Visualizzazione post con etichetta Andrea Benedino. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Andrea Benedino. Mostra tutti i post

martedì 4 novembre 2008

Binetti: Paola Concia suonata e contenta!

A seguito dello scoppio delle polemiche sulle dichiarazioni omofobe dell'onorevole Binetti anche la deputata e collega di partito Paola Concia (unica lesbica dichiarata in parlamento) si impegna nel coro delle proteste e delle critiche inizialmente con il suo usuale stile un po' sfumato, definendo quelle affermazioni espressioni di "odiosa e intollerabile omofobia" ma limitandosi a chiedere alla Binetti di porgere delle scuse agli omosessuali. Un po' come se fossimo all'asilo.
Chiedo ufficialmente all’On. Paola Binetti di porgere le sue scuse per le affermazioni pronunciate, che la pongono fuori dalla linea politica indicata dal Segretario ma del Partito Democratico: Walter Veltroni, infatti, sabato scorso ha definito l’omofobia “odiosa ed intollerabile”, proprio come sono le dichiarazioni di oggi dell’On. Binetti".

Sarà che io continuo a considerare la Binetti retrograda, integralista e bigotta, ma anche adulta e pienamente in grado di intendere e di volere, quindi consapevole e responsabile per quel che afferma, per cui le scuse non mi bastano. Tanto più che qui non si tratta di un casuale scivolone ma di un'ennesima manifestazione di quella che una posizione coerentemente ed espressamente difesa e tradotta in posizioni politiche numerosissime volte.
Per me, quindi, come per molti altri anche all'interno del PD (tra cui Andrea Benedino) si pone una più radicale e coerente questione di appartenenza stessa della Binetti al Partito Democratico, tanto che le proteste fioccano numerose e, pare, oltre 40 ricorsi vengono presentati alla commissione interna del PD.
Serve, a questo punto ricordare che proprio sulla norma antiomofobia l'allora Senatrice Binetti votò contro la norma che il Governo Prodi voleva introdurre, facendogli sfiorare la crisi. Non solo posizioni personali, quindi, come ancora oggi Veltroni sostiene, ma coerenti atti politici che si traducono in voto al Parlamento!
Fatto sta, che all'inasprirsi della polemica anche Paola Concia, sembra tonificata e azzarda qualcosa di più, tanto dal far mostra di non accettare le scuse della Binetti e dichiara che "Le sue tesi sono fuori dal Pd".
Oggi però il domatore di pappagalli ,Cialtroni, alias il segretario Veltorni, evidentemente infastidito dall'inasprirsi dai toni e dalle numerose proteste ricevute da dentro e da fuori il partito, interviene per provare a placare gli animi con il suo solito mellifluo buonismo. Per la serie (provo a parafrasare): "Siamo contro l'omofobia, ma le posizioni della Binetti sull'omofobia sono opinioni personali e non pubbliche e per noi sono quindi tollerabili espressione della libertà di pensiero".
Una posizione che in qualunque partito al mondo sarebbe giudicata ai limiti del ridicolo e assolutamente incomprensibile (come si fa a combattere l'omofobia "ma anche" a tollerarla, persino dentro il proprio partito? come si fa a sostenere che le posizioni espresse in un intervista al maggior quotidiano del Paese da una parlamenatre siano un fatto quasi privato?). Purtroppo il livello generale della politica italiana ci ha abituato a questo e altro!
La cosa più assurda è che, richiamata all'ordine, a questo punto anche Paola Concia si ritira obbediente, apparendo felice e soddisfatta: "Grazie a Walter Veltroni, segretario (ndr. che mi ha portata in Parlamento) di un partito aperto, democratico, progressista e moderno, che ha ribadito che la posizione di Binetti è del tutto personale e non rappresenta il Partito Democratico. Per me la “querelle Binetti” finisce qui".
Insomma la Concia ritorna ad essere lo sconcio scendipiedi elettorale, per cui tutto va bene se lo dice il capo. Dove ha visto questo partito aperto, democratico, progressista e moderno? Anche lei è convinta davvero che le posizioni di una parlamentare su una questione centrale come le discriminazioni possano essere lasciate all'ambito della libertà di coscienza e delle posizioni personali? Sa o non sa che quelle dichiarazioni sarebbero considerate certamente inaccettabili all'interno di qualsiasi partito "aperto, democratico, progressista e moderno" d'Europa?
Per chi , come me, si era illuso che la responsabilità parlamentare avesse portato ad un deciso progresso nel modo di fare politica e di difendere i diritti delle persone glbt di Paola Concia, è davvero un brusco risveglio.
Paola, che ti hanno messo nel caffè? Ti rendi conto come a guardar bene le politiche espresse dal PD sembra che le posizioni Teodem, di cui la Binetti è portabandiera, siano largamente prevalenti nella sostanza; mentre purtroppo ad apparire velleità personali, sono sempre più le battaglie di cui vorresti farti, poco convintamente, sostenitrice!
Una qualità bisogna indubbiamente riconoscertela: incassi la sconfitta con grandissima eleganza, ma volerci far credere che sia addirittura una vittoria, non è proprio possibile.

