giovedì 28 febbraio 2008

Salvi rilancia referendum sulle unioni civili a Roma: FERMATI

Cesare Salvi, Senatore della Sinistra Democratica, adesso confluita in Sinistra Arcobaleno rilancia l'idea già emera nelle scorse settimane di un referendum sulle Unioni Civili a Roma, in risposta all'esclusione del tema dal programma di Rutelli.
Sarebbe stato meglio puntare i piedi per farlo inserire, rifiutandosi in caso contrario di sostenere un candidato che rimane comunque indgeribile alla comunità glbt romana e a tutti i laici.

Una risposta, quella del referendum che era stata già criticata ufficialemnte da DìGayProject e dal Circolo Mario Mieli, perché oltre a non essere risolutiva rischia di rivelarsi un boomerang controproducente, riportando indietro la battaglia dei diritti come già avvenuto con il referendum abrogativo sulla legge 40 (fecondazione assistita).

Da tenere in conto anche il vaolre meramente consultivo del referendum propositivo comunale che non sarebbe comunque risolutivo della questione quindi.

Capisco che in questi mesi di campagna elettorale si faccia a gara a gara nell'ottenere visibilità su certi temi, ma trovo decisamente fuori luogo continuare in una direzione già criticata dalle associazioni interessate. Salvi Fermati! O se proprio vuoi fare qualcosa di buono candida Rossana Praitano a sindaco di Roma al posto del pupone Rutelli!

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo. I diritti civili non si concedono se è d'accordo la maggioranza. Si riconoscono a prescindere.

Anonimo ha detto...

La sai una cos Andrè? Uno dei motivi (non il solo, chiaro) per cui in Italia stiamo ancora così indietro è che ci manca la determinazione e l'impegno che i movimento Lgbt nord americani e del resto del mondo occidentale hanno mostrato nelle varie fasi storiche delle loro lotte.

Per dirti: in Nord America se qualcuno si espone pubblicamente contro i diritti dei gay (poniamo che sia una categoria di persone, o il classico politico di destra) poi si becca una protesta fisica. Cioè qualche decina o centinaio di militanti gay va a rompere il cazzo a quell'associazione o quel politico che si è esposto pubblicamente contro i diritti civili. Io non ho mai visto una cosa del genere in Italia, tu?

Andrea Maccarrone ha detto...

A mia memoria c'è stato in un solo caso. Con la protesta del Mario Mieli in Campidoglio prima del World Pride.

Concordo Sciltian, il nosrto movimento è ed è stato molto più diviso e litigioso al suo interno, assai più attento a blandire qualche raro amico (coltivando rapporti di continuità istituzionale) che pronto a cacciare fuori davvero le unghia quando necessario.
Dopo la bocciatura del registro delle unioni civili a Roma volevo andare a lanicare le uova a Veltroni... Ti assicuro che lo farò!

Anonimo ha detto...

Se ci si mette pure la sinistra a sparare cazzate siamo proprio messi male!!
Luca

marco b. ha detto...

Ma un documento comune delle associazioni romane per mettere fine a questo balletto di dichiarazioni?
Marco B.

Andrea Maccarrone ha detto...

Evidentemente non hanno letto i nostri comunicati.
Penso che possa essere molto utile un'azione congiunta e punterei su una missiva diretta ai destinatari piuttosto che ad altri comunicati.
Manco qualche giorno da Roma, al rientro me ne posso occupare personalmente, tanto non credo che lo indicano in campagna elettorale.