venerdì 18 aprile 2008

Assaltato il Circolo Mario Mieli

Come comunicato ieri dal Circolo e come ormai noto a molti tra voi anche dalla stampa, ieri si è verificato un episodio incredibile di vandalismo omofobo proprio nella sede stessa del Circolo Mario Mieli, l'associazione di cui sono volontario da 10 anni, quasi una seconda famiglia a casa per me e per molti altri volontari, soci, attivisti e un punto di rifermento indiscusso per la comunità glbt romana e italiana da 25 anni.
Come per il l'episodio del Coming out, si tratta di un fatto in sé stesso gravissimo perché non espressione soltanto di un esplosione isolata di stupidità o omofobia, ma di un gesto meditato e scientemente rivolto a un luogo simbolo e a una associazione molto radicata nel tessuto sociale e politico della città.
Un raid organizzato, premeditato, di gruppo... più che un gesto dimostrativo, un vero atto intimidatorio e testimone di un clima culturale deteriorato.
Per tutti noi che tra quelle mura trascorriamo ore della nostro impegno e della nostra vota c'è sicuramente la paura e, nonostante percepissimo il clima, persino la sconcertante sorpresa di doverci percepire bersaglio, ma c'è ancora più forte la volontà di andare avanti per la nostra strada, con coraggio, con orgoglio, con più energia, con più impegno. Evidentemente tutte cose che hanno attirato su di noi questo odio violento, e che, a contrario ci deve spingere a proseguire.
Nessuno ci potrà intimidire, anzi proprio questi gesti ci spingono a ritenere il nostro impegno più necessario.
Non ho fin'ora evocato né il clima elettorale, né il fascismo, per scelta.
Quanto al primo, non so se sia strettamente connesso: forse qualche gruppo estremista voleva festeggiare a modo suo la vittoria della destra e la sparizione della sinistra dal Parlamento, forse voleva colpire la nostra linea di difficile coerenza in un difficile momento, forse... Sicuramente, però aggressione e risultato del voto hanno le stesse radici culturali, sono figli di un clima di odio e paura, e dall'incapacità i leggere i segnali di pericolo per la nostra democrazia, di un'omofobia che da lunedì è generalizzata a a tutti i partiti dell'arco parlamentare, poco importa se venata dalla volontà di distruzione o "semplicemente" dal desiderio di mantenere un regime di differenza e discriminazione sui diritti. Perché ad alimentare la prima è anche la seconda. Sarà da qui che dovremo ricominciare con forza il nostro lavoro, dalla strada, dalla cultura sociale, dalla convivenza, dal dialogo con tutta la società e dalla costruzione di reti di solidarietà.
Quanto alla connotazione fascista in senso stretto di quel gruppaccio di giovani non mi sbilancio, ma una cosa è certa, fascista è l'idea, il metodo, il gesto. Troppo facile ricordare le squadracce fasciste del primo dopoguerra.
Ai candidati a Sindaco di Roma, Rutelli - ieri è anche passato dall'associazione per controllare do persona ed esprimere vicinanza, e naturalmente lo ringrazio - e Alemanno, che hanno espresso la loro condanna dell'episodio, chiedo coerenza. Devono essere loro i primi a lavorare per combattere la discriminazione e l'omofobia, con l'azione coerente e non soltanto a belle parole. Bisogna che i politici si rendano conto che la lotta all'omofobia non si fa soltanto con leggi appropriate (che pure sono necessarie), con condanne in momenti come questi e o nei giorni di commemorazione (che pure sono di fondamentale importanza), ma con coerenza nelle dichiarazioni e nelle azioni politiche: come si può pretendere di essere percepiti come coerenti se si perpetua coi fatti la discriminazione legislativa? come, se non si criticano con altrettanto forza le dichiarazioni omofobe ci certi uomini di chiesa e di certi politici, che vengono lasciati ai loro posti di vertice nelle istituzioni e spesso premiati nonostante tutto?
Qualcuno potrebbe pensare di risolvere il problema piazzando qualche bella telecamera per la video sorveglianza o qualche guardia armata di fronte alla sede dell'associazione: NO. Quante telecamere e guardie armate servirebbero per proteggerci tutti da un odio crescente? Il lavoro da fare è più lungo e importante, va fatto nella società, ciascuno di noi nel proprio ambito, attraverso i media, ma soprattutto in famiglia, con gli amici, sul lavoro, nelle scuole- Impegnarci anche con piccoli gesti a migliorare.
Ringrazio tutti per i messaggi di solidarietà fatti pervenire: in particolare Massimo Converso, presidente dell'Opera Nomadi (anche lui sa bene cosa vogliano dire discriminazione e odio violento), L'UAAR, Le Farfalle Rosse di Siena. Tra gli esponenti politici cito Massimiliano Smeriglio, segretario romano di Rifondazione Comunista, che, nonostante si stato appena non rieletto in Parlamento, è stato tra primi a venire fisicamente in associazione per esprimerci la sua solidarietà e il suo impegno. Questa è quella che chiamo coerenza e vera vicinanza, al di là dei ruoli, lontano dalle campagne elettorali.
Per concludere, e ricollegandomi a quanto avevo scritto dopo l'incendio al Coming Out e in alcune riflessioni successive, voglio dire che stiamo registrando un'involuzione culturale e nel grado di maturità sociale e politica. Ciò non riguarda solo l'omofobia, o la xenofobia, ma riguarda tutti noi, la nostra democrazia. A una conferenza assieme agli amici Rom (sugli stermini nazisti dimenticati) mi trovai a dire noi "omosessuali, Rom, disabili, siamo come i canarini delle miniere di carbone, quando c'è il mortale gas grisù siamo i primi a essere colpiti e segnalarlo, ma il riscio è mortale per tutti". Ecco questo è quello che penso, quindi chiunque ha a cuore la pacifica convivenza e la democrazia si deve allarmare per il moltiplicarsi di questi segnali. Nessuno potrà dire io non c'ero, io non me ne ero accorto, io non sapevo...

