martedì 2 ottobre 2007

Veltroni, che CUS...

«L'ipotesi elaborata in Commissione Giustizia al Senato, che si chiama CUS, e cioè contratto delle unioni solidali, è una scelta che consente di riconoscere che esistono, seppur in maniera differente dalla famiglia tradizionale prevista dalla Costituzione».
È quanto ha dichiarato il sindaco di Roma Walter Veltroni, ospite della trasmissione Le invasioni barbariche, a proposito del riconoscimento delle unioni civili, aggiungendo che si tratta di diritti ragionevoli anche «per le coppie omosessuali» (ansa).
Dopo le dichiarazioni del suo comitato elettorale che avevano immediatamente provocato l'aspra e decisa reazione del Circolo Mario Mieli e fatto tanto indignare moltissimi nel movimento glbt e tra le coscienze democratiche del nostro Paese, da molte parti si era detto che quelle non rispecchiavano il pensiero del primo cittadino di Roma ed erano da considerarsi semmai uno scivolone di qualche suo inesperto collaboratore. Si diceva che il candidato al PD si era molto arrabbiato per questa polemica e sarebbe presto intervenuto per chiarire in maniera più completa e autentica la sua posizione sulle questioni sollevate dal movimento e in particolare dal comunicato del Mario Mieli che chiedeva risposte chiare ai candidati. (Iniziativa per altro lanciata in maniera ancora più ampia ed estesa, con l'idea di coinvolgere direttamente parte della base del movimento che anima centinaia di blog in tutta Italia, dall'aggregatore GayToday e che proprio in queste ore vede concludersi la prima fase "istruttoria" per procede con l'invio di domande chiare e circostanziate ai candidati del PD e, credo, a tutto il mondo politico italiano, essendo sicuramente questioni attuali e aperte con cui tutti devono necessariamente confrontarsi).
In realtà sono seguite diverse settimane di silenzio imbarazzato, nessuna smentita ufficiale per quelle dichiarazioni, che provenendo dal'ufficio di Veltroni sono da considerarsi quindi pienamente condivise dal Sindaco di Roma tanto da attirare finalmente anche l'attenzione dei media più attenti come il tg di la7, che ieri ha dedicato alla questione un servizio o TeleRoma 56 che stasera ha ospitato Rossana Praitano (presidente del Circolo Mario Mieli).
Stamane finalmente ecco queste dichiarazioni che di certo non ci soddisfano più delle precedenti e ci lasciano sempre più perplessi sulle reali intenzioni e sulla buona fede di mister Veltroni.
Diritti ragionevoli? famiglia tradizionale prevista dalla Costituzione?

Prendiamo atto che Il Partito Democratico si avvia ad attestarsi su questi punti al livello della destra europea, cioè a dire anni luce dalle richieste del movimento glbt e soprattutto dalla realtà dei fatti. Nelle sue superficiali e rapide dichiarazioni manca qualsiasi reale comprensione del fenomeno, qualsiasi "visione" prospettica, non si affronta la questione centrale dell'uguaglianza e della dignità di tutti i cittadini e tutte le cittadine di questo Paese e si scambia il problema con una banale disputa sindacale in cui si può trattare se la pensione arriva dopo 9 o 12 anni e in quale sede va stipulato l'accordo tra le parti.
Forse non risulta chiaro a Veltroni, peraltro in buona compagnia sia nel Partito Democratico che in tutta la classe politica italiana in generale, che non si tratta di conciliare due interessi contrastanti, ma di prendere posizione su una questione di principio, di eguaglianza e di pari diritti. Anche perché francamente non si capisce quali siano gli interessi in conflitto, dal momento in cui di fronte a chiare richieste di civiltà mosse dal movimento glbt e non solo si contrappone una posizione di netta opposizione e contrarietà da parte delle gerarchie cattoliche e religiose e dei bigotti moralisti di ogni risma. Una opposizione che non vine argomentata in nessun modo razionale e che fa appello soltanto a ideologia, teologia e anche a mistificazioni vere e proprie. Una opposizione che mira a confermare una discriminazione presente in Italia e, persino a rinforzarla diffondendo un messaggio violentemente omofobico.
Io propongo sempre un paragone con il movimento delle suffragette femministe: cosa avrebbero pensato se invece che concedere loro il voto in condizioni di parità con gli uomini le donne si fossero viste arrivare la proposta: "va bene potete anche votare ma il vostro voto va pesato un quarto di quello degli uomini, oppure ma voi eleggerete una rappresentate al parlamento con funzione consultiva"? Credo che si sarebbero sentite ancora più umiliate e insultate che di fronte a un rifiuto netto. Sarebbe stato come "pesare" la loro rilevanza politica un quarto o un quinto o un millesimo di quello degli uomini, sarebbero state proposte oltraggiose e inaccettabili.

