sabato 19 aprile 2008

Violenza omofoba, chi tace acconsente (EPolis)

Il raid vandalico al Circolo Mario Mieli, associazione che da 25 anni fa dell’impegno sociale e politico e della lotta per i diritti la ragione stessa della sua esistenza, è il terribile segnale di un clima di omofobia e violenza che è andato crescendo negli ultimi anni, spesso troppo tollerato e poco condannato.
Questo gesto costituisce un salto di qualità rispetto al passato, perché non si tratta di un’esplosione estemporanea di violenza, pur deprecabile, ma di un’azione premeditata, organizzata, di gruppo e indirizzata a un luogo di aggregazione visibile e punto di riferimento centrale per la comunità GLBT romana e italiana.
Un atto intimidatorio che spaventa, ma ci induce ad accrescere il nostro impegno, dimostrandone ancor più l’impellente necessità.
Da sempre ritengo che le aggressioni a sfondo omofobo non siano casuali e non siano solo il frutto di gesti sconsiderati di pochi giovani isolati e ignoranti. Trovano terreno fertile in una società paurosa e bloccata, incapace di guardare con fiducia al futuro. L’intolleranza, l’odio, l’avversione per la diversità e il pluralismo, il razzismo e, in particolare, l’omofobia che armano i violenti hanno dei precisi mandanti, rintracciabili in alcuni esponenti politici, religiosi o della cultura, che l’alimentano con le loro affermazioni discriminanti. Chi invece fa finta di non vedere e non si sdegna ma preferisce girare il capo dall’altro lato perché pensa che questo non lo riguardi si fa complice di uno strisciante imbarbarimento.
Andrea Maccarrone
(Articolo uscito su E Polis di oggi)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

beh, non so che dire. sono rimasta esterrefatta: la notizia in questione penetra in sordina. ma come? ma come può non sembrare importante? è tragicamente emblematica e sembra che scivoli addosso ai più. mi fanno una gran paura. lo squadrismo, naturalmente, l'omofobia, ça va sans dire, ma anche (e forse soprattutto) l'indifferenza

Anonimo ha detto...

mi sa che la situazione si fa veramente tosta. La destra è come sperare in giuda, la sinistra su sti temi già era quel che era dopo le ultime dichiarazione di presunti (in quanto non ho controllato)operai sul pensate solo...e la chiesa in piena espansione... l'aria è brutta

Ulisse ha detto...

Aspettano che ci scappi il morto poi tutti quanti si stracceranno le vesti e faranno finta di correre ai ripari :-(

Anonimo ha detto...

Andrea, dato che hai la possibilità di scrivere su E-polis vorrei tanto condividere con te le mie idee sull'opportunità che abbiamo in questo periodo di cambiare i paradigmi della denuncia omofobica.

La gente si gira dall'altra parte perché non ne può più. Gli abbiamo semplicemente sfracasssato le palle.

La gente si gira dall'altra parte perché l'omofobia è un problema più loro che nostro. Tutto questo allarmismo è pura ingerenza. E' la società "etero" che deve assumersi sulle spalle l'onere di guarire da questo male. Noi dobbiamo lavorare per fare in modo che l'omofobia altrui non ci influenzi la vita.

Inoltre, se siamo così facilmente attaccabili è soprattutto a causa delle dirigenze di Arcigay, MarioMieli, Di GayProject, GayLib ecc... tutti a fare la principessa senza corona. Ci vuole un movimento, o quanto meno: un leader e una strategia. Subito, senza stare a fare lavori preparatori bla bla bla.

E' ora di cambiare. O di soccombere. Ma la colpa non è mai degli altri, caro Andrea.

Anonimo ha detto...

Sono pienamente d'accordo con te. Bell'articolo, purtroppo...!
Io vivo in una piccola realtà, Siena, dove studio e amo i miei amici. Beh, posso dire che anche da noi c'è una forte intolleranza, anche se non esplicitamente diretta, solo per il fatto che a siena non c'è niente contro cui accanirsi se no l'avrebbero già fatto.
Posso fare un esempio che esce dalla tematica in questione, ma che fa capire la mentalità di certi elementi che ci ritroviamo.
Adesivi del "blocco studentesco" con scritto "ODIA GLI STUPIDI" oppure piccole aggressioni, solo perchè fatte sulla via principale verso ragazzi e ragazze diversi, perchè magari portano una kefia o hanno una cresta.
Pensando però anche a una città dove niente viene fatto, ufficialmente, per la "comunità inesistente, ma presente" GLBTQ, io ho pensato bene di iniziare a fare qualcosa. Proprio anche per riprendermi, dobbiamo andare avanti e non fermarci, ho creato un blog (gaysiena.splinder.com) e vorrei creare, ce la dovremmo fare, un gruppo glbtq attivo, che non esiste da tempo a siena.
Un bacione ed esprimo la mia solidarietà a tutte le persone giuste che si ritrovano in un mondo sbagliato.
Un bacio, Mauro(Farfalla rossa)

ps
http://gaysiena.splinder.com

Anonimo ha detto...

Sempre peggio in Italia, l'informazione servile passa solo quello che è funzionale al potere. questa notizia non è utile a chi comanda oggi (e nemmeno a chi comandava ieri).

OT: rispondo al tuo commento sul mio blog, non non impareranno mai, dobbiamo rivoltare la sinistra altrimenti da soli non capiranno mai che è ora di fare 100 passi indietro