il Circolo Mario Mieli, le due storiche associazioni capitoline che si battono da anni in difesa dei diritti degli omosessuali.
Motivo delle polemiche, la decisione del Circolo Mario Mieli di organizzare, stasera alle 22, una serata all'insegna del Bacio Collettivo, un'iniziativa che si terrà in via San Giovanni in Laterano per dimostrare la propria solidarietà alla coppia gay arrestata giovedì notte dai carabinieri perché sorpresa a baciarsi all'ombra del Colosseo. «Hanno copiato la nostra manifestazione» reclama il presidente dell'Arcigay Roma Fabrizio Marrazzo. L'associazione, infatti, aveva organizzato per giovedì prossimo dalle 23 una "kiss Night", una serata di baci pensata in concomitanza con l'inaugurazione della "gay street"... «La decisione del Circolo Mario Mieli ci lascia profondamente perplessi - continua Marrazzo - i due ragazzi che hanno denunciato il fatto non saranno presenti alla manifestazione di stasera, bensì a quella di giovedìe mi auguro che il Circolo smetta di strumentalizzare fatti del genere solo per ottenere un po' di visbilità»."
La polemica è riportata anche a pagina 15 del Corriere della Sera di oggi. Con Marrazzo che ancora dà fuoco alle polveri del risentimento
Il Corriere titola «Al Colosseo per il kiss in» Ma la protesta gay si divide".
L'articolo prosegue: "l'indignazione è corale. La solidarietà no. Dopo il fermo dei carabinieri8con denuncia per atti osceni) nei confronti di Roberto L. e Michele M., sorpresi in effusioni all'ombra della gay street romana, le polemiche montano e l'orgoglio gay si biforca. il circolo di solidarietà omosessuale Mario Mieli (sul Corriere scrivono proprio così storpiando un po' il nome), tramite agenzie e sul proprio sito, indice un sit-in antiomofobia per stasera 8ore 22) al Colosseo: «. si legge sul comunicato. Arcigay invece posticipa: «». Fabrizio Marrazzo presidente della Gay Help Line e di Arcigay del Lazio, si lascia sfuggire un certo disappunto per il «doppione» mariomielista: «C'è un solo kiss in ed è quello che abbiamo indetto per primi. Con noi ci saranno le vere vittime della vicenda Roberto e Michele. Stiamo anche raccogliendo adesioni tra i vari personaggi dello spettacolo (ieri, inserata, l'adesione di Allessandro Cecchi Paone,ndr). Il Circolo Mario Mieli promette di essere con noi il 2 sera. Ma forse aspettano i titoli sui giornali per valutare se è il caso di anticipare la loro solidarietà». Niente presenzialismo giurano dal Mario Mieli. Piuttosto si tratta di «tenere alta l'attenzione sulla vicenda» dice Andrea Berardicurti, segretario politico del Circolo di Cultura Omosessuale".
Simili dichiarazioni l'onnipresente parla con dichiarazioni rese a Skytg24 (dove si spinge a parlare di manifestazione ufficiale e non ufficale)

Insomma Marrazzo sembra non aver digerito il fatto che altri a Roma possano organizzare qualcosa anche senza il suo consenso (cosa che per altro lui fa regolarmente) e rivendica assurde primogeniture o esclusività.
A me non interessa affatto che ci siano o meno i ragazzi che sono stati denunciati, loro sono un simbolo di un atto di discriminazione che ci spinge oggi a protestare e a dare loro la nostra solidarietà e non mi sembra che così facendo si danneggi nessuno o si strumentalizzi nessuno. L'intenzione era ed è quella di dare un segnale immediato e forte e chiaramente politico, senza fare inutili mescolanze con inaugurazioni di strade o tagli i nastri.
Francamente non si capisce la ragione di tutta questa indignazione se si vuole davvero fare una campagna antiomofobia e sostenere i due giovani due manifestazioni che tengano alta l'attenzione sono meglio di una e come l'avevamo posta in principio non avevano nulla della sovrapposizione o dell'appropriazione indebita. L'unica ragione possibile di tale travaso di bile potrebbe essere proprio quella della visibilità, di cui il caro Fabrizio, parlandone in continuazione, sembra essere evidentemente avido al punto da pretendere un'esclusiva dell'informazione e delle iniziative. Da noi in Sicilia si ha un detto "U lupu di mala cuscienza accussì fà accussì pensa" (il lupo dalla coscienza cattiva pensa che gli altri si comportino come lui).
Non mi interessa criticare l'operato di Arcigay Roma, perché questo atteggiamento, così come quello per la campagna della raccolta firme sul registro delle unioni di fatto da cui Arcigay Roma, unica realtà romana, si è chiamata fuori (salvo poi denunciarne sui giornali addirittura l'inutilità perché loro stavano lavorando a una legge regionale che ancora nessuno a visto) per non dare fastidio a Veltroni, si commentano da soli. Evidentemente l'abitudine a venire addosso alle iniziative altrui è recidiva...

