sabato 22 marzo 2008

Veltroni: "potremmo fare i CUS". A sì?

Intervistato da Daria Bignardi alle Invasioni Barbariche, Walter Veltroni tocca anche il tema di omofobia e diritti delle coppie omosessuali. vi riporto la parte relativa:
Bignardi: «Le giro una domanda che ci è arrivata dalla pagina speciale elezioni del sito di La7, per lei da Federico: "Se tua figlia fosse gay e si sentisse frastornata e discriminata dall'enorme divario che c'è tra la cultura italiana e quella inglese o spagnola, per esempio nel modo di considerare l'omosessualità, cosa le suggeriresti e che futuro vedresti per lei". Cerchi di darmi una risposta non retorica.»
Veltroni: «Guardi, ehm, non retorico c'è il fatto che considero ogni forma di omofobia una follia. Ogni forma di discriminazione nei confronti degli omosessuali una follia, penso che non abbia senso una società che discrimina sulla base degli orientamenti sessuali, penso che la famiglia sia quella costituzionalmente prevista, ma penso che i rapporti di amore debbano avere una soglia di diritti...»
B.: «in pratica il Partito Democratico potrebbe fare i Dico anche nei confronti degli omosessuali?» V.: «Potrebbe fare i CUS, che sono...»
B.: «E, ma i CUS sono quelli di diritto privato...»
V.: «..sì sì, potrebbe fare quelli...»
B.: «... sono una robina in confronto ai DiCo francesi...»
V.: «No, non sono una robina, sono una cosa molto importante, che ha trovato il consenso in Parlamento e che potrebbero essere approvati, e che se noi vinceremo le elezioni quella può essere la base sulla quale si riesce...»
B.: «Non so se Federico sarà molto soddisfatto della sua proposta.»
V.: «Io penso di sì come tutte le persone ragionevoli sanno che le soluzioni estreme e ideologiche non sono quelle giuste, ma quelle che si riescono a fare, questo è il realismo di cambiamenti che si possono fare.»

Intanto consentitemi di fare i miei complimenti alla Bignardi per non avere eluso una delle questioni più spinose per Veltroni e il PD e avere incalzato sull'argomento l'intervistato, costringendolo a sulla difensiva.
In verità Veltroni non è nuovo a queste considerazione vi rimando all'ampio commento sul post del 2 ottobre "Veltroni, che CUS..." quando, in piena campagna per le primarie democratiche, sosteneva le stesse cose, sempre alle Invasioni Barbariche. Per di più dopo essere scivolato su affermazioni piuttosto imbarazzanti, e mai smentite, a proposito di feste e rispetto.
Non serve qui ribadire la contraddizione tra la presunta "follia di ogni forma di discriminazione nei confronti degli omosessuali" e la timidezza nel riconoscimento di diritti civili quali la parità di accesso a alle forme giuridiche di riconoscimento dei rapporti (prima fra tutti il matrimonio).

Quanto alla storia del CUS mi piacerebbe mettere in chiaro alcune cose. Sicuramente il CUS è migliore dei DiCo nella parte in cui si ripristina una condizione di dignità della scelta di coppia (eliminando la ridicola soluzione raccomandata, ormai tristemente nota), ma allo stesso tempo, rappresenta la strada semplicemente privatistica dei riconoscimenti, che nega qualsiasi ruolo pubblico, essendo un contratto tra privati, e quindi qualsiasi possibilità di acquisire diritti tipicamente pubblicistici, come ad esempio reversibilità della pensione o simili, nonché l'opponibilità ai terzi se non nei casi esplicitamente previsti.
Una soluzione che anche in Italia vede il consenso di alcuni esponenti "liberali" della destra e anche l'opposizione dei TeoDem di Binetti e co. (come ricorda Cesare Salvi - oggi nella Sinistra Arcobaleno, dopo avere abbandonato i DS - che in commissione Giustizia del Senato ha cercato questa strada di consenso trasversale).
Insomma la scelta "privatistica", minimalista che auspicava il clericale Rutelli con qualche sponda Ruiniana!

