mercoledì 11 luglio 2007

Veltroni come Ponzio Pilato


Quivi sospiri, pianti e alti guai
risonavan per l’aere sanza stelle,
per ch’io al cominciar ne lagrimai.
Diverse lingue, orribili favelle
parole di dolore, accenti d’ira,
voci alte e fioche, e suon di man con elle
facevano un tumulto, il qual s’aggira
sempre in quell’aura sanza tempo tinta,
come la rena quando turbo spira.
E io ch’avea d’error la testa cinta,
dissi: «Maestro, che è quel ch’i’ odo?
e che gent’è che par nel duol sì vinta?».
Ed elli a me: «Questo misero modo
tegnon l’anime triste di coloro
che visser sanzanfamia e sanza lodo.
Mischiate sono a quel cattivo coro
e li angeli che non furon ribelli
fur fedeli a Dio, ma per sé fuoro.
Caccianli i ciel per non esser men belli,
né lo profondo inferno li riceve,
ch’alcuna gloria i rei avrebber d’elli».
E io: «Maestro, che è tanto greve
a lor, che lamentar li fa sì forte?».
Rispuose: «Dicerolti molto breve.
Questi non hanno speranza di morte
e la lor cieca vita è tanto bassa,
che ’nvidiosi son d’ogne altra sorte.
Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa».
E io, che riguardai, vidi una ’nsegna
che girando correva tanto ratta,
che d’ogne posa mi parea indegna;
e dietro le venìa sì lunga tratta
di gente, ch’i’ non averei creduto
che morte tanta n’avesse disfatta.
Poscia ch’io v’ebbi alcun riconosciuto,
vidi e conobbi l’ombra di colui
che fece per viltade il gran rifiuto.
Incontanente intesi e certo fui
che questa era la setta d’i cattivi,
a Dio spiacenti e a’ nemici sui.

(Dante Aligheri, Divina Commedia, Inferno, Canto III)

Ecco come Dante sistemava Gli Ignavi, cioè coloro che nella vita non avevano saputo prendere una netta posizione per il bene o per il male. e Virgilio lo incalzava "Non ragionam di lor, ma guarda e passa".
Invece, contravvenendo al consiglio della saggia guida dantesca noi proprio di loro vogliamo ragionare oggi. Anzi di uno di loro: Walter Veltroni. So che ormai sembra quasi una fissa da parte mia, ma la nostra opaca politica e i tempi per vacanzieri di questa estate non offrono molti spunti e ci inducono ad appassionarci alle saghe e ai romanzi d'appendice... come la nascita del Partito Democratico.
a pochi giorni dallo scadere del termine per la raccolta delle firme per il Referendum elettorale, promosso per cambiare la legge che ha portato all'elezione dell'attuale Parlamento, il Sindaco di Roma, candidato alla segreteria del Partito Democratico decide che non può più stare alla finestra e deve esprimersi nel merito anche lui.
Lo fa col suo solito stile: "sono d'accordo con le tesi dei referendari ma non firmo perché sono candidato alla leadership di un partito dove ci sono idee diverse in merito". In pratica ha fatto come Ponzio Pilato, se ne è lavato le mani. Da ignavo non a preso posizione! Ma a che servono i leader se non per fare delle scelte chiare e magari guidare i loro partiti e convincerli della bontà di queste scelte? Assumendosene se il caso anche la responsabilità in termini di consensi e di successi? A destra, Fini ha, per esempio, saputo incarnare questo ruolo, prendendo delle posizioni difficili o controverse anche contro il sentire profondo di parte della classe dirigente e della base del suo partito su questioni centrali come la cittadinanza, Israele, persino le coppie di fatto.
Veltroni si candida ad essere il leader delle non scelte e delle non posizioni . Col non voler scontentare nessuno potrebbe finire con lo scontentare tutti, anche perché un atteggiamento di questo tipo, favorisce di fatto le posizioni più conservatrici, che mirano a mantenere lo status quo e quindi incapaci di promuove cambiamenti nel partito e nella società.
Io da un leader forte e coraggioso mi aspetto comportamenti coerenti con le sue dichiarazioni: "Credo nel referendum, firmo", "Sostengo le coppie di fatto, promuovo le leggi consequenziali" etc... non del tipo "Ma a me sembrerebbe anche giusto che alle persone che sia amano vengano riconosciuti certi diritti, ma devo constatare che nel mio partito non c'è accordo su questo (che la Binetti non è ancora morta) e allora non posso prendere iniziative..."
Buonanotte!

Tutto questo mentre la sua corsa si annuncia ancor più solitaria dopo la rinuncia a competere di Bersani e le sue stesse parole che paventano divisioni inutili in caso di una pluralità di candidature.
Previsioni del Tempo? Nuvole nere e tempi buoi sul nostro futuro! Speriamo che come ogni bufera che si rispetti veda sorgere alla fine un bell'ARCOBALENO

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