Al contrario l'iniziativa del Mario Mieli si innesta proprio nella linea di sostegno ad una protesta per l'episodio denunciato in prncipio proprio da Arcigay Roma e NON inventa un evento alternativo ma sostiene e rilancia un'iniziativa nata spontanemamente dal web prima di quella del 2 agosto allo scopo di darvi maggiore risalto politico e valore rivendicativo.
Non capire questa semplice verità e non preoccuparsi nemmeno di sentire il Mieli sulle proprie motivazioni e intenzioni pima di uscire pubblicamente con dichiarazioni gravi che sembrano riaprire una inesistente divisione mi sembra un errore che per fortuna non è irrimediabile.
Ad ogni modo spero che queste intemperanze estive non compromettano un clima di solidarietà e compattezza del movimento e possano essere superate dall'esercizio della ragione e da una maggior consapevolezza della complessità delle situazioni e del rispetto degli altri. Da parte di tutti. E anche nel superiore interesse di una comunità glbt che non ha certo bisogno di divisioni interne ma piuttosto di compattezza e forza, e magari anche un po' di senso delle circostanze.

18 commenti:

Anonimo ha detto...

"... Quante stupide galline che si azzuffano per niente... "

Anonimo ha detto...

c'era solo che da aspettarselo...

F.

Anonimo ha detto...

Acqua sul fuoco e chiarimento...serve un coordinamento

Andrea Maccarrone ha detto...

Avolte c'è proprio bisogno che piccole cose accadano per fare venire alla luce infimi nodi e portare al chiarimento.
Forse ci sono state incomprensioni in questa vicenda, e sicuramente me ne dispiace, anche perché non era nelle mie e nostre intensioni e nel muoversi e decidere cosa fosse meglio fare erano molto forti i dubbi.
Però certo non credvo si sarebbero sollevati nervi così evidentemente scoperti. Anche questo fa pensare.
Quanto a zuffe non mi va di azzuffarmi con nessuno e tantomeno con Marrazzo, e lo scopo non era quello. Per un puro fatto estetico, per carità... da buona gallina non vorrei rovinarmi l'acconciatura!

Anonimo ha detto...

che sputtamento per il movimento GLBT, che sembrava unito fino a pochi giorni fa (v. pride di roma)

non si tratta di nervi scoperti, rifiuto un'interpretazione così personalistica della vicenda

c'è di mezzo il bene comune

Andrea Maccarrone ha detto...

