mercoledì 18 luglio 2007

PD: che fare?

La lontanaza sai e' come il vento...
Pochi giorni di distanza - non solo fisica, ma anche mentale - da Roma, ed ecco che tutto sembra precipitare. Il confronto all'interno del gruppo ideatore di Gaytoday si e' sviluppato prorompente some sempre partorendo nuove idee, editoriali, progetti.
Cristiana sta caparbiemente portando e animando la sua idea di "contaminazione" gaya del nascente PD e, verificata la difficile praticabilita' dell'idea originaria di candidare un esponente, riconosciuto e credibile, rappresentate di tutto il movimento GLBT, dopo un confronto con l'ineffabile Paola Concia, portavoce di Gayleft, sta valutando altre strade percorribili (su questo potete leggere anche l'ultimo editoriale su Gaytoday)
L'esigenza da cui nasce questo attivismo e' a me molto chiara: evitare che quello che probabilmente sara' il piu' grande partito del Centro Sinistra e del panorama politico italiano nasca senza di noi con un porogramma sui diritti fragile e ambiguo e pensando di poter fare a meno di noi e del nostro voto, o perche' perso in partenza, o perche' dato per scontato senza offire nulla in cambio.
Il rischio paventato e' quello di finire nella "trappola" dell'estrema sinistra e dei radicali, che essendo gli unici a sostenre con piu chiarezza diritti e laicita' sarebbero (a buon titolo) gli unici a raccogliere il voto del movimento glbt, senza pero' potere, o volere, fare nulla per noi per la loro condizione di minoranza nella coalizione. Il Volere sta nella costatazione che, mentre su altre questioni (base di Vicenza, pensioni, etc.) si e' sfiorata la crisi mai sui diritti si sono puntati i piedi e si e' sempre prefrito lavorare col fioretto delle mezze parole o delle dichiarazioni non seguite dai fatti parlamentari. La "scusa" di non disporre di maggioranze sufficienti ad approvare una qualsiasi legge sulle coppie e ancor meno sul matrimonio omosessuale, potrebbe essere la foglia di fico cui nascondersi ancora per molto tempo continuando a raccogliere i consensi di posizioni teoricamente piu' progrressiste.
Si vuole evitare insomma un pericolo di irrilevanza politica di fatto, che porti a un immobilismo persistente.
Del resto e' pur vero che le parole di Veltroni sulle coppie di fatto sono tanto timide da sfiorare il nulla totale, e da porlo sui diritti alla destra persino del governatore del Veneto Galan, che in questi giorni si e' detto favorevole alle adozioni gay dimostrando un approccio al problema serenamente laico. Mentre l'impegno su questo fronte che e' lecito attendersi dalgli altri candidati, Furio Colobo, e la Cattolica Bindi non e' certo maggiore.
Come influire su questo stato di cose?
Cristiana propone di provare a cambiare il PD, su laicita' diritti, capacita' decisionale, dall'interno, provando ad entrare nel meccanismo con dei "nostri" rappresentati che si facciano portatori di queste esigenze e di questi valori e che che quindi cambino il DNA del partito. Se riuscisse questa conquista della torre eburnea del PD sarebbe un succeso indiscusso e non solo per gay, lesbiche e trans, ma per l'Italia che potrebbe fare affidamento su di un partito forte di cultura riformista e capace di influire davvero sul cambianto.
Io rimango, inveve, molto prerplesso su questo percorso. Personalmente trovo molto difficle l'idea di poter aderire, non come candidato in una delle liste, ma persino come votante alle primarie, al PD. E penso che simile difficolta' non sia solo mia. La convivenza anche solo virtuale con personaggi tipo Rutelli, Binetti, Bobba, Serafini, Baio Bossi, Follini, mi da un certo ribrezzo.
Inoltre non credo che l'operazione sia realmente in grado di cambiare gli equilibri all'interno del PD, questi non dipendono da 10, 20 o 100 eventuali delegati glbt ma da scelte gia' fatte a suo tempo da DS e Margherita, senza le quali non sarebbe possibile tenere assieme due culture politiche teoricamente cosi' diverse.
E' chiaro che un Pd che ponesse la questione della laicita', dei matrimoni GLBT e di altri diritti in modo non equivoco non vedrebbe dentro la Binetti e bobba (e sarebbe gran cosa), ma neanche Rutelli e mezza Margherita, e certamnte non i centristi di Follini, e allora tutta l'operazione fallirebbe. Non credo che Fassino e Rutelli e Veltroni siano disposti a questa possibilita' per fare contenti noi.
L'unico modo per provare a cambiare le cose, per me e' lavorare dall'esterno, con tenacia, sia nella politica che nella societa'.
Sul piano strettamente politico, mi stuzzica di piu' l'idea di Elfo Bruno, di votare alle prossime amministrative schede nulle con frasi ad effetto tipo "matrimonio gay". Anche questa non mi convince ancora del tutto, presenta rischi e incertezze ma almeno farebbe davvero pesare e contare un voto e laddove vittorie e sconfitte si misurano per poche centinaia o migliaia di consensi, contare le schede nulle potrebbe dare un bel brivido lungo la schiena a certi pavidi politici.
In conclusione per il momento l'idea di "contaminazione" del PD non mi convince, perche' non in grado di raggiungere gli obiettivi prefissati, perche' politicamente ininfluente e perche' presenta troppi rischi di essere strumentalizzata da alcuni noti personaggi di Gayleft e Gaydem, che fino ad ora non hanno fatto nulla per guadagnarsi la mia fiducia.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Sai già come la penso. E credo che semmai questo governo dovesse durare fino al 2011, una bella scossettina per le regionali non potrebbe che fare bene ai nostri politici tutti.
Io proporrò iniziative come quella che auspico. Devo solo capire bene se incitare il popolo a boicottare le elezioni con frasi scritte sulla scheda sia fuorilegge o meno.

Andrea Maccarrone ha detto...

Non so dirti se sia fuorilegge o meno... ma interi comitati di vescovi e bigotti l'hanno tranquillamente fatto in occasione del referendum sulla legge 40 (procreazione assistita). E la Binetti, presidente del cosidetto "comitato scienza e vita" siede al Senato e non in cella.
E' pur vero che elezioni e referndum non sono la sessa cosa, ma...
Ad ogni modo a me lascia in dubbio l'aspetto strettamente civico della cosa, non quello legale che non mi era nemmeno venuto in mente.

Anonimo ha detto...

Io sono uscito dai DS e milito nella Sinistra Democratica.
Oggi è un movimento politico e non un partito.
L'ambizione è creare un unico grande partito a sinistra del PD, proprio per controbilanciarne l'inevitabile sbandamento al centro (se permettete sarebbe più corretto dire a destra, ma qualcuno potrbbe risentirsene e non poco).
L'aria che tira in SD è proprio un'altra si respirano intelligenza, apertura, voglia di confrontarsi sul come creare una società più equa ed umana e come farlo con tutti gli altri soggetti del panorama politico.
Non nascondo che c'è anche molta preoccupazione per il futuro politico, ma per il momento si lavora a costruire e non a capire chi comanda...
Guido

Andrea Maccarrone ha detto...

Mi incuriosisce molto l'esperienza della sinistra Democratica e anche l'voluzione che sta attraversando la sinistra. Decisamente avete un bel gran lavoro da fare considerando l'estrema fluidità della situazione politica e l'impegno di dovr costruire un nuovo partito.
Io mi auguro che la nostra sinistra riesca ad esprimere qualcoa di nuovo, non solo sul campo dei diritti glbt, uscendo dagli schemi soliti!