martedì 25 marzo 2008

La vergogna di Bolzaneto

Sono passati già alcuni giorni da quando il rinvio a giudizio per gli imputati dei fattacci di Bolzaneto ha riportato in prima pagina quella pagina nera per il nostro Paese e per le nostre istituzioni repubblicane.
Dalle requisitorie e dalle testimonianze sembra emergere con una chiarezza spaventosa un quadro di violenze, umiliazioni, soprusi, vessazioni, minacce che possiamo riassumere con il termine TORTURA. Tanto più che le connivenze e le responsabilità sembrano essere estese e condivise anche da parte dei comandi e da interi gruppi di poliziotti e carabinieri, escludendo quindi comportamenti folli ma isolati, e coinvolgono come vittime decine di giovani non solo italiani ma provenienti da ogni angolo d'Europa, arrestati e trattenuti in questa caserma degli orrori
Al di là della vicenda giudiziaria, che seguirà il suo corso e speriamo individuerà e condannerà tutti i colpevoli, magari esemplarmente (ma l'ombra della prescrizione si avvicina), lascia molto perplessi la superficialità e la sbrigatività con cui il tema è stato affrontato in campagna elettorale. E del resto comprendiamo l'imbarazzo per una vicenda semplicemtne agghiacciante e degna di una dittatura sudamericana piuttosto che di un Paese democratico, ma sorprende che tutti i maggiori partiti non sembrano volere una commissione d'inchiesta sui fatti, commissione che, soprattutto in caso di prescrizione dei reati, dovrebbe consentire di fare piena luce, individuare le responsabilità, anche politiche per omissione di controlli e sanzioni, ridare dignità alle vittime e un volto di decenza alle istituzioni. In primo luogo proprio alle forze dell'ordine, sulle quali si allungano le ombre pesanti di comportamenti che violando i diritti umani e civili più elementari, che vanno sicuramente contro la loro stessa missione pubblica e non possono essere insabbiati dalla facile scappatoia di prescrizioni, trasferimenti o sanzioni interne. Palliativi che se non portano in luce le responsabilità individuali e i meccanismi che hanno consentito a queste di agire indisturbate, possono far perdere nei cittadini fiducia nelle istituzioni e nelle forze dell'ordine stesso allungando le coperture su fino al Parlamento e al Governo.
Una commissione d'inchiesta, una delle promesse non mantenute dal Governo Prodi, dovrebbe essere insomma richiesta a gran voce proprio da quei partiti che più dicono di voler difendere l'operato delle forze dell'ordine nella loro azione quotidiana di tutela dei cittadini e della democrazia, perché la chiarezza e la piena luce, la capacità delle democrazie di creare gli anticorpi contro degenerazioni autoritarie e violente, sono un indispensabile strumento di credibilità e fiducia.
Molto importante a questo punto anche un impegno a inserire nel nostro ordinamento una specifica previsione di reato per la tortura, con aggravanti specifiche nel caso questa sia praticata con abuso di potere e funzioni da funzionari pubblici e delle forze dell'ordine (non per accanimento, ma perché evidentemente qui c'è uno sviamento di funzione e viene messa in gioco la democrazia e le sue istituzioni).
Ancora, lo Stato dovrebbe assumersi l'impegno a risarcire - in misura non simbolica - le vittime per i soprusi subiti, e rimborsare anche tutte le spese giudiziarie (Al di là che si vada in prescrizione o meno).

Quanto al processo, sicuramente i PM e i legali ne sanno più di me, ma in caso che tutto vada in "cavalleria", trattandosi di inaccettabili ritardi giudiziari altra piaga tutta italiana e di diritti umani sarebbe davvero opportuno per le vittime ricorrere fino alla corte dei diritti dell'uomo di Strasburgo e ai PM stranieri di incriminare i colpevoli (come Garzòn con Pinochet per intenderci).

Sul tema vi consiglio di leggere il bel post di Sciltian e quello di I viaggi per mare che riprende un'altro articolo di Repubblica con il significativo titolo di "Lager Italia".

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Andrea, il link all'articolo di Sciltian non è corretto

Andrea Maccarrone ha detto...

grazie, l'ho corretto...

Anonimo ha detto...

Andre,
sono d'accordo con te è una vergogna anche solo il fatto che gente che fino a 3 mesi fa ha impedito la nascita di una commissione d'inchiesta parlamentare sui fatti del g8 si proponga come il difensore dei manifestanti... è scandaloso per la dignità delle persone che a Bolzaneto c'erano, e per quelli che in questi anni hanno sostenuti, seppure denigrati da quella parte, la richiesta di una verità sui fatti di Genova...
Un abbraccio,

Ale