Fai bene a rifiutare l'interpretazione peronalistica, anonimo, non la richiamo neanche io.
Ma scusa ammettiamo he il Mieli indica una manifestazione a sostegno di due giovani e contro l'omofobia che non sta bene ad Arcigay... che motivo c'è di accrescere la spaccatura a prendo polemiche a mezzo stampa? Ci potrebbero essere anche altri canali di chiarimento.
Ammesso che si sia sbagliato volendo fare una cosa diversa, sicuramente rendere pubblicamente scoperta la cosa evitando ancora una volta di sentirsi e chiarire non è stato un atteggiamento sereno. Soprattutto se di fronte a un'iniziativa che comunque non era polemica nei confronti di nessuno e non cercava la zuffa appunto, si sollevano accuse di sciacalalaggio e si fa i primi della classe rivendicando futili primogeniture.
Detto questo ognuno pu di noi può avere anche le proprie opinioni delle persone protagoniste di questi fatti, ed è normale, ma dovremmo evitare che queste possano troppo influire sulle scelte per responsabilità nei confronti di una comunità che non merita che ci si presenti divisi e litigiosi. Proprio per questio vorrei astenermi dal tornare oltre su questa polemichetta estiva e guardare avanti.
Una cosa ancora. Io lo spero sempre: se tanti come te, ci fossero anche più vicini, in queste battaglie, forse anche noi potremmo evitare di prendere cantonate e fare errori.
Errare è umano, perserverare è diabolico. a volte, come dicevo prima appunto è bene che qualche nodo venga al pettine in maniera tuttosommato innocua come in questo caso per evitare il ripetersi di errori più gravi in futuro, anche col tuo e col vostro aiuto!

Anonimo ha detto...

Che pena...non abbiamo veramente bisogno di tutto questo, soprattutto ora...

Ok, vabbè che tu sei "un pò" di parte...

Ma perchè aspettare una settimana per una manifestazione che non richiede certo una settimana di preparativi?

Anonimo ha detto...

ma se la Marrazza è la prima a fare la sciacalla? quando s'è ammazzato Matteo per la fretta di cagare una merda di comunicato ha copiato quello delle scritte omofobe al liceo romano, non cambiando nemmeno le date e i contenuti! ma si vergognasse!
ora invece fa la checca perchè qualcuno ha fatto bene a fare la manifestazione prima di lui, che doveva aspettare la gay street (che di fatto non esiste). la verità è che invece di svendere il movimento ai suoi personalissimi interessi politici (sapete che è candidato nella lista veltroni al PD?) farebbe meglio a chiudere quella bocca e a copare di più. sennò l'unica trombata che vedrà sarà quella del 14 ottobre prossimo. Marrazzo vergogna!

Markk ha detto...

Andrea, parli di polemichetta... Ma purtroppo non credo proprio sia tale... sai bene che questa divisione esiste, è pesante, ed è giunta ad un livello che definirei vergognosa ed inaccettabile sia nei confronti dei tanti volontari coinvolti che della comuninità LGBT tutta. Per il Pride si è riusciti a mantenere la calma, ma non sono stati risolti tutti i nodi... era solo questione di tempo... e non sai con quanta amarezza sto scrivendo ciò che vedo, quasi quotidianamente.

Preferisco non commentare Vinz... sarebbe diabolico perseverare, hai ragione. Dovrei trasformarmi in rettile per affrontare una lotta tra pari...

Ciò non toglie che tutto questo mi deprime. Vivo l'associazionismo LGBT molto da vicino e con molta passione. Come te, sono entrato in Associazione (io in ArciGay tu nel MarioMieli), con una spinta emotiva molto forte. Spinta che c'è ancora e che mi sostiene in ogni momento per tentare di dare il mio modestissimo contributo.

Ma quant'è difficile, a Roma, non lasciarsi trasportare da tutta questa merda! Ho provato, giuro! La mia prima esperienza politica l'ho avuta al Tavolo LGBT del Comune... ma ne sono uscito nauseato dopo aver partecipato ad un incontro dove si litigava l'inserimento di un docente piuttosto che un altro al corso che si andava pianificando per la municipale...

Ho scelto di tornare in prima linea, alla GayHelpLine, della quale ora sono il responsabile operativo, e lasciare questo gioco (forse necessario) a chi è capace di farlo più di me. Forse una decisione vigliacca... o forse una visione delle cose diversa..magari un pò utopica.

Ma certamente un momento conciliante andrebbe trovato, per il bene delle persone omosessuali tutte.

Le Associazioni rischiano di procedere verso una direzione totalmente diversa rispetto alla gente GLBT ed al paese reale... e allora non possiamo lamentarci se 500 mila persone in piazza sono un successo quando invece dovrebbero e potrebbero essere almeno un milione, senza troppe sollecitazioni.

