Che ci sia evasione fiscale o meno importa la finanza e le autorita' giudiziare che dovranno fare le verifiche e emettere i giudizi, ma legale o meno che sia il risultato per me rimane il medesimo: i ricchissimi (e forse anche i molto ricchi) cercano e trovano i sistemi piu' disparati e sofistiati per sottrarsi al fisco e non pagare le tasse, legali o meno che siano. E se scoperti con le mani nel barattolo della marmellata invocano pure la buona fede, magari senza contraddittorio e a reti unificate.
Supponiamo che il complesso sistema di societa' inglesi con azionisti in paradisi fiscali centro-americani e la fantomatica residenza a Londra del dottor Rossi siano un sistema perfettamente legale e funzionante di sottrarre le ingenti entrate di sponsor e ingaggi al fisco italiano. L'analisi e anche il giudizio "morale" cambierebbero di poco. Appare del tutto evidente, infatti, che lo scopo di questi intrecci societari a scataola cinese, di residenze a Montecarlo o in Lussemburgo o sulla Luna - che solo chi e' molto ricco (e magari anche un po' famoso) puo' permettersi - hanno il solo scopo di evitare di pagare le tasse nel proprio paese. E, visto il tipo di patrimonio e di reddito, non parliamo dell'operaio e nemmeno del dipendente o modesto commerciante che su uno stipendio di 1000 o 1500 o 2500 Euro mensili vuole risparmiare i 100 o 200 euro per pagare la rata del frigorifero, del computer o del motorino per il figlio o dell'automobile. Si parla di risparmi di milioni di euro (per chi di milioni ne ha gia' parecchi) che vengono sottratti alle spese per infrastrtture, istruzione, sanita' e altri servizi sociali e spesi per avere in garage una porche o una ferrari in piu', per poter acquistare una villa piu' grande in Florida, un lussuoso appartameneto a Londra e a Montecarlo, uno yacht nuovo fiammante da tenere ormeggiato a Portocervo dove poter serenamente spendere 2000 euro a bicchiere al billionaire...
Insomma poter mantere quello stretto indispensabile che persino un personaggio noto come Rossi (che per sua fortuna non ha bisogno di pagare conti al ristorante, vestiti, e altre cose che ottiene gratis, quando non pagato per prenderseli come pubblicita') deve pagare di tasaca propria.
Si sente tranquillo Rossi nell'organizzare tutti quei marchingegni (che immaginiamo abbiano anche un costo se non altro per i consulenti che lo devono seguire) al solo scopo di risparmiare milioni di tasse da sottrarre agli asili della sua ridente cittadina marchigiana? all'assistenza agli anziani? alle scuole, alla cura del territorio etc... Tanto tranquillo da invocare la simpatia degli italiani, che in media devono faticare molto piu' di lui per arrivare alla fine del mese, in un accorato videomessaggio (prontamente e servilmente trasemtsso in forma integrale dai principali telegiornali nazionali, inusuale megafono di UN personaggio).
Caro Valentino, i non mi intendo di moto e motori, ma un persnaggio noto come te, che riscuote istintiva simpatia del pubblico e che deve a questa e all'affetto di tantissimi italiani, gran parte della sua fortuna economica (che non basta vincere tante gare per ottenere milioni di psonsorizzazioni) non sente il dovere di restituire alla societa' parte di quel che gli viene dato anziche' incaricare i "suoi commercialisti" di fargli risparmiare il piu' possibile con tutti i mezzi consentiti (e magari qualcuno meno consentito)?
Questa domanda vale per altri come lui che devono successo e fortuna anche grazie a quello che il nostro Paese ha dato loro in termini di possibilita', servizi, ambiente, pubblico... non e' elegante presentarsi alla cassa solo per riscuotere, no?
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