venerdì 3 ottobre 2008

In coda alla biglietteria metrebus

Ieri è stata una di quelle giornate un po' campali e un po' sfigate che si sa quando iniziano e sembrano non terminare più.
Mi ero già alzato prestissimo perché avevo degli impegni mattutini e come prima incombenza della giornata intendevo rinnovare l'abbonamento annuale della mia vecchia metrebus card ormai scaduta (la tessera dei mezzi pubblici romani è per me strumento indispensabile di vita quotidiana). Nonostante tutti i tentativi la mia tessera non viene letta dal terminale e sembra essersi inesorabilmente smagnetizzata.
Naturalmente non dispero e, muntio del semplice biglietto da una corsa, mi imbarco sull'autobus diretto a Termini dove c'è una delle biglietterie centrali di Atac e dove, in passato, avevo ottenuta la mia card. Nonostante siano solo le 8:30 del mattino l'ampia camera con i vari sportelli è decisamente stracolma di persone, sopratutto anziani, che aspettano si accalcano, si incolonano o cercano di capire a chi rivolgersi per le loro necessità.
Pieno di speranza mi informo sullo sportello più appropriato al caso mio e prendo il numerino per il turno. L'attesa non è lunga, pee fortuna, ma l'esito è negativo. Non è più questo l'ufficio adatto ma mi devo recare a una delle biglietterie principali di Meterebus a Lepanto, Ottaviano, Anagnina e non ricardo che altro...
Be', a questo punto però devo anche rispettare i miei originari impegni per la giornata e decido quindi di posticipare la questione tessera e proseguo. alle 10, in zona San Giovanni, mi libero e munitomi di nuovo biglietto ordinario mi reimbarco sulla Metro A verso Anagnina.
Giungo all'unico sportello aperto della biglietteria Metrebus intorno alle 10:20, già abbastanza sorpreso della lunga e disordinata coda che si dispiega per l'atrio della stazione, ma in quel momento non posso immaginare che l'attesa si sarebbe conclusa, (coronata da successo), alle 13:07 (orario esatto di emissione stampigliato sullo scontrino del mio rinnovo).
In mezzo ci stanno oltre 2:40 di attesa in fila, in piedi - senza numeri - come ormai non avviene neppure nei più caotici e disordinati uffici postali.
La coda è però una soprendente occasione di chiacchiere e discussioni più o meno leggere, anche sull'attualità politica, sia interna che internzionale. Devo dire che nel corso della lunga e lenta attesa è stato piacevole conosecre, seppure nella fugacità di questo tipo di incontri alcune persone interessanti: un mezzo folle appassionato di taliban e della spiratualità battagliera e indomita degli "studenti di dio" e di altri movimenti di "liberazione" che mischiava in un caleidoscopio impazzito spunti interessanti e accessi di fanatismo, il quale dopo aver inveito ed essersi lamentato per tutto il tempo per l'inefficienza dell'attesa, è rimasto deluso dal non dover tornare presto a rinnovare la tessera proprio lì "perché per rivedere una donna come lei (la poverina disperata allo sportelli) avrei rifatto volentieri la fila"; Simonetta, insegnate anticonformista e, inevitabilmente, precaria dalle splendide letture e dotata di una delicata e rara capaicità di ascolto e confronto; Maran, donna irnaniana (anche lei molto informata e colta) scappata dall'Iran ormai komeinizzato nel 1989 e oggi, purtroppo, disoccupata ma con la singolarità di avere una cognata italiana che invece è andata a vivere in Iran e lì si trova benissimo con lo sposo del luogo!
Anche fare una fila può avere i suoi aspetti piacevoli e ineterssanti, ma la domanda resta: può una città come Roma permettersi di avere un solo sportello aperto in una grande stazione come Anagnina per il rilascio di queste tessere con file che costringono i martoriati utenti di un servizio già non spettacolare a perdere ore, e mattinate intere a chicchierare in coda? che ci dice Meterebus?

Per la cronaca sono riuscito a rimettere piede a casa solo alle 14:30!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma domanda ancora più appropriata, includendo tutto, sarebbe: può Roma avere un capolinea metro che, viste le vicinanze con Ciampino è anche una delle principali porte della città, nelle condizioni attuali?

[Fra l'altro ho la carta dell'abbonamento rotto ma l'Atac insiste che no e non fanno nulla]

Andrea Maccarrone ha detto...

Domanda più che appropriata... anzi a dirla tutta io mi domando come non prolunghino direttamente il capolinea a Ciampino... Ma si sa fare le cose facili per i cittadini non va bene (se no come ci speculano autolinee, bus, taxi etc.)
Comunque se la tua e (soprattutto) questa mia ultima domanda presuppongono un certo investimento aprire anche l'altro sportello mettendo qualcuno in più soprattutto in un periodo (inizio di scuola e lezioni universitarie,rientro dalle vacanze, cambio di sistema di abbonamento) in cui si rischia il sovraccarico richiederebbe forse solo un po' di buon senso e lo sforzo di spostare qualche imboscato allo sportello!!

Anonimo ha detto...

la mia domanda è un'altra ...
da questo anno è possibile portare in detrazione le spese sostenute per gli abbonamenti sul trasporto pubblico, cosa porto in detrazione se gia dopo pochi mesi lo scontrino di pagamento (che deve essere portato in originale)non è più leggibile?
all'atac l'ardua sentenza!