Ma forse è utopia davvero, questi sono discorsi di "massimi sistemi"... la vita quotidiana tra le Associazioni è un altra cosa.

Spero di conoscerti presto e di scambiare 4 chiacchiere.

Markk

Andrea Maccarrone ha detto...

Caro Markk, mi fa molto piacere il tuo intervento, che mi sembra davvero sentito e mosso, come del resto dici, da una grande passione e voglia di fare bene.
Certamente i rapporti tra le diverse associazioni non sono sempre piani e spesso neanche cordiali, a volte le divisioni hanno un fondamento politico, in una diversa lettura della realtà, in una diversa scala di priorità. Altre volte a dividere sono questioni identitarie, o semplicemente di stile operativo, di modi di muoversi e agire e di rispondere agli stimoli esterni.
Questo non necessariamente è un male: io difendo la diversità e la pluralità di espressione in tutti gli ambiti e credo possa tradursi in una ricchezza per tutti noi. Il fatto che a Roma ci siano diverse realtà associative rende questa città e tutti noi più ricchi, ci consente di avere, banalmente Muccassassina e il Gay Village, e il Circolo degli Artisti le attività culturali del Mario Mieli e quelle di Arcigay, lo sport del Gruppo pesce e il trecking di Gay&Geo, gli spazi per le donne, la raccolta di firme per il registro delle unioni civili e la gay help line, l'assistenza ai malati di AIDS e del Mario Mieli, e il premio per tesi di Laurea a tematica glbt del DìgayProject.
Tante cose che una sola associazione difficilmente riuscirebbe a fare e a fare bene.

L'importante è avere la consapevolezza che bisogna sempre rispettare gli altri e la loro identità e cultura politica e laddove non è possibile fare assieme per lo meno evitare di farsi la guerra. Magari con l'idea di marciare divisi per colpire uniti.
Poi se qualcuno fa una scelta politica che non condivido certamente la criticherò e lo farò anche in modo energico (e questo è il sale del confronto democratico) e lo farò per promuovere quello che ritengo sia meglio anche per la comunità glbt in generale. Anche in questo si può sbagliare, gli errori sono sempre dietro l'angolo.
Quello che sicuramente si potrebbe evitare e di fare la parte delle comari per questioni banali. Le polemichette appunto. Per tornare ai fatti il Circolo Mario Mieli indice una manifestazione per il 29 luglio, prima del 2 agosto. Uno sgarbo forse, forse un errore. Ma nessuno avrebbe parlato di polemiche e divisioni se Fabrizio Marrazzo non se ne fosse uscito su tutta la stampa dicendo che solo quella del 2 è la manifestazione ufficiale (ora per manifestare contro l'omofobia abbiamo bisogno della sua patente di ufficialità), l'unica con i ragazzi vittime, che si cera visibilità etc etc. mi sembra un atteggiamento da bambino viziato che si vede tolte le caramelle (e lo dico senza cattiveria), sicuramente non costruttivo. Anche perché laddove si accusa il Mario Mieli di non essersi sentito con Arcigay Roma è certamente vero anche il contrario... Se Marrazzo non avesse attaccato nessuno avrebbe parlato di divisioni, nessuno sarebbe stato chiamato a schierarsi con uno o con l'altro e le due manifestazioni si sarebbero probabilmente fatte eco e risonanza reciproca divenendo un doppio appuntamento contro omofobia e discriminazione.

Mi associo, infine, pienamente al tuo timore finale. Dobbiamo evitare che il nostro lavoro venga rovinato da futili battibecchi che ci allontano soltanto dalla realtà. Rischiamo di essere le brutte copie dei politici che mi piace tanto criticare. A caccia solo di scoop e di un'apparizione tv e privi di contatti con la realtà, tutti persi come sono, dietro polemiche autoreferenziali che interessano solo loro e allontanano i cittadini dalla politica.

Andrea Maccarrone ha detto...