lunedì 3 novembre 2008

La Binetti a processo: non ci sta e contrattacca

La reazione decisa da parte delle associazioni e degli esponenti GLBT e insolitamente convinta di Andrea Benedino, Paola Concia e molti altri militanti meno noti , all'interno dello stesso partito democratico, hanno aperto la strada a un procedimento disciplinare interno verso l'onorevole Binetti per le sue dichiarazioni su omosessualità e pedofilia.
Dopo aver provato a rimediare con delle tardive scuse, l'onorevole Teodem non ci sta a farsi mettere sul banco degli imputati e in un intervista di Goffredo de Marchis per Repubblica passa al contrattacco.
La Repubblica riferisce di una Binetti amareggiata per essere la prima deferita all commissione interna del partito ma, direi, anche decisamente combattiva:
(segue un ampio stralcio dell'articolo di Repubblica intercalato dalle mie notazioni in rosso)

«La verità è che dovrei tacere (ndr. che intuito!), aspettare martedì la riunione della commissione. Ma anche a me piacerebbe sapere se il Partito democratico ha una sua linea o no su questi temi», contrattacca l´onorevole teodem.
Qui la linea c´entra poco. Lei ha prima detto che l´omosessualità è una malattia, poi che i gay possono diventare più facilmente pedofili. Ha chiesto scusa, ma non ha smentito. Andrea Benedino chiede al partito di dichiararla incompatibile con i principi e i valori del Pd. Come risponde?
«Con i fatti, non con le chiacchiere. Se a conferma di un pronunciamento della Chiesa io dico che un omosessuale non può essere ordinato sacerdote, questa è omofobia? No, non lo è (ndr. Sì lo è proprio) . E un fatto conclamato: alcuni preti pedofili sono omosessuali».
Ma non per questo si può dire che l´omosessualità porta dritti alla pedofilia.
«Ho parlato di rischio, non di certezza. Ho spiegato che tendenze gay fortemente radicate possono portare alla pedofilia. Si può dire? O è omofobia? (ndr. è decisamente omofobia. Ammesso che questi preti fossero omosessuali E pedofili, da ciò non deriva il nesso causale... Se qualcuno è ladro, assassino, o per restare al sesso violentatore di vergini, e allo stesso tempo eterosessuale nessuno direbbe che è ladro, assassino o violentatore perché eterosessuale) Voglio avere il diritto di parlare e di pensare. Attendo con ansia la decisione della commissione martedì. Facciamo chiarezza una volta per tutte: se esprimere il proprio pensiero è reato di omofobia o se invece nel Pd si tende a perseguire il reato di opinione
(ndr. Ecco tornare la solita solfa di certi cattolici contro il reato di opinione quando si parla di omofobia. Ma perché per il razzismo sì e con l'omofobia no? perché se insulto il papa e rischio il processo per vilipendio e se mi riferisco a dio in maniera offensiva quello per bestemmia va benissimo e insultare e offendere cittadini italiani perché omosessuali dovrebbe andare bene in nome della libertà di pensiero?)».
I reati c´entrano poco, onorevole. Questo è un problema politico e di convivenza all´interno dello stesso partito.
«Non sarà un reato, ma una sorta di lettera di consegna spedita al Pd con relativo processo mi fa pensare che ci sia una colpa da parte mia (ndr. se non si sente in colpa perché si p scusata ieri?). Non conosco nessun altro che sia stato portato davanti a un tribunale del Partito democratico».
Beh, siete appena nati...
«C´è poco da scherzare. Se non è mai successo prima significa che la mia è una vicenda più grave (ndr. ma che intuito!). Però, non mi era mai successo e non pensavo che si sarebbe alzato un polverone in una circostanza così particolare. Sa, il giorno dei santi, dei morti... Sono momenti speciali per noi cattolici (quindi si possono dire tutte le corbellerie che si vuole sotto la speciale protezione di Ratzi?)».
Se la commissione la dovesse chiamare a rispondere delle sue affermazioni, andrà?
«Per il momento non so nulla. Ma quando verrò chiamata andrò. Io affronto le cose della vita a testa alta. Vediamo che succede. Spero che stavolta si possa andare fino in fondo».
Lei ha fatto le sue scuse, ma Paola Concia e lo stesso Benedino non le hanno accettate. Cercano un pretesto contro di lei?
«Loro fanno sempre le vittime, li conosco ormai (ndr. Su questo punto mi sa che troverà il pieno accordo di Imma Battaglia, peccato che la Binetti non sia in AN, altrimenti l'avremmo sicuramente sentita levarsi in sua difesa). Non è possibile ogni volta che succede qualcosa, partire in quarta riattizzando vecchie polemiche. Ma il "processo" può essere un´occasione. Parleremo di fatti concreti, di documenti, di dichiarazioni pubbliche».
Ha scritto la lettera di scuse per evitare altri guai?
«Chi lo pensa non mi conosce. L´ho scritta perché ci credevo, ma se vogliono andare avanti, bene».
La sua è una sfida?
«Guardi, il Pd è una struttura complessa che deve fare ancora molti conti al suo interno (ndr. e su questo siamo proprio d'accorso finalmente. Poi non mi si venga a dire che sono prevenuto verso la Binetti!) . Se pensano che io sia il primo problema e che questo problema vada affrontato con i tribunali, mi sembra assurdo. Ma sono pronta. Anzi, prontissima».

