Da un po' non aggiorno questo blog, ma assisto sempre più basito, sconvolto e confuso al moltiplicarsi di episodi gravissimi di razzismo, xenofobia, violenza, odio.
I fatti della scorsa settimana a Napoli, dove si sono registrate scene vergognose e umilianti per tutti noi di incendi ai campi nomadi, alle baracche di intere famiglie in precipitosa fuga, surreali reportage di TG con le dichiarazioni colme di odio e di gente comune che dopo decenni in cui è stata letteralmente vessata da una Camorra e da un classe politica capaci di ridurre la Campania a una specie di discarica a cielo aperto, trovano oggi la forza di prendersela con dei gruppi di persone nel loro insieme, indiscriminatamente e sicuramente più fragili e facili da colpire. Queste rimarrano per sempre tra le pagine più buie, tristi e vergognose della storia d'Italia.
Oggi l'Europa ha risposto, aprendo il dibattito in sede di Parlamento europeo, la scorsa settimana ho letto alcuni puntuali editoriali su Repubblica, uno dei quali a firma Gad Lerner, evocava giustamente lo spettro ancora troppo vicino dei Pogrom che pure il nostro Paese non aveva mai conosciuto, mentre l'altro apriva addirittura con le parole di Primo Levi in Se questo è un uomo. Ma una reazione civile, sociale, culturale forte energica a questo rapidissimo degenerare non si registra, né si registrano condanne politiche indefettibili, in questo nuovo stile istituzionale di sviolinate inaugurato tra il Governo, la maggioranza e l'opposizione veltroniana.
Io mi trovo ad essere letteralmente stordito da quanto avviene , da quanto sento, leggo e vedo: decisamente non mi riconosco e non voglio riconoscermi in questa nuova Italia biecamente razzista, ottusa, etnica, carica di odio e di rancore, in questa politica sempre più incapace di pensare risposte che non siano seguire i sondaggi di opinione dando in pasto il mostro del giorno alla folla inferocita, di immaginare inclusione sociale, di condannare il far west e la giustizia fai da te, di rinnovarsi.
Sicuramente mancherò di amor patrio ma se questa sarà l'Italia che gli italiani vogliono, se a questo crinale spaventoso non riusciremo a porre argine, ad opporci con successo (basta con le battaglie di testimonianza) allora prenderò in considerazione la scelta dell'esilio volontario. E non parlo di emigrazione ma di ESILIO a proposito.
Intanto oggi è arrivato al
Circolo Mario Mieli un nostro compagno e amico sconvolto per la scena a cui aveva assistito dal bus, a
Roma, sulla via
Prenestina:
una trans inseguita, afferrata per i capelli, malmenata da due bellimbusti dalla testa rasata, con tanto di auto di forze dell'ordine, ferma sul posto senza intervenire (
la notizia è stata ripresa anche dal Corriere on line)
Altra città, ancora violenze contro diversi che danno fastidio, che non si vorrebbe vedere, che la furia popolare vorrebbe cancellare e rimuovere. Lui piangeva. Io provo una rabbia, una vergogna, uno sconforto, un indignazione senza fine.
Legalità a Roma come a Napoli come a Verona, come ovunque, non è prendersela coi più deboli, sgomberare gli insediamenti dove la gente vive, bruciando o spianando con le ruspe le baracche (pensate che se avessero di meglio non lo preferirebbero anche loro? non sono qui tuguri comunque le loro abitazioni, i loro domicili, tutelati dalla nostra Costituzione? pensiamo a quelle persone come a persone, e non ad animali, con bambini che vanno a scuola, malati, lavoratori, anziani, esigenze minime vitali di servizi?) senza offrire alternative se non la fuga, non è criminalizzare chi cerca di vivere o addirittura sopravvivere per categorie: i Rom, i romeni, le trans, le prostitute, gli immigrati clandestini, i senza lavoro, i senza tetto, i mendicanti, i barboni, i musulmani, i froci... domani chissà chi altri.
NO. Questa non è legalità, né sicurezza, è semplicemente odio a buon mercato, trovare capri espiatori per le inefficienze nostre e di un sistema predatorio e ci rende tutti più piccini, più volgari, più biechi.
ANCORA VIOLENZA A ROMA
Si è presentato stasera al Circolo di Cultura omosessuale Mario Mieli una persona allarmata e sconvolta per aver assistito ad una surreale scena di violenza ai danni di una transessuale. L’episodio è avvenuto a Roma tra la via Prenestina e la via Collatina, luogo abituale della prostituzione transessuale.
Secondo quanto riferito, la transessuale era rincorsa e aggredita da due uomini con le teste rasate e giubbotti neri. Sul luogo era ferma un’auto delle forze dell’ordine, che assistevano impassibili senza intervenire.
È già il secondo episodio in pochi giorni di ingiustificata violenza e discriminazione ai danni di transessuali che si verifica nella città di Roma, ad accrescere una preoccupazione per il pesante clima di razzismo, xenofobia e discriminazione che è già approdato all’attenzione del Parlamento europeo.
Il Circolo Di Cultura Omosessuale Mario Mieli condanna con massima forza ogni gesto di violenza omofoba e transofoba e chiede al Sindaco di Roma e alle autorità competenti chiarimenti sull’episodio e la massima attenzione perché Roma rimanga una città accogliente e sicura per tutti i cittadini a prescindere da orientamento e identità di genere, religione e provenienza.
Andrea Maccarrone
Direttivo Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli
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