Caro Vinz, bisogna stare attenti a non scendere sul personalismo. Fabrizio Marrazzo fa le sue scelte leggittime, e quando queste hanno un rilievo pubblico ciascuno di noi ha il diritto e il dovere di giudicarle, in quanto lui, volente o noltente, non rappresenta solo se stesso ma tutta una comunità che in Arcigay si riconoce o viene identificata. Quindi sul piano generale anche noi.
La sua decisone di candidarsi nella costituente del Partito Democratico nelle liste per Veltroni è in questo senso del tutto legittima e degna di rispetto (ferma restando che la mia opinione su Veltroni, già espressa in altri post qualche settimana fa sia fortemente critica e negativa).
Quello che dovremmo tutti chiederci nel giudicarla eventualmente è: Lo fa per portare le istanze del movimento nel PD, sulla linea di quel che sostiene ad esempio Cristiana Alicata, oppure intende utilizzare il suo ruolo nel movimento per garantirsi una rendita di posizione nel partito e quinsdi a suo esclusivo o principale vantaggio? Noi non lo sapppiamo, e non abbiamo sufficenti elementi per dare una risposta. Ma dalla risposta che ciascuno si dà in base alle sue impressioni e alle sue conoscenze dipende evidentemente il giudizio positivo nel primo caso negativo nel secondo! Un giudizio che non vuole essere umano o personale e non si estende , evidentemente a tutta Arcigay Roma (e tantomeno ai volontari di quella associazione che con grande passione sociale e politica e anche con sacrificio personale danno il loro contributo), ma sempre e comunque strettamente politico riferito a scelte politiche nei confronti delle quali tutti noi cittadini siamo chiamati ad esprimerci democraticamente.

Anonimo ha detto...

mai detta una parola contro i volontari di arcigay, che sono le persone, come quelle delle altre associazioni romane, la spina dorsale delle stesse, fuori dalle logiche dei capi e dei capetti, che danno tempo ed energie per aiutare il prossimo, veramente. per questo io sono molto critico nei confronti della checca viziata:mai m'è piaciuta e mai mi piacerà! trovo assolutamente squalificante e da sciacallo quello che ha fatto per il ragazzo 17enne di torino, quello che si suicidò: io quella me la son legata al dito. siamo abituati alle sue uscite da avvoltoia che si fionda sui cadaveri ancora caldi delle vittime dell'omofobia (ce lo ricordiamo il 10 marzo scorso in piazza farnese?). Ma quello che ha fatto per matteo è stato deplorevole, disgustoso, schifoso: ha listato i siti di arcigay, helpline, gaysport a lutto, ma non s'è fermato 5 minuti 5 a scrivere un comunicato, qualcosa che effettivamente gli uscisse dal cuore, qualcosa di effettivamente sentito, ma ha fatto il primo copia e incolla che gli è capitato sotto mano, basta che uscisse a fa' la prima donna sui giornali. quando io ho letto la notizia sul corriere io mi sono sentito morire... da uno che dovrebbe rappresentare il movimento ci si aspetterebbe un po' di più. ma stiamo a parla' de marrazza, cmq!
markk, non si tratta di essere vipere, ma semplicemente non essere ciechi. apprezzo molto la passione e l'energia che metti nel tuo lavoro di volontario, che è la stessa che anima me. se non l'avessi me ne sbatterei, non starei nemmeno a scrivere, ma starei a cerca' cazzi tra le fratte di monte caprino!
togliamoci dalle palle le persone che fanno il male del movimento e combattiamo davvero per una società migliore.

Markk ha detto...

Vinz, dovremmo avere tutti la decenza di non scadere sul personale e non essere, appunto, ciechi. Non siamo dei santi, nessuno di noi lo è. Ma davvero non riesco a non indispettirmi nel leggere quel che scrivi su Marrazzo, certamente perchè è il presidente di ArciGay Roma, ma anche e soprattutto perchè dedica la maggior parte del suo tempo all'Associazione, alla lotta ed ai volontari. Volontari che, pur non percependo un soldo per il loro lavoro, sono uniti e compatti in quel che fanno.

Non siamo dei santi, nessuno lo è, lo stesso Mancuso definisce Marrazzo "irruento" ma nessuno non può riconoscere a lui il merito di aver rifondato Arcigay Roma, aver coordinato un gruppo agguerrito, che ha saputo nel giro di pochi anni conquistarsi uno spazio notevole... ed ancor più importante senza portare l'Associazione a giocare sporco.

