giovedì 18 settembre 2008

Lula a favore delle Unioni Civili. E Napolitano?

"Bisogna finirla con i pregiudizi di questo tipo. Ogni essere umano può vivere la sua vita come vuole".
E Poi "Per tutta la vita ho difeso il diritto all'unione civile, e bisogna finirla con l'ipocrisia. Ci sono uomini vivendo con uomini, donne con donne, e molte volte vivono bene, straordinariamente. Costruiscono una vita insieme, lavorano insieme e per questo io sono favorevole. Ognuno viva la sua vita come vuole, basta che non rechi danno al prossimo".
Ancora: "Ci sono consigli comunali che hanno già approvato, così come assemblee di vari stati dell'Unione e ci sono progetti nel Congresso Nazionale. Ho partecipato alla conferenza Nazione Gay-Lesbica e non capisco perché i politici brasiliani che sono contro non rifiutano allora il voto di queste persone, o lo Stato non rifiuta le tasse che queste persone pagano".
Conclusione"Bisogna trattare senza alcuna discriminazione la vita che ognuno conduce dentro di casa, se uno vuol vivere con una donna o con un uomo è un problema solo suo. L'importante è che siano cittadini brasiliani e che rispettino la Costituzione e rispettino il loro impegno con la Nazione".
A parlare così non è uno dei leader del movimento GLBT brasiliano e neppure un esagitato estremista a caccia del voto gay, ma un leader carismatico e amatissimo dal suo popolo: il presidente della repubblica del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva, che, intervistato ieri sul canale statale Tv Brasil, ha fermamente difeso l'unione civile tra omosessuali.
Ecco di fronte a tanta chiarezza, coraggio e decisione del Presidente brasiliano non posso che esprimere gioia per il popolo brasiliano e complimenti a Lula.
D'altro canto il pensiero torna con una certa amarezza alla nostra situazione italiana, dove parole così nette non le pronuncia nessun leader di partito e neppure l'unica rappresentante dichiaratamente lesbica del Parlamento, Paola Concia, che pure cerca di fare quel che può in un contesto non favorevole. I presidenti e i principali leader da noi fanno piuttosto la coda al meeting di CL ed evitano di incrociare persino lo sguardo con esponenti dei movimenti GLBT. (L'unica eccezione di rilievo, che però non è stata premiata dalle urne alle ultime elezioni, è stata quella dell'ex Presidente della Camera, Fausto Bertinotti, che ha partecipato a un confronto elettorale al Circolo Mario Mieli).
Per non parlare del "nostro" presidente Napolitano che, impegnato com'è a baciare le mani al Papa, quando si tratto di discutere una legge vaghissima sulle coppie di fatto, non parlò affatto dei diritti dei cittadini ma della sensibilità delle "gerarchie cattoliche".
Anche alla mia lettera dello scorso giugno, sul fatto che una piazza (San Giovanni) fosse negata con tanta leggerezza a una manifestazione (lettera che aveva avuto anche una minima eco sulla stampa nazionale) non ha ritenuto di rispondere neppure con due righe formali della sua segreteria. E lì non si parlava di diritti degli omosessuali ma del basilare diritto di manifestazione del pensiero per tutti i cittadini.
Io non mi sono sentito per nulla tutelato e rappresentato da un Presidente che ha preferito fare orecchie da mercante per non contrariare la Curia e il Governo appena eletto. Che credibilità ha adesso quando "predica" sul valore della Carta Costituzionale? Per me pari a 0!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Parole chiare e assolutamente condivisibili.

Andrea Maccarrone ha detto...

E in Brasile hanno chi le prinuncia al massimo livello simili parole. In Italia limitiamoci a sognare e sperare!

Anonimo ha detto...

non era Napolitano che diceva anche lui che nella Costituzione si parla di matrimonio inteso fra uomo e donna?

Andrea Maccarrone ha detto...

Sinceramente non ricordo se lo ha detto anche Napolitano, ma lo ha sicuramente D'Alema, ad esempio e tanti altri che si pretenderebbero menti pensanti e civili del centro-sinistra e non trovano di meglio che mistificare sulla nostra Costituzione per difendere le loro tesi indifedibili.