lunedì 7 aprile 2008

Nadine Gordimer da Fazio

Nadime Gordimer, premio Nobel per la letteratura e in prima linea per anni nella lotta all'apartheid nel suo Sudafrica è stata ieri ospite di Che Tempo che fà di Fabio Fazio.
Davvero soprendendete la lucida determinazione e la forza del pensiero che trapare da ogni sua parola e dal suo sguardo fiero: la soddisfazione per aver dato il suo contributo, pur modesto a spazzare via dal suo Paese l'onta e l'orrore di un regime di segregazione razziale, il riconoscimento a chi per quella lotta ha messo in gioco la vita, la libertà gli affetti con la consepovelezza che non si ammetteva la sconfitta.
Come chiara appare la consapevolezza delle grandi differenze e degli ostacoli che la giovane democrazia (solo 14 anni) deve colmare, soprattutto in termni di diseguaglianze sociali ed economiche tra bianchi e neri.
Ma la Gordimer può vantare dalla sua parte "La costituzione più avanzata del mondo che riconosce la piena uguaglianza di tutti i cittadini non solo riguardo la razza ma ancheal genre. Da noi i cittadini siano essi eterosessuali, omosessuali, lesbiche sono uguali per la legge". Queste le parole di una signora ottantacinquenne che ha fatto della lotta al razzismo e alle discriminazioni la principale ragione della sua vita, del suo impegno civile, sociale, politico e artistico. Dovremmo anche noi inchinarci e apprendere da una così salda coerenza di principi che ha portato il popolo sudafricano all'avanguardia, dopo aver sofferto per troppo tempo la legge dell'odio e del sopruso.
Coerentemente con quanto dice, infatti, anche il matrimonio omosessuale è ormai da diversi anni riconosciuto in Sudafrica, unico paese africano e tra i pochi nel mondo.

Possiamo dire la stessa cosa dell'applicazione della nostra Costituzione in Italia? Laddove esponenti di quasi tutti gli schieramenti politici citano a sproposito la costituzione, all'articolo 29, proprio per negare quei riconscimenti che garantirebbero una vera e piena eguaglianza dei diritti anche per i cittadini omosessuali e un riconoscimento pieno dei loro legami affettivi?

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Le parole di Nadine Gordimer sono ispirate dalla passione di chi ha inseguito una conquista!Il ragionamento del premio nobel è lineare ed esemplare: We even have what most constitutions don't have and that is no discrimination according to gender. If you are a eterosexual, a homosexual, a lesbian, your rights are absolutely protected, and SO WE ARE TRULY FREE! Un'impostazione troppo elevata perchè possa essere fatta propria dalla nostra politica, forse? Credo di sì: poco dopo su Ballarò Bersani e Tremonti hanno faticato non poco per determinare chi avesse raccontato più balle a suon di botta e risposta poco entusiasmanti...

Andrea Maccarrone ha detto...

Esatto anonimo, è sorprendente la semplcie linearità e coerenza del pensiero di Nadine che la porta porre sullo stesso piano l'opposizione a tutte le differenze portandola ad indicare con matematica precisione una delle questioni che oggi rimane più drammaticamente aperta e attuale nella gran parte dei paesi del mondo.
Non penso solo al riconoscimento positivo dei diritti ma anache ai tanti paesi in cui essere omosessuale comporta ancora gravissime pene fino all'argastolo e alla morte.
Il Sudafrica, è davvero un faro per tutto il continente africano e per il mondo!
Una così semplice (nelle parole di NAdine quasi banale nella sua ovvietà) sembra ancora lontana anni luce dalla situazione politica italiana.

Anonimo ha detto...

Volevo segnalare quest'articolo apparso sull'Herald Tribune di oggi sulla crescente repressione nei confronti degli omosessuali in Egitto. Una visione su una realtà ancora molto drammatica.
http://www.iht.com/articles/2008/04/08/mideast/letter.php
buona lettura!
emanuele (emanuele.gatto@libero.it

Andrea Maccarrone ha detto...

Grazie, Emanuele, per la segnalazione!