Penso che il movimento italiano sia giunto a questa stessa maturità. Non vogliamo più contentini e false concessioni. Non vogliamo concessioni, vogliamo diritti, che è ben diverso! e fondamentalmente vogliamo che sia riconosciuta la nostra piena cittadinanza e la nostra uguaglianza... Tutto il resto viene giù logicamente e a cascata.







10 commenti:

Anonimo ha detto...

Andrea, oltre la trasmissione della Bignardi in cui è stato chiarissimo, Mr. Sindaco DJ ha ribadito il suo pensiero in una risposta a GayLeft che puoi leggere sul blog di Benedino (http://andreabenedino.ilcannocchiale.it) , te ne copio il pezzo saliente:
"Allo stesso modo, il Partito democratico lavorerà per dare seguito al preciso impegno assunto da tutta l’Unione davanti agli elettori: il riconoscimento con legge dei diritti delle persone che vivono nelle unioni di fatto, indipendentemente dal loro orientamento sessuale. Perché non c’è contraddizione fra sostenere il valore della famiglia tradizionale e riconoscere i diritti di chi si ama e convive."
per cui ritengo che qualsiasi iniziativa speranzosa sia a questo punto superflua. mettiamocelo in testa, stiamo coi piedi per terra: non avremo nulla nemmeno dal PD (mi spiace per tutti i sognatori che ci credevano) e quindi penso sarebbe il caso di cominciare a riconsiderare tutte le strategie fallimentari seguite fino ad oggi, a cominciare dallo spazio - troppo - lasciato ad ArciGay e dalla vicinanza con una politica a tutto tondo... cominciamo a concentrarci di più - se non esclusivamente - su noi stessi e sui nostri bisogni/sogni perché noi siamo bravi ad aderire e dare supporto a qualsiasi tipo di manifestazione di dissenso, ma non mi pare che avvenga con la stessa faciltà lo stesso nel caso di nostre manifestazioni...

Fabio aka FireMan

Fede Zic ha detto...

Ciao! Innnanzi tutto complimenti per il blog (l'ho trovato per caso gironzolando in rete).
Vorrei dire velocemente la mia sulla questione.
Sono molto pessimista riguardo a questo centro-sinistra, e credo che come me molti altri elettori si sentano traditi. Questo governo (raffazzonato e debolissimo in ambito parlamentare) ha disatteso tutte le illusioni con cui ci aveva spinto al voto (disarmo in Irak, più lavoro per i giovani, tutela delle coppie di fatto... non hanno fatto niente di tutto qsto). Temo che il problema in seno alla sinistra non sia solo di ordine ideologico: di persone capaci di farsi portavoce delle esigenze glbt ce ne sarebbero anche. Il problema è a monte, è strutturale: da un governo così debole non possiamo attenderci una rivoluzione copernicana come la tutela delle coppie di fatto (per noi ovviamente non sarebbe una vera rivoluzione, sarebbe un atto dovuto, ma rispetto alla tradizione secolare del nostro Paese sarebbe avvertita così).
Purtroppo la maggioranza risicatissima non permette di varare leggi che ledano gli interessi teocon. Il centro-sinistra ha troppa paura di rimanere col culo per terra (scusate il francesismo): se decidessero di affrontare sul serio la questione glbt, semplicemente cadrebbe il governo. E non credo che i nostri politici siano disposti a rischiare la poltrona in nome di una bataglia contro i mulini a vento.

Salutoni,
Federica

Andrea Maccarrone ha detto...