Non sorprende più la naturalezza con cui all'interno del cosiddetto partito democratico mischino concetti di uguaglianza con atteggiamenti discriminatori nei fatti parlando "di soluzioni estreme ed ideologiche" per tutte quelle che non rientrano nel bilancino delle loro definizioni programmatiche. Ma cosa, se non una preclusione clericale e ideologica, impedisce di riconoscere diritti concreti e umani alle coppie di fatto etero e omo analoghi a quelli presenti in quasi tutti i paesi europei? cosa impedisce di riconoscere coerentemente alle coppie omosessuali la piena eguaglianza di diritti con la possibilità di accedere a parità di condizioni a tutti gli istituti giuridici che esistono per le coppie etero? cosa c'è di estremo o ideologico nel riconoscimento di questa semplice uguaglianza? Perché ciò che è già da anni (a volte da decenni) realtà in mezza Europa da noi sarebbe estremo e ideologico?

Perché lo stesso PD che nelle parole di Veltroni alla Bignardi pretende di essere "radicalmente riformista" tanto da essersi liberato degli alleati di sinistra per godere di maggiore autonomia e libertà rispetto alle questione civili si colloca decisamente alla destra di tutti i partiti di centro destra europei? e su queste questioni dovrebbe cercare anche l'accordo trasversale in Parlamento guardando verso destra e il centro anziché verso altri partiti laici e di sinistra?

La verità sembra essere che il cosiddetto PD non ha nulla a che vedere con i partiti veramente riformisti e veramente socialisti e che tutto il suo presunto coraggio riformista si infrange inesorabilmente sulle mura vaticane.
Sui diritti civili a dettare legge nel PD sono i TeoDem (che tra i cattolici sono una minoranza e sicuramente non ne rappresentano la parte migliore e riformista), come ha già dimostrato il voto romano sul Registro delle unioni civili. Del resto né in quell'occasione né nella definizione del suo programma Veltroni o chi per lui - Morando o Bettini ad esempio - ha sentito le associazioni glbt per capire le loro richieste (molti gli incontri e le telefonate con il cardinal Bertone, invece) e quindi il tutto rimane rinchiuso in una autoreferenzialità di partito incredibile (come se l'Italia fosse il PD...)! Tanto più che mentre su altri punti Veltroni si slancia in proposizioni "coraggiosamente" assertive - faremo, diremo, riformeremo... - quando si parla di questi temi ecco l'arrampicarsi dei condizionali.

Questa partecipazione TV ha dato anche origine ad un equivoco. Il Corriere della Sera di oggi riportava erroneamente le dichiarazioni di Veltroni (forse abbindolati dall'usuale cerchiobbottismo del candidato premier democratico) attribuendogli una frase siffatta: «qualsiasi forma di omofobia una follia e qualsiasi esibizione di omosessualità una follia». Sull'equivoco è giustamente intervenuto polemico Franco Grillini, smentito dalla segreteria del PD.

In conclusione, parlando sempre della partecipazione di Veltroni alle Invasioni Barbariche vorrei invece cambiare argomento. A un certo punto, sollecitato da una satirica cartolina di Vittorio Zinconi che infieriva sulle scelte delle candidature (da Calearo all'operaio della Tiessen, da un prefetto a Ichino, da Bonino a Binetti... etc), Veltroni sostiene che la "prima idea forza" del programma e della filosofia del nuovo partito, che lo proietterebbe verso il futuro "è l'alleanza dei produttori".
Sarà un'idea nuova ma a me così esposta ricorda tanto il corporativismo di mussoliniana memoria, quando la Camera dei Deputati fu infatti sostituita da una Camera dei Fasci e Delle Corporazioni (dal 1939 al 1943) in cui i maggiorenti e i gerarchi del partito fascista condividevano le funzioni coi rappresentati degli imprenditori e dei sindacati e organizzazioni dei lavoratori e del dopolavoro autorizzati dal regime (i "produttori" ).
Considerando il sistema e elettorale che di fatto "nomina" i deputati scelti da leader carismatici, magari investiti in modo plebiscitario... l'accostamento sembra essere qualcosa più che una semplice evocazione dotta.
Che a furia di guardare al futuro il buon Walter abbia obliato la storia?

