Marianna Madia, per chi non ne avesse mai sentito parlare, è la giovane ricercatrice economica, collaboratrice di Enrico Letta, scelta da Veltroni come capolista del PD alla Camera nella Circoscrizione "Lazio 1".
In questi giorni si può leggere sul sito del cosiddetto PD uno stringato pezzo, da lei firmato, pomposamente intitolato "Un manifesto generazionale", in cui, dopo un po' di fuffa personale sul suo impegno politico e sul fatto che la politica non deve essere una professione etc etc (tutte cose che oggi vanno tanto di moda), passa a spiegarci come L'Italia sia in crisi economica (non ce ne eravamo accorti), come questa crisi oggi coinvolga l'intero sistema economico globale (ops guarda i TG) e sia provocata anche da un esaurimento delle risorse energetiche (vuoi vedere che segue anche le quotazioni petrolifere o che ha letto il Rapporto sui Limiti dello Sviluppo, pubblicato dal Club di Roma nel 1972?)
Eccolo qui, comunque, e vi risparmio la prima parte.
"Un manifesto generazionale
di Marianna Madia
di Marianna Madia
Dalla crisi all’opportunità: un manifesto generazionale
Da quindici anni l’Italia cresce troppo poco. E non è soltanto l’economia italiana oggi. Sembra essere l’economia internazionale a essere molto molto affannata.Il modello di sviluppo che ha caratterizzato l’ultimo secolo è al capolinea. Di fronte allo scenario dell’esaurimento delle risorse, le risorse energetiche in primo luogo, occorre ripensare le strategie per una progettualità di crescita qualitativa e sostenibile.Il vero e forse unico valore di un paese è la progettualità. Espressa e rappresentata dai giovani, non solo come portatori delle istanze di una generazione, ma anche come progettisti di un futuro soffocato dall’incertezza del presente. Alla politica di oggi non può essere chiesto di attuare solo delle manovre correttive, ma occorre mettere in campo nuovi valori. Nuove logiche di sviluppo. Non più incentrate solo sulla logica dei consumi, ma orientate verso uno sviluppo identitario e di qualità. Uno sviluppo che tenga conto della limitatezza delle risorse, di una cultura del territorio, della necessità di un modello di sviluppo più al femminile, con la partecipazione e il coinvolgimento di chi questa precarietà personale, sociale e ambientale la vive in diretta sulla sua pelle".
Sorprendente quanto si impari in fretta a mettere in fila belle parole senza dire nulla. Per carità non che non siano vere alcune considerazioni sul modello economico, sulla limitatezza delle risorse, sulla necessità di trovare strade nuove, etc.; ma questo bel discorsetto potrebbe farlo chiunque sul lavoro alla pausa caffè, o guardando un qualsiasi TG, non avevamo bisogno di una giovane e brillante ricercatrice di economia, capolista alla camera. Manca qualsiasi approfondimento, qualsiasi collegamento a progetti o impegni concreti, non c'è esposta un'idea realizzabile, un esempio, un testo di riferimento.
Quasi Patetici i riferimenti sloganistici a generazione e genere: che vuol dire ad esempio uno "sviluppo più al femminile"? sembra un bello slogan ma...
Va be' l'unica cosa che non le manca è la presunzione (o l'autostima, dipende dai punti di vista): "Manifesto Generazionale". Ammazza, aspettavamo proprio lei che in queste 10 righe ci aprisse nuovi orizzonti. Speriamo che gli ideali, le speranze e i progetti dei 20-30enni di oggi siano un po' più ampi e articolati.
Sinceramente a me l'unica cosa che ha fatto pensare questo bel discorsetto ha apprezzato altre doti più mondane della fanciulla piuttosto che l'acume di ricercatrice, ma per carità non vorrei essere io a scadere in allusioni da bar adesso!
Certo un'idea, un po' triste la suscita la bella Madia: se queste sono le alfiere della prossima generazione quasi quasi ci teniamo volentieri la vecchia!
3 commenti:
Secondo te cosa poteva produrre di meglio una cara amica del Wualter, spacciata per economista?
E 'è chi le corre dietro con la bocca spalancata.
Giovane e brillante ricercatrice di economia? Ma scherziamo? Ok il sarcasmo ma così è troppo sottile :D
Ti riporto questo link del mio blog che contiene un articolo della Stampa:
http://ugualiamori.wordpress.com/2008/02/25/lamica-del-mio-amico-e-amica-mia/
Paolo,
interessante l'articolo... sembra che la Madia (tolgo brillante etc etc) sia più mia cllga che tua.
Anche mi laureai in Scienze politiche nel 2004! Vuoi vedere che pur non essendo bionda e boccolosa, ho un futuro davanti? ehehe
Ma noi non dovevamo vederci?
Manteniamo le promesse eh? ;)
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