domenica 12 agosto 2007

Gentilini soap 2: un bacio per tutte le stagioni

Si è svolta ieri la manifestazione di fronte al municipio di Treviso per protestare contro le omofobe e naziste affermazioni del Prosindaco Giancarlo Gentilini, annunciata da giorni da Alessandro Zan.
Marchio di fabbrica della protesta i triangoli rosa, simbolo con cui erano identificati proprio gli internati omosessuali nei lager nazisti, e i baci. "Ci saranno tante coppie che si baceranno, per testimoniare che l'affetto non può avere confini e che va rispettato a prescindere dall'orientamento sessuale" afferma Zan per invitare alla manifestazione.
Oggi invece un "kiss-in", che dopo essere stato sperimentato con successo al Colosso sembra essere diventato l'ultima frontiera della gaya protesta del terzo millennio, inaugurerà gli eventi meno politici e assai più mondani del Mardi Gras di Torre del Lago.
Capiamo che un bacio (come il peperoncino) ci sta bene ovunque, e che quello gay, stuzzicando ancora un certo prurito nella provinciale stampa nostrana, abbia un buon effetto promozionale, ma di fronte a una terminologia che sembra un incrocio mal riuscito tra l'osteria, la caserma e il richiamo al nazismo, cosa c'entra? Purtroppo la pulizia etnica mi suscita assai più tristi e tragici ricordi di quelli che evocano i baci e forse voler spettacolizzare anche la protesta per queste pesanti affermazioni fa sfuggire le drammatiche assonanze che invece trasmettono.
Non vorremmo che l'abuso di baci e bacetti per ragioni politiche finisse per fare perdere a quel gesto il suo semplice naturale valore di espressione d'amore e di desiderio spontaneo e innocente.

Per tornare a Gentilini non ci stupisce che anche di fronte al successo di una protesta e al coro di critiche il vecchio sceriffo tenga la posizione. Stare aggrappati alla poltrona aspettando che passi la tempesta e tipica virtù italica. E il macho, celodurista, nazista padano non poteva certo essere da meno...

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