Che dire? Ecco la smentita delle scuse - neanche Berlusconi sarebbe capace di tanto. Ecco riproposte pare pare, e con la medesima formula, le stesse dichiarazioni fatte qualche giorno fa al Corriere della Sera, condite con il sale della libertà di pensiero, e della povera vittima prima ad essere portata al "processo" del partito. Anche se mi viene difficile pensare come una psicoterapeuta infantile possa sostenere con tale convinzione che le tendenze omosessuali possano sfociare nella pedofilia senza sembrare ridicola, a questo punto sembra chiaro che questo sia il nocciolo vero del Binetti pensiero sull'omosessualità, con le ovvie aggiunte (ricavabili dalle prime affermazioni ,e persino dalle scuse!!) che gli omosessuali non hanno un avita affettiva e relazionale stabile, che non sono virili, sportivi e sani e, quindi, non possono essere un modello positivo per i giovani.
Manca soltanto la sigla di Himmler per un redivivo manifesto sulla razza, di dichiarazioni assurde che colpiscono non solo gli omosessuali, ma anche chi non essendolo non fosse sportivo, supermacho o assolutamente sano!
Intanto proseguiamo con forza l'iniziativa del Circolo Mario Mieli, querelando in massa l'onorevole Binetti, e scrivendo al PD, a Veltroni e agli altri parlamentari. Siamo protagonisti dei nostri diritti!

Sicuramente, come dice la stessa Binetti, non risolveremo tutti i problemi del partito democratico, nemmeno il più grande - e del resto non è il nostro intento né il nostro compito - ma avremo dato un nostro minimo contributo e un segnale forte di reazione civile ma decisa.
Da profano mi sento di dire che un pd senza Binetti sarebbe un pd migliore!

