Ero quasi stato un veggente quando solo alcuni giorni fa di fronte ad un documentucolo insulso pomposamente intitolato "Un manifesto generazionale" (oltre che di senso del limite la fanciulla manca anche di senso del ridicolo mi sa) avevo amaramente pensato che se questa è la nuova generazione politica forse ci conviene pensare seriamente all'emigrazione!
Ed ecco che la volenterosa Madia, ci mostra dalle pagine del Foglio on line conferma la mia iniziale impressione e mostra i progressi che ha fatto andando a ripetizioni da Veltroni e Binetti. Basta leggere alcuni stralci del lungo pezzo intervista per apprezzare le "doti" mimetiche della giovane candidata. Tutto un fiorire di ma anche e distinguo e una visione decisamente confessionale della famiglia, delle libertà della donna, e individuali!
Ed ecco che la volenterosa Madia, ci mostra dalle pagine del Foglio on line conferma la mia iniziale impressione e mostra i progressi che ha fatto andando a ripetizioni da Veltroni e Binetti. Basta leggere alcuni stralci del lungo pezzo intervista per apprezzare le "doti" mimetiche della giovane candidata. Tutto un fiorire di ma anche e distinguo e una visione decisamente confessionale della famiglia, delle libertà della donna, e individuali!
Prima di lasciarvi alla lettura della sezione centrale dell'articolo voglio aggiungere che la Madia è il classico esempio di rinnovamento calato dall'alto, sulla base della sempre valida massima gattopardesca (bisogna che tutto cambi perché tutto rimanga com'è) e sconforta davvero pensare quante ragazze e ragazzi assai più brillanti, impegnati e capaci (persino all'interno del cosiddetto PD) restino inchiodati mentre certe faccette avanzano... Penso che se fosse stata la base del PD a scegliere una giovane questa non sarebbe mai stata questa giovane già vecchia.
“L’aborto è il fallimento della politica – dice –, un fallimento etico, economico, sociale e culturale”.
Madia è per la libera scelta della donna, “ma sono certa che se si offrisse
loro il giusto sostegno, le donne sceglierebbero tutte per la vita”. Dice
che ogni vita umana che non nasce è un fallimento, per questo la politica deve
fare in modo che la scelta per la vita sia sempre possibile. “L’essere umano
va tutelato prima di tutto”, dice. Ma come creare questa nuova concezione
culturale? “Serve una convergenza di ideali, solo in un dibattito aperto si
può arrivare a condividere questa concezione per cui la vita è vita
dall’inizio alla fine”. Non si sente di sottoscrivere la
moratoria, “ma non perché non condivida le analisi di Giuliano
Ferrara, anzi: mi pare che quello che dice su questo tema vada proprio
verso quella ‘riumanizzazione della vita disumanizzata’ che ritengo necessaria
oggi. La richiesta di moratoria però non mi sembra l’approccio giusto per
affrontare un problema che comunque sento anch’io come decisivo oggi”. Fino
alla morte naturale… “Io sono cattolica praticante, e credo che la
vita la dà e la toglie Dio, noi non abbiamo diritto di farlo. Certo è
che anche per esperienza personale mi sono resa conto di quanto sia sottile la
linea di demarcazione tra le cure a un malato terminale e l’accanimento
terapeutico nei suoi confronti. Quindi dico no
all’eutanasia ma penso che l’oltrepassamento di quella linea sottile
vada giudicato – in certi casi – da un’équipe di medici; comunque non dal
diretto interessato o dai suoi parenti”. Dunque un no all’aborto e
all’eutanasia come presupposto di un’idea di famiglia che per Marianna Madia
deve essere “lo strumento che ci proietta verso il futuro”. La
capolista laziale del Pd dice che “molte logiche di sviluppo della nostra
società sono al capolinea, vanno ridefinite”. Bisogna capire quali
strumenti possano garantire una “crescita qualitativa” duratura.
“Un paese che non fa figli non ha futuro. La famiglia è il presupposto per
questa crescita”. In effetti il tasso di natalità in Italia è tra i più
bassi del mondo. “Ecco perché la politica deve permettere di fare e crescere
una famiglia, meglio se numerosa. Le politiche sulla casa e di lotta al
precariato devono essere pensate in quest’ottica”. Sì, ma di quale famiglia
si sta parlando? “Personalmente quando parlo di famiglia, e della
sua relativa tutela, mi riferisco a quella che sta nella
costituzione”. Sì o no ai pacs, allora? “La libertà personale
va rispettata sempre, per cui se due persone decidono di assumere pubblicamente
diritti e doveri reciproci devono essere tutelate dalla legge. Ma certo è che se si parla di famiglia io penso a un uomo e una donna che si sposano e
fanno dei figli. Scegliendo per la vita.
Illuminante direi - neanche mi dilungo a ribadire che nella Costituzione Italiana, se a questa si riferisce la nostra apprendista stregona, non si parla di uomo e di donna!
In effetti una giovane integralista cattolica pronta a rincalzare le vecchie leve mancava ancora, meno male che ci ha pensato il buon Veltroni. Adesso Binetti potrà andare in pensione serena!
