domenica 2 novembre 2008

Binetti si scusa: Ma non smentisce e a legger bene...

Mossa dal montare delle polemiche e, pare di capire anche, dal suo deferimento alla Commissione nazionale di garanzia del PD, che sono seguite alla sua intervista al Corriere della Sera, la Binetti prova a metterci una pezza e rilascia un lungo comunicato in cui si rammarica per gli ''spiacevoli equivoci'' a cui ha dato adito nella sua interpretazione l'intervista di ieri ''soprattutto da parte di colleghi di partito''.
''Per me non era affatto in discussione la dignità degli omosessuali, anche perché più di una volta in questi anni mi sono soffermata nel sottolineare la mia stima nei loro confronti, in molti casi anche la mia personale e sincera amicizia, riconoscendo loro tutte le qualità umane e professionali, affettive ed organizzative che caratterizzano il loro impegno in tanti e svariati campi. Mi stupisco perciò di chi conoscendo il mio rispetto per la dignità delle persone, abbia potuto fraintendere così vistosamente il mio pensiero. In ogni caso se per caso qualcosa ha potuto ferire o creare imbarazzo a qualcuno di loro me ne scuso pubblicamente '.
Be', queste attestazioni di stima e amicizia ci devo essere sfuggite... e quanto al fraintendimento le dichiarazioni al Corriere erano talmente chiare da non aver bisogno dell'interprete. Ma si sa, se questo è il sistema che usa persino il Presidente del Consiglio perché non potrebbe farne uso una parlamentare? Le scuse, non si sa quanto sincere siano, sono sempre apprezzate, anche perché non tutti hanno il coraggio di farlo, ma non sono più sufficienti, anche perché per l'onorevole non è il primo errore e allora se lo sa farebbe bene a mordersi la lingua prima di lasciare certe dichiarazioni....
In proposito voglio ribadire che un'esponete politica, la cui responsabilità è direttamente proporzionale al livello degli incarichi che ricopre, non può fare il gioco delle tre carte e lanciare il sasso e nascondere la mano: si fanno delle affermazioni? Se ne assumono le conseguenze!
Ben vengano, quindi, le scuse, ma, non ce ne facciamo molto, anche perché più che espressioni di stima stima dall'onorevole Binetti sono sempre venuti insulti, anche senza ricordare l'inesausta opposizione al riconoscimento delle coppie: come si può riconoscere dignità a una persona se non si riconosce dignità alla sua vita affettiva e sociale?
Un donna religiosa come lei dovrebbe sapere che errare è umano ma perseverare è diabolico!
Comunque la deputata Binetti non finisce qui e prosegue:
''Il vero problema in discussione però è la lotta alla pedofilia, vera piaga della nostra vita sociale perché tocca giovani e giovanissimi, innocenti e spesso totalmente fiduciosi nei confronti di chi si approfitta di loro. Certamente il riferimento del Documento della Congregazione per l'educazione cattolica vuole essere una tutela solida e indiscutibile per tutti questi bambini e adolescenti nella fase più delicata dello sviluppo della loro personalità".
Ma come mai il documento parla di tendenze omosessuali radicate e non di pedofilia? Qual'è il salto logico?
"La mia risposta alla domanda della giornalista intendeva soltanto mettere l'accento su recenti e tristissimi fatti legati ai preti pedofili, per cui la Chiesa ha già pubblicamente e ripetutamente chiesto scusa nei modi che ha ritenuto di volta in volta più idonei. In questi casi non è da escludere che alcune di queste persone avessero gravi problemi affettivi e relazionali, qualunque fosse il loro orientamento sessuale, come ho detto nella intervista in discussione. La prudenza della Chiesa impone che la formazione di giovani e a volte di giovanissimi sia affidata solo a sacerdoti la cui maturità affettiva e relazionale sia chiaramente confermata da stili di vita adeguati".
Ed ecco che casca l'asino e come al gioco dell'oca torniamo al punto di partenza. In questa frase infiocchettata con espressioni più edulcorate e meno dirette ritroviamo paro paro lo stesso concetto già espresso nell'intervista. Oltre a una evidente falla di ragionamento. Se "la formazione di giovani va affidata a sacerdoti la cui maturità affettiva e relazionale sia chiaramente confermata da stili di vita adeguati", quindi non agli omosessuali, sembra di capire che questi non sono maturi affettivamente? o non hanno stili di vita adeguati?
Se poi, riguardo alla pedofilia, "non è da escludere che alcune di queste persone avessero gravi problemi affettivi e relazionali, qualunque fosse il loro orientamento sessuale", perché fare il collegamento con l'omosessualità, e solo con questa. A rigore anche radicate tendenze eterosessuali presenterebbero lo stesso rischio... Non sarà che la pedofilia non ha nulla a che vedere con l'orientamento sessuale e andrebbe analizzata parendo da altri presupposti?
"Su questo punto: la lotta alla pedofilia in tutte le sue manifestazioni e in tutti i suoi scenari - conclude la Binetti - mi auguro di trovare tutto il partito impegnato, così come io sarò vicina a tutti gli omosessuali nella difesa dei loro diritti individuali e nella tutela della loro dignità personale. E questo la mia collega Paola Concia lo sa molto bene, perché ne abbiamo ripetutamente parlato cercando di fare insieme chiarezza su tante questioni''.
Molto sinceramente grazie, ma di questo genere di aiuto non ne sentiamo proprio il bisogno, preferiamo altre vicinanze. Sa com'è gli omosessuali hanno notoriamente buon gusto...

Le mie conclusioni è che dobbiamo andare avanti e proseguire con ancora più forza nelle nostre iniziative di querela e invio di mail e telefonate di protesta a Veltroni e al PD. Che la Binetti sia stata costretta a delle scuse è un chiaro segnale che stiamo andando nella giusta direzione colpendo nel segno. Una risposta di sdegno civile che spero vada ben oltre gay e lesbiche coinvolgendo tutti i cittadini, soprattutto se iscritti e/o militanti del PD che non si riconoscono in un un partito che ammette queste posizioni
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