venerdì 11 aprile 2008

Le LISTE NERE del PD

A seguire è un elenco di alcuni noti esponenti del PD candidati a Camera e Senato circoscrizione per circoscrizione, con le relative posizioni di lista: teodem, che si sono distinti per dichiarazioni omofobe o a mio personale giudizio criticabili. Il mio elenco non ha pretesa di completezza, vi sono, infatti inclusi solo coloro di cui sono a conoscenza e neanche molti degli ex Popolari e ex Margherita che meriterebbero sicuramente menzione. Se altri volessero contribuire ad integrarla possono dare il loro contributo. Ugualmente se qualcuno dei candidati inseriti o chiunque avesse informazioni più accurate volesse chiedere chiarimenti o rettificare sono disponibilissimo.
Voglio chiarire, a scanso di equivoci, che quello che esprimo è un giudizio strettamente politico su questi candidati: alcuni saranno linkati a post critici già scritti nei loro confronti in passato, altri potrebbero avere una breve spiegazione tra parentesi.
Nell'elenco sono inseriti anche i tre candidati GAY DEM che segnalerò in rosso, la cui posizione lascio a voi valutare. Il mio giudizio sul loro ruolo nel PD è sostanzialmente critico, soprattutto per quanto riguarda Paola Concia e Ivan Scalfarotto, tuttavia rispetto la loro scelta di provare a difendere alcuni principi all'interno del PD (non sposandola per nulla).
Il giudizio critico non si estende indistintamente a tutte le liste del PD e a tutti i candidati che non sono nel mio elenco (evidentemente, altrimenti non avrebbe avuto senso farlo), alcuni dei quali conosco, anche personalmente, e/o stimo (una di loro è addirittura una mia carissima amica), pur non condividendo appieno la loro attuale collocazione politica, che li vede inevitabilmente a condividere le liste con questi altri con cui spero abbiano sempre meno a che spartire.
Il mio invito è a marcare ancora di più un NON voto alle liste del PD dove siano presenti questi candidati omofobi o teodem, in modo da far pesare in negativo la loro presenza in lista.
Questo invito è rivolto in particolare alle coscienze democratiche e laiche degli aderenti e simpatizzanti del Partito Democratico che vorrebbero che il loro partito possa essere (e diventare) davvero una forza laica e riformista che guarda all'Europa e non all'Iran come modello di società.
Estratto delle liste del PD per la Camera dei Deputati:
PIEMONTE I
1 FASSINO PIERO (si è espresso contro le adozioni omosessuali)
12 BENEDINO ANDREA (gaydem)

PIEMONTE II
1 BOBBA LUIGI (TeoDem)

LOMBARDIA I
2 VELTRONI WALTER (per leggere le mie critiche sul blog avete solo l'imbarazzo della scelta)
15 SCALFAROTTO IVAN (gaydem)
LOMBARDIA II
3 BINETTI PAOLA (avete bisogno di spiegazioni?)

VENETO I
1 CALEARO CIMAN MASSIMO (industriale di destra, ex Forza Italia)

VENETO II
1 BINDI ROSARIA DETTA ROSY (contro famiglia e adozioni omosessuali)

EMILIA ROMAGNA
2 FRANCESCHINI DARIO (recentissime dichiarazioni contro famiglia omosessuale)
TOSCANA
1 FRANCESCHINI DARIO
3 BINDI ROSARIA detta ROSY

LAZIO I
1 MADIA MARIA ANNA (novella Binetti)
2 VELTRONI WALTER
13 COSCIA MARIA (si è opposta alla partecipazione di rappresentati omosessuali ai viaggi dell memoria al comune di Roma, dove era assessore alle politiche scolastiche ed educative)
18 ADINOLFI MARIO (durante le primarie si è espresso contro il riconoscimento dei diritti omosex)
LAZIO II
2 FIORONI GIUSEPPE (cattolico ministro del'istruzione uscente, aderì e andò al Family day)

CAMPANIA I
1 D'ALEMA MASSIMO (si è espresso contro il matrimonio omosessuale)

CAMPANIA II
2 VELTRONI WALTER

PUGLIA
1 D’ALEMA MASSIMO
10 CONCIA ANNA PAOLA

SICILIA I
1 FIORONI GIUSEPPE
4 D’ANTONI SERGIO ANTONIO

SICILIA II
2 VELTRONI WALTER
Estratto delle liste del PD al Senato della Repubblica:
LOMBARDIA
4 BAIO EMANUELA (Teodem)

VENETO
1 MORANDO ANTONIO ENRICO (principale estensore del programma del PD)
2 GARAVAGLIA MARIA PIA (ex vicesindaco di Roma, ultra cattolica)
TOSCANA
3 SERRA ACHILLE (ex prefetto di Roma, ex Forza Italia)
UMBRIA
1 RUTELLI FRANCESCO (longa mano di Ruini, ha portato i TeoDem in parlamento...)
MARCHE
1 TONINI GIORGIO (ultra cattolico consigliere molto ascoltato da Veltroni)
LAZIO
3 DEL VECCHIO MAURO (generale omofobo e maschilista)
6 GARAVAGLIA MARIA PIA
8 MILANA RICCARDO (segretario romano PD ha avuto ruolo negativo nella vicenda del Registro delle Unioni Civili a Roma)
CAMPANIA
1 FOLLINI GIUSEPPE detto MARCO (ex UDC e la cosa non depone molto bene...)
SICILIA
4 SERAFINI ANNA MARIA (moglie di Piero Fassino, molto vicina ai cattolici integralisti)
10 CUSUMANO STEFANO (ex Udeur - e per i diritti non depone molto bene - inquisito per mafia)

S-Concia (Benedino e Scalfarotto) ci riprovano. Tutta propaganda vuota!