Fabio, concordo al 100% con quel che dici. Dobbiamo ricentrare il timone su di noi e seguire la nostra strada.
Putroppo se il PD è quel che è, sembra che spesso neanche gli altri partiti di sinistra si straccino poi le vesti per noi...
Però ci sono anche le eccezioni positive: ricordi i ragazzi di Farafalle Rosse di Siena? (quelli che fischiarono Ruini all'università per intenderci). Ebbene loro domani organizzano una iniziativa all'università di Siena sulle "nostre" tematiche... (anche in vista della manifestazione del 20 ottobre) e hanno invitato me, per il Mieli, Poropra Marcasciano per il mit e Carlo Cremona di I-ken di Napoli.
Avevo avuto modo di conoscere alcuni di loro prorio a Napoli e sono giovani e molto convinti di ciò che fanno, ci mettono cuore , testa e anche energie. Da persone e gruppi così si dovrebbe ripartire, visto che spesso anche all'interno del movimento glbt ci sono elemnti o dinamiche non proprio positivi...

Cara Federica, intanto grazie per il complimento. Concordo sul fatto che questo governo è fragile e conta su numeri troppo risicati per fare grandi innovazioni, ma Veltroni, in quanto candidato leader del PD, non voleva dare una "visione" del futuro? non voleva farsi portarore di idee nuove e di rinnovamento, non dovrebbe preoccuparsi di definire il programma del suo nuovo partito, prima ancora dell'agenda del governo in carica? Va preso atto che su di noi la sua "visione" è abbastanza piccina!!
Al Campidognio Veltroni conta su una maggioranza amplissima... nei mesi scorsi sono state persino raccolte oltre 10.000 firme per discurtere del registro delle unioni civili a Roma. Lo hai sentito commentare? Nessuna dichiarazione, nessun sostegno, come se tutte quelle firme e le persone che ci stanno dietro fossero carta straccia e non meritassero neppure un NO detto chiaramente. Francamente queso modo populista di fare politica mi ha stancato e mi hanno stancato quei gay e lesbiche che continuano a dire che Veltroni ci promette chissà che.
Di fronte a tali dichiarazioni e a tali fatti concreti ci sono solo due possibilità: o sono scemi completi (e non penso, anche se a volte il dubbio viene) o sono in assoluta mala fede!

Anonimo ha detto...

andrea, non conosco queste "farfalle rosse" proverò ad informarmi in rete...
dici di ripartire da persone e gruppi? non sono d'accordo e puoi facilmente arrivare ad immaginare il perché; invece penso che si debba ripartire dalle strategie e dalle modalità con cui perseguire gli obbiettivi preposti, attorno a quelle aggregare supporter, lasciandoci alle spalle tutti i discorsi e tutte le metodologie seguite fin qui e che ci hanno portato a cosa? una grossa visibilità, un gran tanto parlare (nel bene e nel male) di noi, una accettazione abbastanza diffusa in ogni dove, ma null'altro, perché appena apriamo la bocca e diciamo "scusate èh, ma io forse avrei diritto..." succede il putiferio. forse sarebbe il caso di dimostrare con i fatti quel che possiamo muovere se compatti, e far si che loro vengano a cercarci... ma so anche che quanto dico è irrealizzabile visto il tipo di froci che c'è in giro...

discorso lungo andrea, che mi amareggia e mi fa male, molto male, e che per certo passerà ancora una volta come quello "di chi sta alla finestra a leccarsi le ferite per le occasioni perse in passato e per fare il grillo parlante frustrato"...
baci,
Fabio

Fede Zic ha detto...

il PD farà esattamente come la tanto decantata Unione: tante promesse e niente fatti. intanto i "fatti" stanno in Parlamento, se mi passate la battuta. non capisco perchè dovremmo partecipare alle primarie ogni 1-2 anni, se poi per noi non combinano nulla di concreto. fanno passare la voglia di interessarsi alla politica.

Anonimo ha detto...

purtroppo, oggi raccogliamo i frutti di quello che siamo stati capaci di seminare.
pensavamo di un bosco di castani e invece stavamo annaffiando orticelli.
risultato: volevamo un raccolto di castagne, ma ci siamo ritrovati a mietere un po' di misticanza (insalatina fresca mista a taglio...).

anche con l'occhio più ottimista e l'animo più scevro da condizionamenti, non possiamo che constatare questa inoppugnabile realtà.

il rapporto con le istituzioni si è incancrenito in una dialettica amorfa, fatta di tentativi di acchetamento dall'alto e di pulsioni periodiche dal basso che non hanno mai trovato il canale per arrivare nei luoghi giusti (non è detto che questi siano le aule del parlamento) e nei modi giusti.

