mercoledì 19 novembre 2008

SEI GAY? NIENTE STANZA!

(Adnkronos) Sei gay? Niente case in affitto. Succede a Roma.

A denunciarlo è un servizio di Francesco Palese dell'emittente televisiva Retesole che si è dichiarato omosessuale alla ricerca di un alloggio nella capitale, ricevendo
nella stragrande maggioranza dei casi dei netti rifiuti. Il servizio andrà in
onda domani alle 20.35 all'interno della trasmisione ''L'Altra Inchiesta'', ed
è disponibile sul web all'indirizzo www.retesole.it/laltrainchiesta.htm.

Il giornalista ha risposto ad una serie di annunci e ha contattato telefonicamente
gli inserzionisti che, una volta appreso dell'orientamento sessuale
dell'aspirante inquilino, emerso dal fatto di dover affittare una camera
matrimoniale ''con il proprio fidanzato'', hanno reagito con un secco ''no'',
giustificandolo con i piu' disparati motivi. Nel video-denuncia si va dalla
signora che ''ha paura di essere criticata dal condominio'' a chi dichiara di
non ''voler nessun via vai strano dentro casa'' a chi ''non sa cosa puo' pensare
la gente'' a chi esclama invocando la Madonna , a chi semplicementre butta giù
il telefono.

Secondo Fausto Marzi Marchesi, editore di Retesole, ''il fatto è
sintomo di una preoccupante ipocrisia diffusa un po' ovunque e che
principalmente nasce da una pesante intolleranza e dalla paura dei cambiamenti.
Ancora piu' grave, che tutto ciò accada in un paese di una ricchezza culturale
e di una bellezza unica, nella citta' che era culla della civiltà moderna e
dove ancora oggi si respira il genio e l'amore di tempi passati, quando non si
sente lo smog''. Solo alcuni mesi fa lo stesso Palese aveva documentato, sempre
nella capitale, il rifiuto da parte di sette agenzie immobiliari su dieci di
offrire un immobile in affitto a un ragazzo perché disabile.


In rappresentanza del Circolo Mario Mieli ero ospite della trasmissione e posso solo aggiungere che la sequenza delle chiamate coi rifiuti ricevuti era agghiacciante per un verso ma anche ridicola per altro. Nel senso che sentire il cambiamento di tono, l'imbarazzo, le scuse stiracchiate, le chiamate butatte giù senza aggiungere altro suonava triste ma in qualche modo stonato. Tanto che le stesse persone difficilmente ammettevano di avere loro stesse problemi ma facevano appello al vicinato, al condominio, al proprietario, ai coinquilini.
Nonostante abbia a che fare con queste cose ogni giorno, devo ammettere che non immaginavo potesse essere un fenomeno così ampio e così pesante.
Per come vanno le cose nella realtà risulta ben presente il terrore di un ragazzo nel dirlo, e come spesso la discriminazione avvenga con altre scuse senza che sia mai verbalizzata.

Segue il comunicato stampa del Circolo Mario Mieli.

COMUNICATO STAMPA

SEI GAY? NIENTE STANZA!

L’inchiesta di Retesole che andrà in onda domani alle 20.45 mostra in modo immediatamente comprensibile a tutti cosa può significare la discriminazione omofoba nella vita quotidiana di tanti ragazzi e ragazze omosessuali che sono costretti a vivere con disagio, paura e nascondimento.
L’espediente delle telefonate di risposta ad annunci di camere in affitto in cui il giornalista si dichiara gay riesce a fare emergere con una forza disturbante il substrato di pregiudizio largamente diffuso.

Il disagio e il pregiudizio emerso spontaneo da quelle telefonate sono lo specchio fedele di una società che non ha ancora fatto del tutto i conti con l’accettazione reale delle diversità e che, anche quando si illude di essere aperta e tollerante, se posta di fronte all’evidenza, dimostra invece diffidenza e chiusura.

Nel corso della trasmissione, a cui eravamo presti come Circolo Mario Mieli, è emersa con chiarezza l’importanza di un impegno culturale complesso che coinvolga tanti attori, a cominciare dai media e dalla scuola, in uno sforzo educativo congiunto. Sicuramente sono stati fatti tanti passi in avanti e siamo lontani dagli anni in cui di certe cose non si poteva neppure parlare, ma molto resta ancora da fare. È utile ricordare, che, contrariamente ad altre minoranze o gruppi discriminati gli omosessuali, soprattutto adolescenti, si trovano a subire enormi pressioni sociali e psicologiche in solitudine, spesso senza poter contare su un contesto familiare o amicale di supporto con cui condividerle.

La legge antiomofobia, in discussione alla Camera sarebbe uno strumento senza dubbio utile non solo alla tutela legale ma anche come contributo alla crescita civile del Paese.

La risposta migliore che possiamo offrire da parte nostra è la massima visibilità, l’unica arma che abbiamo per scardinare con la realtà dei nostri vissuti, i pregiudizi e anche l’unica difesa efficace contro le subdole discriminazioni che non hanno il coraggio di rivelarsi per tali, l’unica risposta contro i ricatti, le vessazioni, i bullismi, le violenze e anche contro la paura e il timore di doversi sempre nascondere che ci priva della semplice libertà di esprimere serenamente i nostri sentimenti.

Ringraziamo Retesole e L’Altra inchiesta di Francesco Palese per aver contribuito con coraggio a squarciare un velo di silenzio e ipocrisia che ancora avvolge spesso questa tematica.

Andrea Maccarrone
Direttivo Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli

4 commenti:

Anonimo ha detto...

E` uno schifo. Ed e` l'ennesima notizia che ci conferma quanto siamo indietro...

Sister Of Gaga ≠ Mercy Spears ha detto...

Ciao, pensa che uno dei pochi motivi per la quale io e il mio ragazzo non riusciamo ad andare a convivere in affitto è proprio questo. Spesso quando si prende decisione ci frena qualcosa e di questo problema non se ne parla perchè può sembrare stupido, ma invece...

Suppongo che le cose cambiano se l'appartamento viene comprato...

Anonimo ha detto...

ok, ma perché non c'è un'agenzia apposita?
Perché quando dovevo affittare una stanza di casa mia ho dovuto cercare in lungo e largo per poi mettermi in casa uno sconosciuto conosciuto su internet?
Poi si è rivelato onesto e scrupoloso, per fortuna. Ma sarebbe potuto andare molto male.

Anonimo ha detto...

non capisco lo scandalo. Questo è il paese in cui la Binetti può insultare impunemente milioni di gay dando loro dei pedofili. Poi non scandalizziamoci, appunto, se non ci affittano le stanze. Ti ho linkato il mio pensiero in proposito. E ho disquisito della cosa con Cuperlo. Ciau!