Non è una guerra, non lo dovrebbe essere. Ma lo è! E che amarezza in questa giornata constatare che lo è davvero!

Andrea, nel confronto tra le nostre rispettive, troppo spesso non vedo affatto la difesa della pluralità... piuttosto una guerriglia ridicola e disperata che umilia noi tutti.

Andrea Maccarrone ha detto...

Markk, mi spiace che tu legga nelle scelte di alcune associazioni un attegiamento da guerriglia.
Per parte mia ti posso assicurare che nel Mario Mieli si è impegnati a gestire tante attività disparate, per la maggior parte di ambito sociale e culturale e non si ha neanche il tempo di pensare a querriglie. Quindi mi spiace che tu abbia questa impressione.
Se c'è confronto può essere su una diversa lettura dei problemi e ti posso assicurare che la polemica pubblica diretta non è mai venuta da parte nostra.
ES. 1) Te lo faccio perché di questa cosa mi sono occupato personalmente. A febbraio molte le associazioni romane (Circolo Mario Mieli, GayLib, Gruppo pesce, Arcilesbica, Rosa Arcobaleno, DiGayProject) hanno deciso di intraprendere una raccolta firme per chiedere l'isitituzione del Registro delle coppie di fatto a Roma, assieme ai Radicali e alla FGS alla UAAR e ad alcuni altri esponenti politici cittadini. Naturalmente era chiamato a partecipare anche Arcigay Roma, che nella sua autonomia ha deciso di chiamarsi fuori perché non condivideva la lettura critica dell'operato in proposito della giunta Veltroni (rapporti con l'assegnazione del bando sulla gay help line? solo retroletture). Da parte delle altre associazioni si è rispettata la scelta, pur non capendola e non ci sono state polemiche comunque. Cosa fa Fabrizio Marrazzo? Prima fa di tutto per impedire che la raccolta cominci il 10 marzo a piazza Farnese, dopo dichiara a mezzo stampa che a Roma non è necessario un Registro delle coppie di fatto perché tanto sarà presto approvata a livello regionale una legge che lui e Arcigay Roma stanno promuovendo.
Tu come lo giudichi questo comportamento? Irruento? NO! è stato puramente e semplicemte voler venire addosso al lavoro delle altre associazioni (giusto o sbagliato che fosse) su una iniziativa che in tutte le altre città d'Italia è portata avanti da Arcigay.
Se mi permetti poi il rapporto di fiducia politica, non verso Arcigay Roma, ma proprio verso di lui si indebolisce. E non per guerriglia o follia, ma perché quello che ti ho detto è solo uno dei tantittimi episodi simili accaduti.
ES 2) Questa storia del Colosseo. La decisione di fare una manifestazione estemporanea è stata mia e me ne assumo la responsabilità, anche se forse è stato un errore. La scelta è stata dettata dal desiderio di dare una risposta immediata e distinta da un altro evento (inaugurazione della gay street) che a mio parere c'entra relativamente evitando un accosstamento che poteva apparire solo strumentale e pubblicitario.
