Oggi nella forte luce delle quattro del pomeriggio, addolcita appena dalla prima brezza serale che sempre rinfresca Gerusalemme, guardavo rapito i tetti della Città Vecchia, mangiando una pita con labane mentre la cantilena dei muezzin “Allah Akbaru” chiamava le folle dei fedeli alla preghiera del venerdì.
Sapete cosa domina il paesaggio di Gerusalemme dall'alto? Le cupole dei monasteri, delle chiese o delle sinagoghe? I campanili? I minareti? No, le assolute dominatrici sono le antenne paraboliche presenti a grappoli e in gran numero su tutte le terrazze, evidente simbolo di una modernità ineludibile.
Al secondo posto? I pannelli solari con i raccoglitori neri per produrre e conservare l'acqua calda “ad uso sanitario”. Con il sole che si ha qui (come da noi in Italia) mi sembra una splendida scelta.
Certo il paesaggio ne è in parte offuscato e imbruttito e per nell'ammirazione il nostro cervello è obbligato a fare una pulizia inconscia di questi elementi tecnologici che sembrano fare a botte con il lucore delle pietre e la pretesa di antichità, di santità, o di eleganza di tanti edifici. Ma visto da un punto di vista più generale non c'è certo motivo per cui gli abitanti della città antica debbano essere privati della loro tv satellitare o dell'acqua calda a buon mercato fornita dal sole.
Piuttosto mi viene da pensare che stranamente in Italia siamo più indietro rispetto a qui su entrambi i fronti, dominati da un provincialismo duro a morire. Da noi, infatti il satellite si sta diffondendo soltanto negli ultimi anni, ma dominato da un operatore monopolista come SKY e dai suoi “pacchetti calcio” mentre i servizi liberi diffusissimi in tutto il mondo arabo sono spinti dai servizi di news forniti da al jazeera, al arabia o anche dai grandi network occidentali come CNN, NBC, o BBC e poi dai video di musica araba e dalla filmografia o serial tv egiziani... E anche se con i tetti non c'entra molto mi viene da aggiungere che passeggiando tra i vicoli del suk arabo al mattino è facile trovare molti, anche giovani, intenti a leggere il quotidiano locale Al Quds (Gerusalemme in arabo), e non credo che anche la pur stagionata carta stampata abbia tanto successo nel Bel Paese.
Quanto ai pannelli solari il nostro assolato paese non ha proprio scuse. Non so se qui c'è stata una specifica politica del governo, oppure il costo elevato dell'energia ha influito in modo determinante, ma non esiste casa in Israele e persino nei Territori Palestinesi che non disponga di impianti per produrre acqua calda con l'energia solare...
Sapete cosa domina il paesaggio di Gerusalemme dall'alto? Le cupole dei monasteri, delle chiese o delle sinagoghe? I campanili? I minareti? No, le assolute dominatrici sono le antenne paraboliche presenti a grappoli e in gran numero su tutte le terrazze, evidente simbolo di una modernità ineludibile.
Al secondo posto? I pannelli solari con i raccoglitori neri per produrre e conservare l'acqua calda “ad uso sanitario”. Con il sole che si ha qui (come da noi in Italia) mi sembra una splendida scelta.
Certo il paesaggio ne è in parte offuscato e imbruttito e per nell'ammirazione il nostro cervello è obbligato a fare una pulizia inconscia di questi elementi tecnologici che sembrano fare a botte con il lucore delle pietre e la pretesa di antichità, di santità, o di eleganza di tanti edifici. Ma visto da un punto di vista più generale non c'è certo motivo per cui gli abitanti della città antica debbano essere privati della loro tv satellitare o dell'acqua calda a buon mercato fornita dal sole.
Piuttosto mi viene da pensare che stranamente in Italia siamo più indietro rispetto a qui su entrambi i fronti, dominati da un provincialismo duro a morire. Da noi, infatti il satellite si sta diffondendo soltanto negli ultimi anni, ma dominato da un operatore monopolista come SKY e dai suoi “pacchetti calcio” mentre i servizi liberi diffusissimi in tutto il mondo arabo sono spinti dai servizi di news forniti da al jazeera, al arabia o anche dai grandi network occidentali come CNN, NBC, o BBC e poi dai video di musica araba e dalla filmografia o serial tv egiziani... E anche se con i tetti non c'entra molto mi viene da aggiungere che passeggiando tra i vicoli del suk arabo al mattino è facile trovare molti, anche giovani, intenti a leggere il quotidiano locale Al Quds (Gerusalemme in arabo), e non credo che anche la pur stagionata carta stampata abbia tanto successo nel Bel Paese.
Quanto ai pannelli solari il nostro assolato paese non ha proprio scuse. Non so se qui c'è stata una specifica politica del governo, oppure il costo elevato dell'energia ha influito in modo determinante, ma non esiste casa in Israele e persino nei Territori Palestinesi che non disponga di impianti per produrre acqua calda con l'energia solare...
Forse dovremmo prendere esempio!
2 commenti:
Buona Vacanza Andrea!!!
PS: Concordo in pieno col discorso dei pannelli solari e sull'energia ma mi pare che in Italia siamo indietro proprio su tante cose...!!! ciao
Grazie Matteo,
qui io mi sento benissimo e sto benissimo per fortuna... Infatti ci ritorno per la quarta volta.
Spero di condividere altre esperienze qui sul blog nelle prossime settimane.
Un bacio, Andrea
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