Probabilmente il sentimento masochista ha ormai preso possesso di alcuni personaggi politici glbt "gaydem" (Concia, Bendino, Scalfarotto) spingendoli a continuare a farci e a frasi del male con documenti co-firmati con tutti Teodem possibili.
Sul sito Paola Concia leggiamo l'ultimo parto di questo sforzo dialogico.
Si parla di sintesi, incontro, , abbattimento di barricate... e poi questa perla di sintesi politica: "Il nostro programma sui diritti civili e sulle questioni che riguardano la vita delle persone parla chiaro e tutti siamo impegnati ad attuarlo".
Se non si trattasse di cose serie saremmo alla comica finale. sono consapevoli i vari firmatari delle rispettive posizioni e interpretazioni delle parole sul programma? Soltanto ieri miss Binetti ci diceva cosa sono per lei i diritti civili e individuali inclusi nel programma, ''Certo, tutti noi abbiamo gli stessi diritti e bisogni di mangiare, di avere una casa e di aver accesso ad un servizio sanitario che funziona. Questo non vogliamo negare a nessuno a prescindere dell'identità sessuale''. Avevamo davvero di questo impegno congiunto per avere l'assistenza sanitaria?
Interessante la selezione dei firmatari, poi, in cui i candidati "gai" si fanno accompagnare da qualche esponente più laico della vecchia area DS e da tutti gli omofobi, clericali e integralisti Teodem, vecchi e nuovi. Come si fa a firmare un documento assieme a chi ti ritiene contro natura, non degno di avere una famiglia e di amare, con una psiche anormale e disordinata, a chi pensa che tu non sia adatto a svolgere certe attività solo per il tuo orientamento sessuale (e non si vergogna neppure a dirlo)?
Questi sono "i misteri democratici" che nessuno dei volenterosi gaydem ci vuole spiegare. Questo bel percorso di avvicinamento delle posizioni, infatti, li ha visti sempre procedere in ginocchio sui ceci e a mani alzate verso le posizioni integraliste cattoliche, abbandonando via via qualsiasi concreta rivendicazione, sia pure solo simbolica. E in tutti questi mesi di lavoro assieme e di condivisione non ho visto nessuna evoluzione né nelle dichiarazioni e prese di posizione di certi esponenti cattolici, né nel tanto sbandierato programma del PD che continua a dire meno di quanto stava scritto nel programma di Prodi e non si è ottenuto per l'opposizione inestinguibile di una buona parte del PD (non certo delle componenti di sinistra e laiche che il PD ha scaricato).
Ecco in effetti quando si decide per una RESA INCONDIZIONATA le barricate non ci sono più.
Nel frattempo però queste ridicole 10 righe sono state sbandierate da Veltroni (sul videoforum di Repubblica) come "un grande documento sui diritti firmato da Binetti e Concia, importante esponete del movimento gay, da Bobba e Benedino, altro esponente..."
Ecco il vero scopo quindi, non l'incontro: pura e semplice PROPAGANDA sulla nostra pelle (Se questi si vogliono parlare lo facciano dopo le elezioni e quando si sono davvero messi d'accordo ci dicano cosa hanno deciso che ci possiamo meritare, non un minuto prima, però che dei loro abboccamenti non ci importa molto)
La lista dei firmatari ce la teniamo stretta come prezioso vademecum per sapere sempre CHI NON VOTARE, A qualcosa, questi documenti vuoti di contenuti e pieni di retorica, servono dopo tutto!
Noi democratici abbiamo intrapreso con convinzione un cammino di sintesi alta tra culture diverse. Ciascuno di noi è nel partito democratico con il proprio bagaglio di valori, che con il dialogo e l’ascolto reciproco riusciamo ad integrare. C’è molta più sapienza nell’incontrarsi che nello scontrarsi. Noi abbiamo scelto di costruire una strada diversa per affrontare i problemi del paese: non più da barricate contrapposte, che come dimostra la storia recente di questo paese non producono alcun vantaggio nella vita reale, ma consapevoli che solo la disponibilità al dialogo con chi è portatore di valori diversi possa portare risultati. Nessuno di noi abbandona la sua storia e le sue idee: il partito democratico ha un progetto più ampio di società. Una società inclusiva che permetta a tutti di realizzare i propri progetti di vita sentendosi cittadini nel rispetto reciproco. Il nostro programma sui diritti civili e sulle questioni che riguardano la vita delle persone parla chiaro e tutti siamo impegnati ad attuarlo. Il PD non strumentalizza questi temi,che diventeranno atti concreti anche attraverso una coerente iniziativa ed un confronto parlamentare più ampio ed elevato possibile: è questa la sfida che attende tutti i democratici italiani.Noi questa sfida la vogliamo vincere. Perché un’Italia migliore si può fare.”