16 commenti:

Anonimo ha detto...

ma in Francia ci sono i DiCo o i PaCS? No, perché qui non ci si capisce più niente... ah, se si potesse essere tutti netti e coraggiosi come gli spagnoli, magari poi si vincerebbe con margini dignitosi.

Anonimo ha detto...

Ho visto anche io quell'intervista alla tele, e mi ha lasciato l'amaro in bocca, anche se una risposta del genere me l'aspettavo.
Ti segnalo anche un servizio che ho visto oggi sul tg1, in merito a uno stilista che cercava una casa in affitto; il proprietario, appena saputo il mestiere del suo potenziale inquilino, ha deciso di non stipulare il contratto in quanto in casa sua non vuole gay. Lo stilista è rimasto scandalizzato da questa presa di posizione, cioè dal fatto che per qualcuno oggi valga ancora l'equazione stilista=gay, ed ha poi affermato con enfasi di essere assolutamente etero.
Ora, fermo restando il diritto di ognuno di stipulare o meno contratti di locazione con chi vuole, mi sarebbe piaciuto che qualcuno si scandalizzasse per ben altra discriminazione che dalla vicenda emerge.

Marty

Andrea Maccarrone ha detto...

In Francia la legge istituisce il PACS (lì usano il singolare). L'approvazione avvenne nel 1999 su iniziativa del governo socialista allora guidato da Jospin.
La Bignardi su questo punto ha fatto confusione anche perché i DICO in confronto ai PACS francesi sono a dir poco umilianti (per noi omosessuali e per l'Italia). LA Candidata Socialista égolène Royal sostenva il miglioramento del PACS (entrrato nel costume anche di decine di migliaia di coppie etero) e l'apertura del matrimonio anche agli omosessuali... un po' come già avvenuto in Olanda qualche anno fa!

Andrea Maccarrone ha detto...

Caro Marty,
ho sentito anche io al TG la storia dello stilista, e ho letto on line della vicenda... devo dire che già che se ne sia parlato sul TG1 mi fa piacere (forse il cognome del protagonista della storia ha aiutato) perché non oso immaginare quanti casi simili possano verificarsi nell'ombra.
Da un punto di vista logico è come se io non affittasi a qualcuno perché ebreo, nero, disabile, biondo, donna, di un partito diverso dal mio, operaio... una discriminazione bella e buona, certo non illegale, in questo caso, ma stupida, rozza, misera e segnale di certa piccineria culturale ancora troppo diffusa (e chi lo ha fatto non si può considerare nemmeno socialmente o culturalmente marginalizzato o privo di mezzi potendosi permettere di dare in affitto un appartamento nel centro di Milano da 12.000 euro al mese - cioè quanto prende un operaio in anno).
Sinceramente non mi è sembrato che la "vittiima" si affrettasse a dire di essere etero - anche perché credo che i giornalisti per denuncaire la cosa li abbia chiamati lui - ma abbia anche voluto fare notare come siano banali certi pregiudizi e luoghi comuni come quelli che pretendono che tutti gli stilisti (o i parruchieri, truccatori, etc...)siano gay. Un modo per smontare più a fondo una discriminazione.

