Ieri mattina, dopo la serata al Coming (e poi per fortuna a cena - o meglio post cena - da amici) h pensato bene di andare anche all'iniziativa Un politico Per Due, organizzata dalla LINFA, Lega Italiana Nuove Famiglie*.
Che stomaco! direte, non mi era bastata la memorabile kermesse di qualche ora prima al Colosseo? Ma che attivista sarei altrimenti? a me le cose piace viverle, sentirle vederle coi miei occhi. E ogni tanto ve le racconto pure se riesco.
Per andare al sodo, l'iniziativa consisteva nel fare "adottare" una coppia di fatto - etero, gay o lesbica - da un parlamentare che consegnando un certificato si impegna ad operare nella prossima legislatura per rimuovere ogni discriminazione.
Naturalmente non vi faccio il racconto-cronistoria della mattinata di sabato, che risulta noioso oltre che inutile e mi limito a dirvi alcune cose che mi hanno colpito.
- I parlamentari erano più numerosi di quel che mi aspettavo: La delegazione più folta quella di Rifondazione capitanata da un Fausto Bertinotti visibilmente influenzato e udibilmente svociato, con Vladimir Luxuria, Titti De Simone, Gennaro Migliore; per i Socialisti c'era Francesco Boselli, Roberto Villetti e Franco Grillini, nelle vesti di candidato a sindaco di Roma; Cesare Salvi per Sinistra Democratica; Peacoraro Scanio e Stefano Bonelli (assente Gianpaolo Silvestri) per i Verdi; c'era anche una bionda e longilinea "rappresentante di Walter Veltroni" - forse dell'Esecutivo nazionale del PD - di cui non ricordo il nome, e due parlamentari della Sinistra di cui parimenti non ricordo.
- Mi colpisce l'assenza di qualsiasi parlamentare radicale (eppure la presenza di Rita Bernardini era stata annunciata). Forse per l'imbarazzo per il recente accordo col PD? Ugualmente, nonostante l'invito mancavano rappresentanti di altre forze politiche del Centrodestra.
- Al di là dei brevi discorsi di rito dei rappresentanti politici, che a volte si distinguono, tuttavia, per una inusuale spontaneità, un trasporto anche umano e una certa ironia, a mio parere tre sono stati i momenti più interessanti:
1) L'intervento della "rappresentante di Veltroni", che ha detto di impegnarsi a nome suo ma anche di tutto il PD nella difesa dei diritti delle coppie, come scritto nel programma. CONTESTATA (inizialmente proprio da me). Al di là dell'impegno suo personale, che non voglio mettere in discussione, non si può ancora accettare un'ulteriore opera di mistificazione, visto che nel programma si parla ancora una volta di diritti e doveri delle persone che convivone, che non è la stessa cosa di coppia. Oltretutto l'idea che lei fosse in rappresentanza di Veltroni è ridicola e umiliante per l'impegno delle in politica. Mentre dai Gruppi del PD, attualmente i più grandi in Parlamento, non ci sono stati altri esponenti né noti, né meno noti che hanno sentito di venire e partecipare, a loro nome e non come portaparola. Anche questi sono segnali di adesione a una causa. Patetica l'opera di difesa del presentatore.
2) Cesare Salvi consegna il suo impegno scritto ad Agata Ruscica e compagna. La nota esponente del movimento siciliano con un gesto repentino e sorprendente lo straccia in modo plateale sotto gli occhi di un mortificato e basito Salvi. Poi insiste per tenerlo così e spiega: "abbiamo 60 anni e e stiamo assieme da 25, per noi questi impegni hanno poco valore, e il mio gesto non è in polemica con il senatore, i parlamentari qui presenti e gli organizzatori ma è un gesto simbolico di protesta perché noi vogliamo sì i diritti, ma vogliamo l'uguaglianza piena, vogliamo poterci sposare come tutti gli altri in questo Paese, avere cittadinanza, non solo diritti alle coppie e alle nuove famiglie, MATRIMONIO". Salvi riprende fiato e colorito le abbraccia e sorride.
Ci voleva davvero qualcuno che avesse il coraggio di uscire da uno schema e da un cerimoniale un po' forzato per ribadire che gli omosessuali oggi subiscono una "doppia discriminazione" perché, al contrario delle coppie di fatto eterosessuali, la loro non è una scelta, né una condizione sperabilmente temporanea; è un obbligo, una costrizione, dovuto alla negazione di diritti nel nostro Paese.
3)Infine, proprio in conclusione vengono a ricevere il loro impegno scritto una coppia di uomini che vivono a Venezia. Uno dei due è un professore di scuola superiore nella città lagunare e spiega "Io ho conosciuto il mio compagno cinese in Giappone dove ero a causa della mia carriera diplomatica, per poter vivere questa storia d'amore ho lasciato quella professione e sono rientrato in Italia, ma voglio sottolineare le ulteriori difficoltà che hanno quelle coppie in cui uno dei due è extracomunitario. In questo periodo il mio compagno è in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno, pratica che prende quasi un anno, e per tutto questo tempo non può lasciare l'Italia nemmeno per un Paese europeo, perché l'unica cosa che ti danno è la ricevuta postale di un versamento (evidentemente inutile all'estero)". Aggiungo che secondo le attuali normative europee, recepite anche in Italia, un cittadino comunitario che vuole stabilirsi in Italia può ottenere per il o la compagna di fatto (anche dello stesso sesso) un permesso di soggiorno per ragioni familiari... Ciò non è consentito a un Italiano in Italia con compagno dello stesso sesso extracomunitario, ancora una volta doppia discriminazione.
D'altro canto per evitare qualsiasi dubbio l'uscente Ministro dell'Interno Giuliano Amato ha diramato una circolare a tutti i comuni e uffici anagrafici italiani una circolare in cui si stabilisce di non registrare e trascrivere matrimoni o unioni omosessuali contratti all'estero.
Una circolare che sancisce per iscritto una discriminazione rispetto alla normativa generale prevista nel caso e ci fa addirittura arretrare rispetto al passato (meno male che era un governo di centrosinistra!).
Per tornare alla manifestazione, devo dire che una delle cose che davvero mi ha colpito e mi farà ricordare la mattinata, era il trasporto e l'emozione sincera delle coppie, trasmessa anche ai politici.
*L'associazione, nata qualche anno fa, è erede della LIFF (Lega Italiana Famiglie di Fatto) fondata nel 1997 come una costola di Arcigay, rivolgendosi però al panorama più ampio di nuove famiglie anche eterosessuali; è presieduta da Alessandro Zan - presidente anche dell'Arcigay di Padova e del Veneto - che organizza da alcuni anni le manifestazioni romane del Kiss2PACS, Diritti Ora e simili, ed è succeduto nel ruolo ad Aurelio Mancuso.
Nessun commento:
Posta un commento