Arcigay Roma per altro nell'indire quella manifestazione per stasera non ha chiesto a nessuno e ha fatto in autonomia le sue leggittime considerazioni. Non condividendole io avrei anche potuto fare come ha fatto Fabrizio. Mandare un bel comunicato dicendo che Questo miscuglio di temi mi sembrava incomprensibile, che si faceva un operazione di visibilità sulla pelle dei due ragazzi, strumentalizzandoli etc... Ho fatto invece una scelta puiù difficle (e i dubbi non sono mancati) di dare una risposta politica autonoma all'episodio, ma non polemica con l'altra manifestazione. Evidenziando in proposito anche l'intezione di partecipare a quella.
Ebbene, con una scelta irrituale tra associazioni che dovrebbero rispettarsi Fabrizio Marrazzo è di nuovo partito in grancassa attaccando il Mario Mieli, accusandolo di fare una scelta di mera vsibilità, di copiare etc... Si è, in pratica, messo sotto i piedi una storia di impegno, di stile, di battaglie, con una brutale noncuranza. Probabilmente gli ha fatto anche gioco, a lui e ad Arcigay. Ma Markk, sinceramente: ritieni che sia stato utile al movimento, alla comunità glbt e ai due ragazzi?
Ancora una volta di fronte a un attacco diretto e pubblico, se mi permetti, io non credo più alla buona fede. Ammesso pure che io (come Mario Mieli) mi fossi comportato scorrettamente, cosa possibile, era questo motivo suffiente per un attacco di quel tipo sui quotidiani nazionali. Un attacco che ha trasformato un'eventuale errore, o un eventuale screzio in una divisione pubblica e pubblicizzata del movimento?
Ti dico queste cose perché ho rispetto profondo per Arcigay e per la sua storia e mi sembra giusto che le valutazioni vengano fatte a mente fredda e ercando una lettura imparziale.
Non mi interessa neppure indagare perché Fabrizio AMrrazzo faccia certe scelte, per visibilità, per interesse personale, per cecità politica, per rafforzare Arcigay Roma, per risentimento nei confronti delle altre realtà, per ripicca, per erronee valutazioni. Semplicemente mi sembra che questo modo di agire faccia del male ad Arcigay Roma, al movimento romano ed italiano e alla proficua collaborazione (o confronto) delle dverse realtà.
Questo è problema di Arcigay in primo luogo, che al suo interno, nel rispetto del vostro sistema di regole, in assoluta autonomia, dovrà fare chiarezza e valutare i comportamenti per prendere provvedimenti e rinnovare o meno la fiducia alla sua dirigenza. Non entro in questa questione, ma il problema di uno stile di relazioni interassociative da pirata è un problema di tutti non solo di Arcigay.
Spero di non essere frainteso. Non voglio assolutamente che le mie vengno confuse con considerazioni di tipo personalistico. Come ho già detto prima io rispetto arcigay e tutti i volontari che gratuitamente danno il loro tempo per una causa in vui credono, tutti, compreso Fabrizio Marrazzo, a cui riconosco per altri versi notevoli doti politiche e organizzative. Questo non toglie che certi comportamenti "individuabili" e che ho seppur brvemente cercato di argomentare, sono sotto gli occhi di tutti e all'origine di un continuo e persistente malessere nel quadro dell'associazionismo romano. Un malessere che si traduce in scelte sbagliate (come può essere stata la mia in merito al Colosseo) e in un danno per tutto il movimento!