dietro le nostre rivendicazioni zoppicanti si cela un vuoto culturale che noi per primi abbiamo coltivato e creato, dedicando attività risorse e tempo a questioni contingenti, senza cercare nemmeno di provare ad elaborare un modello da discutere, una strategia da attuare in tempi più o meno brevi.

a parte qualche presenza estemporanea in piazza, con l'irrinunciabile pride annuale, non siamo andati. è pur vero che vi sono realtà che operano localmente in attività concentrare sul terzo settore e sull'assistenza. ma tutto questo sembra più l'occasionale successo di chi cerca opportunità di sopravvivenza piuttosto che il frutto di un disegno preciso e perseguito con determinazione, convinzione e tenacia.

a mio personalissimo giudizio, occorrerebbe ricominciare dal basso e porci esattamente le stesse domande che si vanno ponendo alla politica che oggi è sotto assedio. ovvero: quali sono gli obiettivi che ci poniamo come movimento nazionale? quali elementi possono sostenere queste nostre richieste? quali sono i soggetti che possiamo coinvolgere nelle nostre battaglie? quale rapporto vogliamo avere con i media? quali indirizzi culturali riteniamo degni di essere sostenuti ? insomma tutta una serie di questioni che solo un ampio dibattito inclusivo ed allargato può cercare di sciogliere...
ma questa mi sembra ancora una delle tante pie illusioni...

guido

Anonimo ha detto...

veltroni ha rotto il cazzo.
senza francesismi e con poche tiare sulla testa.
ha rotto i coglioni, lui e lil suo partito antidemocratico.

Andrea Maccarrone ha detto...

Fabio, certo che dobbiamo ripensare strategie, e anche metodi (e come dice Guido, anche cercare di analizzare bene quali obiettivi realmente ci poniamo etc etc). Questo a mio parere non vuol dire rinchiudersi però. Cercare e creare reti, vedere chi può sostenerti nelle tue battaglie, allargare una conoscenza critica di certe realtà, pensare le strategie anche in un ottica nuova vuol dire anche ascoltare voci nuove.
Non solo parole, questo e ovvio. Ma, come sai, anche per l'esperienza di gaytoday, lavorare a strategie nuove è difficile nel senso che poi non tutti condividiamo gli stessi background, gli stessi obiettivi, le stesse modalità ed è facile che anche all'interno di un piccolo gruppo nascano incomprensioni e dissapori. La soluzione secondo me sta nel non scoraggiarsi e nel continuare a lavorare.
Quanto alla politica io non sono manicheo: tutto bene o tutto male. La politica deve tornare ad essere uno strumento per affrontare e risolvere i problemi di tutti noi. A me piace fare politica e e mi piace proprio in quest'ottica. Proprio per questo ad esempio non sono il tipo che si chiude dietro la barricata di un'associazione credendo di rappresentare solo per questo chissà che ma mi piace aprirmi ad esperienza nuove, cercare di capire pulsioni diverse etc. Poi come tutti sbaglio, ho le mie fisse, ma cerco di mantenere una mia coerenza.

Anonimo ha detto...

Fosse solo per i CUS e per le dichiarazioni poco felici... guarda un po' che chi avremo a che fare se diventa segretario del PD o primo ministro:

http://lampidipensiero.wordpress.com/
2007/09/28/veltroni-e-tutto-oro-cio-che-riluce/

Anonimo ha detto...

Non riesco ancora a comprendere tutta questa confusione tra desideri e diritti... Non comprendo in nome di cosa dei desideri debbano essere istituzionalizzati in diritti... Bisogna avere delle motivazioni che non siano soltanto le scelte individuali per imporre il loro modello in un sistema... Non sono omologabili differenti pratiche, mentre ciò che è essenziale è la libertà delle pratiche... Non pensate che tutto ciò che voi pensate sia progresso sia qualcosa di positivo per l'umanità... Bisogna smetterla di piagniucolare sulla Chiesa, poi, perchè è una intera società che se è pronta oggi a accettare la libertà individuale non vede tuttavia alcuna ragione per andare in direzioni del tipo che una minoranza desidera... Non è neppure questione di una maggioranza che deve concedere alla minoranza dei diritti... Non ha proprio senso di parlare di diritti di fronte a dei desideri... Altrimenti qualunque gruppo denunci i propri desideri come istituzionalizzabili potrà farlo...