A seguito dello scoppio delle polemiche sulle dichiarazioni omofobe dell'onorevole Binetti anche la deputata e collega di partito Paola Concia (unica lesbica dichiarata in parlamento) si impegna nel coro delle proteste e delle critiche inizialmente con il suo usuale stile un po' sfumato, definendo quelle affermazioni espressioni di "odiosa e intollerabile omofobia" ma limitandosi a chiedere alla Binetti di porgere delle scuse agli omosessuali. Un po' come se fossimo all'asilo.
“Chiedo ufficialmente all’On. Paola Binetti di porgere le sue scuse per le affermazioni pronunciate, che la pongono fuori dalla linea politica indicata dal Segretario ma del Partito Democratico: Walter Veltroni, infatti, sabato scorso ha definito l’omofobia “odiosa ed intollerabile”, proprio come sono le dichiarazioni di oggi dell’On. Binetti".
Sarà che io continuo a considerare la Binetti retrograda, integralista e bigotta, ma anche adulta e pienamente in grado di intendere e di volere, quindi consapevole e responsabile per quel che afferma, per cui le scuse non mi bastano. Tanto più che qui non si tratta di un casuale scivolone ma di un'ennesima manifestazione di quella che una posizione coerentemente ed espressamente difesa e tradotta in posizioni politiche numerosissime volte.
Per me, quindi, come per molti altri anche all'interno del PD (tra cui Andrea Benedino) si pone una più radicale e coerente questione di appartenenza stessa della Binetti al Partito Democratico, tanto che le proteste fioccano numerose e, pare, oltre 40 ricorsi vengono presentati alla commissione interna del PD.
Serve, a questo punto ricordare che proprio sulla norma antiomofobia l'allora Senatrice Binetti votò contro la norma che il Governo Prodi voleva introdurre, facendogli sfiorare la crisi. Non solo posizioni personali, quindi, come ancora oggi Veltroni sostiene, ma coerenti atti politici che si traducono in voto al Parlamento!
Fatto sta, che all'inasprirsi della polemica anche Paola Concia, sembra tonificata e azzarda qualcosa di più, tanto dal far mostra di non accettare le scuse della Binetti e dichiara che "Le sue tesi sono fuori dal Pd".
Oggi però il domatore di pappagalli ,Cialtroni, alias il segretario Veltorni, evidentemente infastidito dall'inasprirsi dai toni e dalle numerose proteste ricevute da dentro e da fuori il partito, interviene per provare a placare gli animi con il suo solito mellifluo buonismo. Per la serie (provo a parafrasare): "Siamo contro l'omofobia, ma le posizioni della Binetti sull'omofobia sono opinioni personali e non pubbliche e per noi sono quindi tollerabili espressione della libertà di pensiero".
Una posizione che in qualunque partito al mondo sarebbe giudicata ai limiti del ridicolo e assolutamente incomprensibile (come si fa a combattere l'omofobia "ma anche" a tollerarla, persino dentro il proprio partito? come si fa a sostenere che le posizioni espresse in un intervista al maggior quotidiano del Paese da una parlamenatre siano un fatto quasi privato?). Purtroppo il livello generale della politica italiana ci ha abituato a questo e altro!
La cosa più assurda è che, richiamata all'ordine, a questo punto anche Paola Concia si ritira obbediente, apparendo felice e soddisfatta: "Grazie a Walter Veltroni, segretario (ndr. che mi ha portata in Parlamento) di un partito aperto, democratico, progressista e moderno, che ha ribadito che la posizione di Binetti è del tutto personale e non rappresenta il Partito Democratico. Per me la “querelle Binetti” finisce qui".
Insomma la Concia ritorna ad essere lo sconcio scendipiedi elettorale, per cui tutto va bene se lo dice il capo. Dove ha visto questo partito aperto, democratico, progressista e moderno? Anche lei è convinta davvero che le posizioni di una parlamentare su una questione centrale come le discriminazioni possano essere lasciate all'ambito della libertà di coscienza e delle posizioni personali? Sa o non sa che quelle dichiarazioni sarebbero considerate certamente inaccettabili all'interno di qualsiasi partito "aperto, democratico, progressista e moderno" d'Europa?
Per chi , come me, si era illuso che la responsabilità parlamentare avesse portato ad un deciso progresso nel modo di fare politica e di difendere i diritti delle persone glbt di Paola Concia, è davvero un brusco risveglio.
Paola, che ti hanno messo nel caffè? Ti rendi conto come a guardar bene le politiche espresse dal PD sembra che le posizioni Teodem, di cui la Binetti è portabandiera, siano largamente prevalenti nella sostanza; mentre purtroppo ad apparire velleità personali, sono sempre più le battaglie di cui vorresti farti, poco convintamente, sostenitrice!
Una qualità bisogna indubbiamente riconoscertela: incassi la sconfitta con grandissima eleganza, ma volerci far credere che sia addirittura una vittoria, non è proprio possibile.
martedì 4 novembre 2008
Binetti: Paola Concia suonata e contenta!
Etichette:
Andrea Benedino,
Omofobi,
Omofobia,
Paola Binetti,
Paola Concia,
Partito Democratico,
Politica,
Veltroni
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
4 commenti:
La Concia è ben conciata! Ma perchè non fa un PACS con quella lersbica repressa della Binetti?
eheh forse è una coppia segreta!
come quella della bindi e della sua segretaria.
o come quella di imma e della sua fidanzata licia nunez.
v. deve essere uno che la sa lunga...
Posta un commento