venerdì 22 giugno 2007

Veltroni nuovo segretario del PD?

Ed eccoci tronati al solito balletto del Partito Democratico, che devo dire mi interessa poco e mi appassiona sempre meno. Stimolato dai riflessivi post di Cristiana, ho, tuttavia, deciso di dire la mia sulla novità di queste ore: Veltroni candidato a segretario del PD.
Il carisma del sindaco di Roma, la sua popolarità e il suo indiscusso appeal mediatico sembrano raccogliere i consensi trasversali della pletora di nomi pesanti di Ds e Margherita. Ma qual'è se c'è la novità?
NESSUNA.
Ancora, dopo mesi, non si capisce su cosa - quale programma, quali idee, quali valori condivisi, quali obbiettivi - stiano unendo la Margherita e i DS. Cosa avranno in comune la Binetti e la Finocchiaro (per parlare di donne ogni tanto...). E quel che è più gave è che non solo non si sa, ma sembra che loro non siano neppure interessati a capirlo o a farcelo capire. I silenzi, l'attendismo, le prese di posizione equilibriste e ambigue che più non si potrebbe (ricordiamoci di Fassino al Pride), sono tutti segnali di una vera mancanza di contenuti.
A metterli assieme sembra essere una sola cosa il POTERE. Come dice bene Cristiana, appunto, il mezzo per rendere migliore il nostro Paese (il PD) è diventato il fine, o forse solo il mezzo per rendere eterne le leadership che già sopportiamo da decenni senza possibilità alcuna di rinnovamento.
Infatti, da settimane credono di appassionarci alle regole di nomina dell'assemblea costituente, alla scelta dei 45 "vecchi" saggi che ci porteranno alla loro scelta, alle liste concorrenti, ai capi lista, al segretario, al vice, al presidente, all'uscere... Ma sono sempre loro, che ruotano e ballano sotto i riflettori, sempre più soli . Il Pubblico si è stancato dello spettacolo e li abbandona alle loro pantomime.
VELTRONI? di certo non rappresenta il nuovo che avanza e, a mio parere, è troppo furbo per bruciare le sue possibilità come futuro premier investendo il suo patrimonio di popolarità e di carisma in un progetto che, per ora, è una brutta scatola vuota che fa acqua da tutte le parti. Per farlo dovrebbe abbandonare Roma, o ridimensionare il suo impegno nella Capitale, che negli ultimi anni è stata il suo vero scrigno di autorevolezza e prestigio (più ancora che di voti).
Inoltre, una sola cosa lo differenzia davvero da Rutelli e da Fassino: l'estrema scaltrezza e bravura nel gestire la sua immagine e le sue uscite pubbliche, la capacità di conquistare con parole semplici (spesso altrettanto vuote) l'attenzione e i cuori.
Ma sul piano dei contenuti è allo stesso punto, forse più vicino al suo predecessore al Campidoglio. Prendiamo ad esempio il Romapride 2007 che ha portato tanti di noi in piazza. Laddove i sindaci delle più grandi città europee sfilano in testa ai cortei, Veltroni è rimasto più immobile di una statua di sale. Naturalmente non ha dato l'adesione allla piattaforma (Parità, Dignità Laicità), ma neanche un saluto, non un auspicio, non un apprezzamento. NULLA. Mentre Fassino si è fatto bruciato dalle polemiche tentando improbabili equilibrismi verbali, Veltroni ha "regalmente" ignorato. Cosa che forse è ancor più grave.
Non fà così quando riceve papi, cardinali e vescovi in Campidoglio, quando c'è da inchinarsi al potere d'oltretevere.

Voglio ricordare la dedica della Stazione Termini a Giovanni Paolo II, che lo ha visto in prima fila accanto al Cardinal Ruini, allora presidente CEI, e al Cardinal Bertone, Segretario di Sato Vaticano (Foto). Il gesto conta già per quel che è... Il metodo, però, svela del tutto il suo modo populista e subdolo di intendere il potere.
Dopo aver garantito alle associazioni laiche della Consulta Laica (di fatto morta subito dopo) che non avrebbe fatto la dedica, da un giorno all'altro, senza darne precedente annuncio, a due giorni dal natale e in pieno sciopero della stampa, ecco l'inaugurazione di due enormi steli a Satzione Termini - Giovanni Paolo II. Il dsgusto che provato in quelle ore è proprio indescrivibile, le lettere e le iniziative di protesta non hanno meritato neppure una risposta.

Veltroni, io non dimentico, il mio voto non lo avrai ne ora ne mai!

4 commenti:

Andreas Martini ha detto...

Molto, molto, più vicino a quello che scrivi tu che non a quello che scrive Cristiana.
Sembrerebbe che io parta, in questo caso verso il PD, con dei pregiudizi e non potrei sopportarlo e infatti credo che i miei siano più che altro dei giudizi che si avvicinano o meglio partono dalle tue stesse posizioni.
Non basterà Veltroni a far riacquistare la fiducia dei gay nel Pd. Forse anzi la peggiorerà, perchè soprattutto i glbt romani conoscono bene le azioni, le parole ed i silenzi del Sindaco.

Non vedo l'ora di leggere il programma del Partito Democratico!

Andrea Maccarrone ha detto...

Oggi ho quasi litigato con un mio amico, gay, che ritiene che dovremmo ringraziare Veltroni per averci fatto marciare tranquillamente fino a San Giovanni. In pratica per non essersi comportato come il sindaco di Mosca. Ma sarebbe troppo chiedere che un sindaco di sinistra mandasse un saluto al Pride e un segno di sostegno ai diritti?
E ti assicuro, Andrea, che il mio amico non è né stupido, né disinformato, anzi è una persona molto più evoluta della media...

Io però resto senza parole.

Andreas Martini ha detto...

Rimarrei pure io senza parole!
anzi no mi incazzerei...

Anonimo ha detto...

Ebbene si, cari Andrei, anche i miei pensieri sono molto vicini a quello che c'è scritto in questo post ...