Anonimo ha detto...

ottimo post.

innanzitutto posso esordire dicendo che già se si riuscissero a fare sti benedetti cus sarebbe qualcosa, un piccolo e debole miglioramento.

detto questo, veltroni dicendo quel che ho letto praticamente afferma che i ds che prima e durante la campagna elettorale del 2006 sostenevano i pacs avevano fatto una scelta ideologica e estrema. affermano quindi che zapatero ha fatto scelte ideologiche e estreme, lo stesso zapatero a cui dicono di ispirarsi, e che urlavano tanto che faceva gli auguri al pd e che lo avrebbero invitato, salvo poi doversi muovere veltroni in spagna perchè il centrodestra del pd non lo vuole.

io sapevo che anche i cus un minimo di riconoscimento come coppia lo avessero. fatto sta che nel programma non si parla di cus, ma di riconoscimenti di diritti individuali...cioè quel che proponeva il centrodestra laico!

questo è il pd. poi vanno in tv con il loro modo stalinista e si comportano scorrettamente.
meritano una batosta a queste elezioni, spero sinceramente che i socialisti entrino in parlamento, la sinistra riesca almeno a stare sul 10% e che di pietro rosicchi molti voti al pd.

un ultima cosa. l'affermazione sul corporativismo è esatta. il pd dice che è per rappresentare la politica dell'impresa...ma anche i socialisti europei fanno politice per le imprese, ma non sentono il bisogno di candidare direttamente imprenditori leader della confindustria e delle associazioni che egoisticamente contrattano due euro con i lavoratori.

quetso pd sta diventando una roba pericolosa per la democrazia, mi dispiace per quelli in cui ci credono, ma rimarranno delusi.

Andrea Maccarrone ha detto...

Caro Rigitans,
purtroppo anche i politica i miracoli non esistono, soprattutto nelle urne italiane, Paese in cui l'appiattimento cultural-politico e la difficoltà per i partiti più piccoli di accedere all'informazione sono più che evidenti.
Anche a me piacerebbe un risultato a due cifre per la SA e l'ingresso in parlamento dei Socialisti, ma ciascuno di noi ha un solo voto purtroppo... :)
Inoltre va detto che anche queste forze sono state timide e un po' contraddittorie.

La SA ha cercato l'accordo con il PD fino all'ultimo e a Roma sostiene Rutelli. Inoltre anche loro parlano nel programma di "unioni civili" ma non hanno ancora fatto il netto salto di qualità sulla piena parità di diritt (matrimonio).

Stesso discorso in parte valido per il PS. A Roma hanno avuto il coraggio di andare da soli sotenendo Grillini, anche se in modo un po' tardivo e incerto, ma a livello nazionale non trovano di meglio che candidare tutti i più vecchi e impresentabili (da De Michelis a Bob Craxi e via via), senza nessuno slancio di rinnovamento, e anche loro nonostante la bella campagana degli "incazzati", non parlano ancora nettamente di eguaglianza dei diritti per le coppie omo.
Insomma proprio allengri non si sta.
Mai come questa volta votare è così difficile.

Anonimo ha detto...

andrea, parliamoci chiaro, ogni volta sull'argomento si tende a far casino e a non dare risposte chiare e precise. la bignardi, dobbiamo ammetterlo, è stata brava ma poi è risultata anche lei imprecisa e quindi poco efficace.
ad ogni modo una idea ce la siamo fatta, ed è la stessa venutaci in mente dop aver letto il manifesto dei valori: ha vinto la Binetti, checchè ne dicano Scalfarotto, Concia, e Alicata (mi spiace molto per loro ma era ampiamente prevedibile) per cui non resta che rimboccarci le maniche e darci da fare. la domanda però adesso diventa: come?
come e cosa possiamo fare quando abbiamo una Arcigay nazionale e romana che seguono 2 vie diverse, una Imma Battaglia che appoggia Rutelli (e mi viene da pensare anche il PD - o ne ha già parlato?) per continuare a fare il GayVillage?

mah...
Fabio

Andrea Maccarrone ha detto...

Imma Battaglia, ne ha parlato, e vede con favore il Progetto del PD, come idea che "unisce il paese", "postideologica".
Un partito nei confronti si può agire per trovare degli aggiustamenti, avanzamenti, compromessi...
La questione è complessa e non credo vada semplicisticamente liquidata con gli interessi del Gay Village.
Forse la verità è che tutti dovremmo incontrarci e parlarne per evitare di andare in ordine sparso e con strategie individuali.
Poi è chiaro che ognuno si muoverà in base alle proprie convinzioni, ma almeno forse si sarà creato il presupposto per delle linee e delle richieste davvero comuni e si potrà sgomberare il campo dai sospetti...

