venerdì 29 giugno 2007

Caro Presidente Napolitano

Caro Presidente Napolitano,

leggiamo del brutto incidente che ha coinvolto proprio di fronte al Quirinale sua moglie Clio. Ci spiace molto per lei e nel farle i migliori auguri di pronta e piena guarigione non possiamo che essere contenti del fatto che la Sua la signora non sembra essere grave e può godere del Suo affetto e della Sua amorevole presenza al suo fianco in ospedale.
Proprio nei momenti di sofferenza si comprende meglio quanto importanti siano le persone che amiamo e a cui siamo legati da un legame forte e antico.
Esistono oggi in Italia persone per cui questa vicinanza non è considerata così scontata e non è cosi facile: sono tutte le coppie eterosessuali o omosessuali che pur unite da legami spesso non meno lunghi e meno intensi delle altre non sono ancora sposate. Le coppie omosessuali, in particolare, sono doppiamente discriminate perché non hanno neanche la possibilità di scegliere se sposarsi o meno e in condizioni spiacevoli, come quella che sta vivendo Lei in queste ore, si trovano a sperare nel buon cuore e nella buona volontà dei sanitari e degli altri familiari.

Mesi fa, quando nel bel mezzo del dibattito sui DiCo Lei intervenne auspicando una soluzione di compromesso con le posizioni espresse dalle gerarchie vaticane, Le scrissi una lunga lettera arrabbiata (che non ha avuto risposta) per rimproverarle uno strabismo in favore di posizioni ideologicamente contrarie ai diritti e per di più estranee al quadro di sovranità della nostra Costituzione (art. 7 Cost. Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.), che andava a colpire invece milioni di cittadine e cittadini italiani che chiedono diritti e uguaglianza.

Per tutti noi è fondamentale essere e sentirci pienamente inseriti nel Paese, cittadini uguali agli altri con gli stessi diritti e doveri degli altri. Senza questa uguaglianza, senza la percezione netta una fetta di cittadini sempre più ampia rischia di non sentirsi più rappresentata dalle istituzioni della Repubblica e di perdere fiducia anche nella carica più rappresentativa che Lei ricopre.

Oggi è anche il Suo ottantaduesimo compleanno. Noi Le porgiamo i nostri auguri più sinceri e speriamo che tra un anno potremo festeggiare una uguaglianza piena anche per noi, ottenuta magari anche con il Suo importante impegno.
Distinti saluti,
Andrea Maccarrone, un cittadino italiano

1 commento:

Anonimo ha detto...

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