Un ringraziamento speciale per questo post va a Valerio Pieroni, che del caso a scritto in altra direzione (a lui ha risposto per le rime il caro Anelli di Fumo, che ha anche indicato la fonte originari della citazione). Non si Capisce come mai certi integralisti religiosi soltanto in Italia pretendano di essere di sinistra: il problema non è avere dei valori da difendere, ma pretendere di imporli agli altri in una visione da Stato Etico. Qui è lo scarto.
Vi rassicuro essere cattolici non è una condanna: nonostante Madia e Binetti conosco tantissimi cattolici intelligente e soprattutto veramente di sinistra e di vedute democratiche!
9 commenti:
Ciao Andrea!
A proposito di aborti.. Ieri alla tele ho sentito Ferrara sostenere che in Italia ogni anno si verificano 50.000.000 di aborti, ed egli stesso sottolineava come ogni anno, quindi, muoia un paese come l'Italia.
Davvero? Facciamo due conti approssimativi.
L'Italia ha circa 58 milioni di abitanti; poniamo che le donne siano la metà, 29 milioni dunque; poniamo che le donne fertili siano 20 milioni.
Se le cifre di Ferrara sono corrette, dunque, ogni donna italiana fertile avrebbe in media 2.5 aborti all'anno.. ah pperò!
I casi sono due: o ci sono donne particolarmente attive che hanno un numero di aborti così alto da alzare vertiginosamente la media, oppure mi sa che Ferrara ha aggiunto qualche zero di troppo..
Marty
oppure confondeva gli aborti che avvengono ogni anno nel mondo con i dati italiani ;)
Qui c'e' un post con il suo curriculum....
http://mercatounico.blogspot.com/2008/03/la-lunga-vita-di-marianna-madia.html
L'altro giorno avevo visto un metapost di Valerio Pieroni che diceva "La Madia inizia ad essermi simpatica", dopo che in precedenza l'aveva attaccata... mi stavo appunto chiedendo come mai avesse cambiato idea, ora credo di saperlo...
ciao andrea,
non credo che la madia si sbagli quando parla di aborto per ché che la quasi totalità delle donne sceglierebbe di non abortire se potesse, tanto è vero che ad abortire oggi sono soprattutto le donne immigrate che non hanno capacità cognitive, culturali ed economiche adatte che le costringono a questa scelta dolorosa, questo è un tema che riguarda tutta la politica sociale e non solo quella etica e morale. Diverso è il discorso per temi come l'eutanasia e le coppie dove la madia si pone su una posizione effettivamente in linea con quella della binetti dove dimostra di considerare la vita proprietà dell'autorità costituita e non del singolo individuo. Ironicamente aggiungo: Dio non c'è l'ha mandata buona. Complimenti per il blog.
Caro Stefano,
Potrei essere d'accordo con te sul fatto che molte donne povere preferirebbero non abortire, se i servizi sociali nel nostro paese funzionassero meglio.
Dopo di che, nessuno - neanche una donna, come la Madia - ha diritto di ergersi a giudice di cosa fa una donna con il proprio corpo. Altrimenti si cade nell'estremo opposto, nel vedere la madre come un'incubatrice umana, i cui diritti sono subordinati a quelli del piccolo occupante. Una prospettiva inquietante e disumana, tipo Sigourney Weaver in Alien. Quanto poco amore, quanta poca comprensione in una prospettiva del genere!
Solo un integralista (cattolico ma non solo) può davvero pensare così.
Solidarietà piena alla Madia per le sue posizioni, e rigetto completo degli attacchi degli intransigenti che pascolano qua sopra,e vorrebebro il pensiero unico a sinistra. Fortunatamente, ci sono persone come la Madia che portano in giro altre sensibilità e impediscono derive zapateriste.
Viva il PD, abbasso gli I.S.T.R.O.N.Z.I.
In Italia bisogna solo sperare che ci pensi il parlamento europeo ad obbligarci a riconoscere i diritti fondamentali a tutti e eviti le derive talebane e false cristiane.
caro andrea, credo che fidarsi al massimo di un giornale come il foglio che aveva parlato di come sa fare il caffè pochi giorni prima e che l'ha osannata solo per strumentalizzare le sue idee pochi giorni dopo non sia la mossa giusta. Il corriere della sera stesso ha pubblicato il primo aprile un altro articolo sulla Madia, notevolmente diverso da quello dei giorni prima.
Te ne lascio un pezzo.
«la 194 è una legge benedetta, dico grazie a chi ha fatto quella battaglia perché ha contribuito a combattere il dramma dell'aborto clandestino. L'ho detto chiaramente al Foglio: non firmerò mai per la moratoria».
"riconoscimento giuridico dei diritti delle persone che convivono stabilmente - è scritto nella lettera per le romane - e la piena attuazione della legge 194"
«Quella mia dichiarazione è stata un poco strumentalizzata, sono state cambiate alcune parole. Ma il senso di ciò che ho detto è comunque chiaro: bisognerebbe dare sostegno alle donne in un momento difficilissimo. Ecco tutto. Vorrei che fosse chiaro: difenderò sempre la libertà delle persone e i loro sentimenti».
Nell'ultimo periodo ho visto più di una mamma che, non potendosi permettere di mantenere il terzo figlio, ha dovuto prendere in considerazione il fatto di abortire. Credo che soprattutto a questo lei si riferisse.
Paola
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