Anonimo ha detto...

Andrea... Io penso che la colpa di questa situazione qua ce l'abbiamo anche noi movimento glbt italiano: non solo non abbiamo mai richiesto l'eguaglianza (e tutt'ora molte esitiamo a richiederla basta vedere quanto poco si parla di adozioni gay, di veri e propri matrimoni tra gay!) facendo in modo che la politica recepisse l'idea del Pacs come idea dalla quale partire per "mediare e mediare"... ma abbiamo anche spesso e volentieri mal argomentato a favore del Pacs: io mi ricordo innumerevoli dibattiti in cui si spiegava la necessità del Pacs esclusivamente parlando di qualche sua conseguenza a livello legale che esso avrebbe avuto sui singoli conviventi (il diritto a ereditare qualche bene del compagno, il diritto a visitare in ospedale il compagno,...), magari anche facendo riferimento unicamente alle oramai famose vecchiette che si fanno compagnia; in questo Paese non abbiamo quasi mai imposto nel dibattito generale la questione della necesità --non solo dell'accesso all'istituzione matrimoni-- ma nemmeno del riconoscimento dell'affettività, dell'unione, tra due fidanzati che per vari motivi non desiderano o non possono sposarsi.
Ora stiamo raccogliendo i frutti di tutto ciò.

Illuminato

Andrea Maccarrone ha detto...

Illuminato, al di là delle colpe nostre o di altri, è utile imparare dagli errori del passato per non rifarli e correggere il tiro.
Inoltre c'è da dire che il movimento omosessuale italiano quando è nato non aveva i nostrri stessi obiettivi. Inizialmente non si voleva davvero né matrimoio né uguaglianza, ma sul modello femminista si pensava a una rivoluzione sessuale,al superamento delle tradizionali istituzioni familiari di tipo patriarcale, del matrimonio etc.
E tante altre cose si potrebbero dire sui modelli associativi, sui pride itineranti, sul rapporto con le istituzioni, etc...
Ad ogni modo, ridefiniti gli obiettivi non resta che perseguirli nel modo più coerente ed efficace possibile. Per carità non possiamo prescindere dalla situazione sociale, culturale e politica in cui viviamo (pur potendo contribuire a modificarla), non si possono escludere passaggi intermedi, compromessi, etc. L'importante è tenere ferma la barra non perdendo di vista ciò che vogliamo.

Anonimo ha detto...

"Uno stilista milanese si e' sentito rifiutare un affitto in base all'equazione di un tale sulla presunta relazione tra moda e omosessualita': 'Ci dispiace la casa non gliela possiamo affittare'.

L'increscioso episodio, riportato stamani da Repubblica, e' capitato Francesco Martini Coveri, figlio d'arte, che dopo un attimo di incredulita' 'ha proseguito altrove la ricerca di una casa nel Quadrilatero della Moda'.

'Una roba pazzesca - ha subito commentato con la fidanzata Michela - ma siamo nel 2008 o nel Medioevo?'.

'Di argomenti ne avrebbe pure avuti Coveri jr. - che ha preso le redini dello zio Enrico (morto nel '90) e guida, insieme alla madre Silvana, la Maison Coveri - visto che, pur essendo stilista, non e' omosessuale. Ma per fortuna non e' nemmeno omofobo ed essendo allergico ai pregiudizi ha pensato bene di girare i tacchi e andarsene'.

La societa' d'intermediazione immobiliare era una delle piu' note di Milano, specializzata in vendite immobiliari prestigiose."

http://gaynews.it/view.php?ID=77332

Il modo di reagire dello stilista Coveri Jr. è stato esemplare. Non ha preso le distanze dalla cosa, ha detto che la cosa è da medio evo.

Credo sia importante.

Riguardo a Veltroni, non c'è molta differenza col tipo che non ha voluto affittare casa allo stilista.

Veltroni nega dei diritti di base, in nome di un pregiudizio.