Anonimo ha detto...

a me sembra che la voglia di protagonismo sia eccessiva in molte persone. Visto che il mieli ormai non riesce ad avere altra attività che fare soldi, in maniera lecita per carità, e politicamente non conta nulla cerca solo di accodarsi e sfruttare manifestazioni organizzate da altre associazioni per avere un piccolo spazio di visibilità. Ieri per la manifestazione Kiss In al colosseo c'era la diretta RAI, giornalisti etc. La tua Andrea cosa ha ottenuto? una foto sul messaggero dove si vedevano 2 (due) coppie solitarie e si parlava di fallimento. La politica lasciatela fare a chi sa farla. Il pride romano di quest'anno certamente era nazionale ma se si è passato dai 10.000 dell'anno scorso (organizzazione mieli) ai 700.000 di quest'anno (organizzazione arci gay) un motivo ci sarà.
Baci e abbracci

Andrea Maccarrone ha detto...

Mi fa piacere imma ricevere il tuo commento, che mi sembra un po' preconcetto e del tutto destituito di fondamento.
1) il mieli non è una cosietà che fa soldi ma un'associzione di volontariato: i bilanci sono pubblici (e in passivo) e i soldi che entrano sono tutti reinvestiti per mantnere una struttura, offrire servizi alla comunità, pubblicare una rivista di infomazione e cultura, e fare attività e iniziative culturali, sociali e politiche.
Tra gli altri ricordo il servizio di assistenza legale e psciologica, le analisi hiv con l'ospedale San giovanni, il gruppo di accoglienza, il gruppo di autoiuto per le persone sieropositive, interventi nelle scuole... Se hai la pazienza e la voglia puoi dare un'occhiata al sito del mieli (www.mariomieli.org) per renderti conto di quante e quali cose si facciano e anche diquanta politica si produce, pur essendo un'associazione locale di Roma.
Quanto al Pride di quest'anno credo che la grande partecipazione dipenda solo in parte dll'ottima organizzazione (targata come sempre MArio Mieli) ma soprattutto dal grande e positivo lavoro politico unitario e dal contesto generale. il comitato politico includeva tutte le principali associazioni italiani mentre l'organizzazione che tu stesso apprezzi è stata gestita in toto dal Mario Mieli se hai la pazienza di visitare il sito www.romapride.it te ne rendi subito conto, o se chiedi a chiunque minimamente informato dei fatti.
Quanto alla manifestazione di domenica scorsa era una manifestazione spontanea indetta soltanto il giorno prima e non organizzata, voleva essere una risposta immediata e tale è stata. La gente c'era anche se non tantissima e dal punto di vista comunicativo è stata un buon successo. C'erano tantissimi giornalisti, tv e fotogrfi e la copertura è stata positiva. Se fossi venuta te ne saresti accorta da solo.
Quanto a quella di ieri, indubbiamente c'era più genete, come era logico aspettarsi per un'evento organizzato con settimane di anticipo, dal sapore discoteco-mondano più che rivendicativo e con l'annuncio di partecipazioni eccellenti.
Va bene, sono contendto, ma non mi dire che politicamente sia passato un gran messaggio, con Cecchi Paone che farneticava di indire quartieri gay (come se nelle capitali europee dove ci sono fossero stati decisi da qualcuno, se non dalla stessa comunità gay che ha cominciato a viverli) con brindisi a champagne subito prima di ricordare una povera trans barbaramente uccisa.
Per giudicare in mod imparziale e sereno faresti bene ad informarti bene sulle attività e sulle iniziative di ciascuno, altrimenti è troppo facile a pensare che ti basi solo su preconcetti e giudizi parziali. A presto

Andrea Maccarrone ha detto...

Ps per Imma: i soldi sono stati spesi anche per organizzare il Pride ovviamente e il fatto che tu possa avere l'impressione che ad organizzarlo sia stato Argigay è il segnale più evidente che non lo si è fatto neppure cercando futile visibilità.

Anonimo ha detto...

Tutti sbagliamo, ma c'è chi lo fa di più. E in maniera recidiva. Com'era quel vecchio adagio? Errare è umano, perseverare diabolico!

Non parlerò ulteriormente di Marrazzo, che si commenta da solo: ed è evidente come dire delle cose su di lui è come sparare sulla croce rossa.
Io rimango dell'idea che in questo tempo ha pensato solo ai cazzi suoi, ha svenduto il movimento come hanno fatto altri figuri, per un piccolo posto al sole.
La verità è che il Mieli rompe i coglioni: nel 2000 non abbiamo lasciato Roma al vaticanbo, ai cattolici e alla sinistra genuflessa e quello che c'abbiamo gudagnato è stata una visita della finanza che ancora continuiamo a pagare letteralmente (cara imma, prima di scrivere cagate informati); il Mieli rompe i coglioni quando c'è da romperli. Marrazza invece lecca il culo a Veltroni e guarda caso cosa ci guadagna...

Mo' tutta sta storia della gay street (che porta pure sfiga, visto come finì la PRIMA VERA gay street inaugurata qualche anno) decisa unilateralmente: Veltronaccio manda le squadre Rai a Marrazzo, visto che loro non hanno rotto i coglioni quando Termini è stata intitolata al papaccio, non ha messo in difficoltà la Veltronessa con il registro delle unioni civili a Roma (dov'è sto registro nel LAzio, invece?)... poi ognuno pensi quello che vuole. Ma i fatti son questi.

Ora attendo impaziente l'apertura del quartiere gay, dopo i miliardi di chiamati alla helpline per averne uno anche a Roma.Così dopo Arcigayhelp Marrazzo cambierà nome all'associazione in Arcighetto.