Emanuela Baio Dossi, Andrea Benedino, Rosy Bindi, Paola Binetti, Luigi Bobba, Enzo Carra, Mauro Ceruti, Anna Paola Concia, Gianni Cuperlo, Mauro Del Vecchio, Giuseppe Fioroni, Francesco Saverio Garofani, Paolo Gentiloni, Marianna Madia, Giovanna Melandri, Barbara Pollastrini, Giulio Santagata, Ivan Scalfarotto, Livia Turco.

giovedì 3 aprile 2008

Ancora Binetti. A quando il voto del silenzio?

Ieri la boutade del macho man generale Del Vecchio che prima fa vedere di che pasta è fatto dichiarando i gay "inadatti all'esercito", "il nonnismo educativo" e l'obiettivo di arruolare i 16enni nelle'esercito e offrire ai militari in missione i piaceri mercenari delle case di tolleranza, quindi smentisce le dichiarazioni sugli omosessuali - non le altre - attribuendole a inesperienza politica e a un'intervista scherzosa che lo ha tratto in inganno (ricorda quasi il Berlusconi "ingannato" dalla stampa che paragona il confino fascista a un villaggio vacanze dalla sua lussuosa villa in Sardegna), mentre il leader minimo Veltroni, che Del Vecchio lo ha voluto in lista (Senato per il PD, nel Lazio, altra indicazione di NON voto), pretende di chiudere il caso facendo riferimento ai valori del partito (QUALI?).

Oggi di quali valori si parla lo chiarisce la senatrice Binetti, già tristemente nota per il suo integralismo religioso.
«Non voterò nessuna normativa giuridica a tutela delle coppie gay» (non avevamo dubbi in proposito, ma magari la sua amica Paola Concia, o i colleghi di partito Benedino e Scalfarotto si erano illusi: PIE speranze. Quando poi chiariranno cosa ci stanno a fare in questo fantomatico partito democratico, come fanno a stare in un partito nel quale vengono insultati e dileggiati i giorni pari e quelli dispari e cosa pretendono di rappresentare lì dentro...) ha detto la senatrice teodem ai microfoni di Ecotv (Sky 906), ribadendo la sua posizione sulle Unioni civili e sottolineando l'importanza della difesa della eterosessualità. «Nel momento in cui dovessero arrivare i famosi Dico io non li voterei», ha spiegato la senatrice teodem. «Il mio punto di vista è semplice. Prima di tutto, a mio giudizio - ha aggiunto - esiste una dimensione che io considero più legata alla sviluppo ordinario di una persona, che è quella dell'amore e della sessualità che è più squisitamente eterosessuale perché la complementarità biologica, la complementarità con cui ognuno di noi raggiunge la pienezza della sua maturità ha questa come strada maestra. Questa è la naturalezza, se si vuole considerarla anche statisticamente parlando». (Corriere.it)
Per inciso secondo questa innovativa teoria della dottorssa Binetti, gli occhi azzurri, i capelli biondi, le persone molto alte o molto basse, essendo statisticamente meno presenti sarbbero innaturali. La proponiamo per il nobel?
Insomma come un disco rotto la Binetti ritorna sulla storia dello sviluppo ordinario e della naturalezza che già l'hanno portata sotto la lente d'ingrandimento dell'ordine dei medici!
Senatrice Binetti, non si sbracci, sappiamo che si trova bene nel cosiddetto partito democratico, sappiamo già che non vi voteremo! Perché sforzarsi tanto? Anziché pensare ai voti in parlamento le consiglio uno splendido voto del silenzio! Decisamente più pio...