Cambiano i termini della questione, la radice è unica: è omofobia.

Anonimo ha detto...

Giusto, Andrea... occorre imparare dagli errori del passato. Io SPERO che il movimento glbt italiano impari il prima possibile, e che vengano ridefiniti gli obbiettivi e le strategie di conseguenza; già, lo spero... perchè nonostante i progressi rispetto alle origini c'è ancora molto da fare: pensa che nella piattaforma del movimento elaborata in occasione del pride nazionale 07 non vi è nè la richiesta dell'adozione alle coppie gay, nè quella della fecondazione alle coppie gay (si parla solo di singola maggiore) e al posto di esigere il matrimonio civile si richiede o il matrimonio o uno scimmiottamento del matrimonio, incredibilmente definito 'equivalente'... quando invece non ci può essere nulla di equivalente al potersi sposare nel vero senso della parola. Tu dici 'senza perdere di vista ciò che vogliamo'... giusto... ma è proprio su ciò che vogliamo che ancora, come movimento glbt, non abbiamo proprio le idee chiare. Vogliamo esser cittadini a tutti gli effetti, pesone considerate e trattate esattamente come tutte le altre, libere come tutte le altre, o persone che è giusto privare della possibilità di adottare, privare della possibilità di diventare coppie di genitori attraverso tecniche varie di fecondazione, talmente di serie b da essere degne al massimo di scimmiottare chi può sposarsi e si sposa davvero, degne quindi solo di una unione registrata in stile apartheid al posto del poter convolare a nozze vere e proprie?

Illuminato

Andrea Maccarrone ha detto...

Elfo,
c'è una bella differenza tra quel tipo di Milano e Veltroni.
Quel tipo si muove in base a suoi pregiudizi, "medioevali", ed è disposto a subire un danno per questo (non dare in affitto il suo lussuoso appartamento).
Veltroni parla sì in nome di pregiudizi (non so se suoi o di altri), ma lo fa sicuramente per ottenerne un vantaggio politico ed elettorale.
Insomma la posizione di Veltroni mi sembra più grave perché non è dovuta a purgiustificabili limiti umani, culturali o personali ma a calcoli utilitaristici in base ai quali DELIBERATAMENTE calpesta i diritti e la dignità di tanti di noi.
Se nel primo caso c'è la colp, in Veltroni c'è il DOLO! e non mi sembra poco...

Andrea Maccarrone ha detto...

Illuminato, sono d'accordo con te al 100%.
Purtroppo (e anche per fortuna) il movimento è fatto da tante associazioni, sigle, gruppi, singoli, che non sempre la pensano allo stesso modo. E allora quando si stende un documento per il pride si cercano formule e soluzioni che tengano insieme un po' tutti. Ecco le ragioni di certi equilibrismi verbali.

Ma lì la sceltra è quasi obbligata chi può pretendere di appropriarsi del pride escludendo altri dal'elaborazione politica? ti sembra meglio andare divisi con tanti manifesti o comunque uniti?
Ecco le scelte che si hanno ogni volta di fronte.
In gran parte l'evoluzione di quelle posizioni dipende anche da noi, dalla nostra capacità di fare cultura, di dare forza a queste idee.
Sicuramente le posizioni del pride 2007 erano assai più radicali e chiare di quelle dell'anno prima e così via...

Anonimo ha detto...

Le cose sono due: o l'Europa è in mano agli estremisti ideologici. Oppure sono i CUS ad essere una soluzione estremista. I CUS sono estremisti.
Il PD è estremista in tema dei diritti civili.
Veltroni ha accusato Spagna, Francia, Olanda, Inghilterra, Repubblica Ceca, Slovenia, Svizzera, Svezia, Norvegia, Danimarca, Belgio, Lussemburgo, Portogallo di estremismo e ideologia. Bella roba. COmplimenti a Veltroni. Lui sì che è riformista.

Andrea Maccarrone ha detto...

Gian Mario è vero sono i CUS ad essere estremi ed ideologici!