8 commenti:

Anonimo ha detto...

leggo ora sul messaggero (online - cronaca di roma) oltre che nella newsletter, che Marrazzo ha organizzato una manifestazione sabato sera al comin'out alle 23:00... ne sapete nulla?
da quando marrazzo organizza manifestazioni pro mieli?

Andrea Maccarrone ha detto...

è una manifestazione pro se stesso... l'abbiamo saputo dalla stampa, è questo (visto che l'episodio ha colpito noi) è già tutto dire... solo dopo ci ha chiamati per chiederci se volevamo aderire!!
Trovo che questo sia l'ennesima patetica dimostrazione del suo sciacallaggio. E francamente in un momento come questo avere anche a che fare coi falsi amici oltre che coi "nemici" è proprio l'ultima cosa che ci aspetteremmo!

Anonimo ha detto...

per qualche strana intuizione lo immaginavo...
un consiglio: fottetevene!
domani sarà la solita stronzata di 20 forci e 50 bandiere...
piuttosto, leggi qui:
http://www.queerty.com/roman-teens-hate-gays-love-fascism-20080418/

Anonimo ha detto...

Scusa...ma Marrazzo ora organizza sit-in al posto vostro e poi si ricorda alla fine, al limite ma proprio perchè deve di avvertirvi ed "invitarvi"? Credevo che la cosa l'aveste organizzata voi...
Son senza parole guarda.
Comunque vi sono vicino.
E anche da me ci son diverse persone che sconcertate hanno espresso la loro solidarietà...
un bacio!

Anonimo ha detto...

Parole che risvegliano le coscienze Andrea. L'Italia sta facendo passi indietro, e la sensibilità di tutti tende ad assopirsi sempre di più. Sono troppi gli interessi individualistici. Vabbè hai già detto tutto tu.
emanuele

Anonimo ha detto...

Come si dice, degli "amici" mi guardi iddio...

Sim Dawdler ha detto...

La placca africana si muove verso nord alla velocità di 2.5 centimetri l'anno. Tra qualche centinaio di milioni di anni l'Italia scomparirà. Rallegriamoci.

Anonimo ha detto...

Posso dire una cosa?

Secondo me la violenza fisica dei fascisti che entrano e sfondano tutto e la violenza politica di Marrazzo che organizza un sit-in di solidarietà col Mieli e poi si ricorda di chiedervi se volete aderire, non sono molto lontane una dall'altra.