martedì 10 giugno 2008

ROMA PRIDE 2008: IL VATICANO OCCUPA L'ITALIA,FACCIAMO BRECCIA OCCUPA IL VATICANO

In segno di sostegno e solidarietà con la bella iniziativa di Facciamo Breccia in Piazza San Pietro, ignorata dai media e sottoposta repressione poliziesca (incluso la cancellazione delle foto scattate), pubblico anche sul mio blog il comunicato diffuso dal Comitato Facciamo Breccia e auguro alle persone coinvolte la veloce e felice risoluzione delle conseguenze legali.
Anche se non sempre si condividono in toto le idee o i metodi, è indubbiamente grazie a persone come loro, capaci di rischiare in proprio per affermare degli ideali se possiamo ancora sperare di uscire da questa melmosa condizione politica, culturale e sociale.

ROMA PRIDE 2008:
IL VATICANO OCCUPA L'ITALIA,FACCIAMO BRECCIA OCCUPA IL
VATICANO

Si è svolto il 7 giugno a Roma il Pride a cui hanno partecipato oltre
200.000 persone.
Alla manifestazione era stata negata Piazza San Giovanni, storica piazza
dei movimenti, con la scusa che all'interno della chiesa doveva esibirsi un coro
di preti cattolici. Una decisione istituzionale che ha confermato la volontà di
negare agibilità politica a chi non si piega ai diktat del governo di destra e
del Vaticano, oggi più che mai alleati. Per questo durante il Pride il
coordinamento "Facciamo Breccia-No Vat" ha reagito occupando simbolicamente
piazza San Pietro, nel territorio dello Stato del Vaticano
(Santa Sede).

Sono stati aperti degli striscioni con scritto: "San Giovanni negata, occupiamo San
Pietro
", "No Vat", "Facciamo Breccia".
La polizia italiana è intervenuta fermando e identificando 13 attivisti di
Facciamo Breccia-NO VAT, nonché dei fotografi professionisti a cui sono state
cancellate le foto
, ed addirittura dei turisti che avevano le macchine
fotografiche.Contemporaneamente, l'azione veniva rivendicata dal palco del Pride
in piazza Navona.
Immediatamente alcune agenzie di stampa avevano pubblicato la notizia, che
però è stata poco dopo oscurata, con una logica di censura da regime.
Facciamo Breccia denuncia la deriva autoritaria e fascista italiana. E' da
qui che nascono le aggressioni sempre più frequenti contro gay, lesbiche e
trans, ma anche la violenza sulle donne e le persecuzioni contro i/le rom e
sinti e contro chi arriva da paesi impoveriti.
Proprio mentre era in corso il Pride romano, sulla linea circumvesuviana
nei pressi di Napoli due ragazzi venivano aggrediti e massacrati in quanto gay.
Un mese fa a Verona un ragazzo è stato ammazzato da estremisti di destra solo
perché aveva i capelli troppo lunghi. Le aggressioni alle trans e alle/i
migranti sono ormai gli effetti quotidiani della (in)cultura dell'odio per
chiunque sia identificato come 'diverso'.
In questo quadro abbiamo scelto di diffondere la notizia e il video sulla
nostra azione di protesta come un piccolo ma significativo atto di resistenza in
un paese dove il rafforzarsi del legame tra repressione istituzionale, violenza
squadrista e integralismo cattolico stanno aprendo definitivamente la strada ad
un regime autoritario.

Un video con le immagini dell'azione con la radiocronaca
in diretta curata da "Radio Onda Rossa" è presente sul web e vi si accede dalla
prima pagina del nostro sito http://www.facciamobreccia.org/
Coordinamento Facciamo Breccia

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma Facciamo Breccia sono quelli che, al Pride, hanno detto che cantare l'Inno d'Italia è una cosa di destra? Perchè nel caso credo che non abbiamo niente da dirci.

Andrea Maccarrone ha detto...

Bentornato da queste parti, Paolo :)
Facciamo breccia è un coordinamento di tanti gruppi e individualità che si battano principalmente su questioni come laicità, antifascismo, autodeterminazione... Sono una struttura abbastanza orizzontale non tutti sono d'accrodo su tutto.
Ad ogni modo a nome di Facciamo Breccia ha parlato al pride Elena Biagini (esponente di Azione Gay e Lesbica di Firenze) che non ha detto che cantare l'inno è di destra ma che lei "non si sentiva orgogliosa di essere italiana se questo voleva dire essere razzisti, xenofobi, omofobi, fascisti, clericali etc."
Qualcuno ha letto questo intervento in polemica con l'inno di Mameli canato poco prima, forse non del tutto a torto.
A chiarire un po' la Querelle è intervenuto Grillini (credo) che ha ricordato come Mameli fosse un patriota risorgimentale morto sulle barricate della Repubblica Romana proprio per difendere la Roma democratica dalle truppe papaline e francesi.
Al di là della querelle, devo ammettere che sin principio sono rimasto anche io perplesso per la scelta dell'inno d'ITalia per due motivi,
non riguardanti l'appartenenza alla destra o alla sinistra:
1) rappresenta nel testo e nel sentire un nazionalismo ottocentesco un po' superato a mio modo di vedere, che alcuni (sbagliando) potrebbero intendere venato di razzismo o determinismo storico;
2) è decisamente una marcia piuttosto militaresca.

Detto questo è innegabile che di questi simboli patirttici sia sia appropriata la destra e quindi i riflessi condizionati di chi si sente di sinistra (che si alimenta di una cultiura umanista e internazionalista) è portato quasi istintivamente a respingerli.
Tuttavia proprio per questo può risultare operazione politicamente intelligente riappropriarsi in senso positivo di alcuni simboli, e farne patrimonio comune e anche vessillo di uguaglianza.

Infine, mi sembra di ricordare, che per molti anni e forse ancora oggi L'inno era l'inno "provvisorio" d'Italia (e sappiamo che in Italia non c'è nulla di più permanente di qualcosa di provvisorio) e che molti pensavano di sostituirlo con il più alato "va pensiero" di Verdi!

Ultima cosa, Paolo, in ogni esperienza politica e umana c'è del buono e del cattivo, e non credo che se di qualcunpo non ci piace una dichiarazione o un aspett possiamo bollarlo ora e persempre come negativo.
Lo dicevo anche nel posto non sempre si condividono in toto idee e modalità, ma sicuramente hano il coraggio di lottare a fondo per quello in cui credono rischiando in proprio e qesto merita rispetto, mi sembra!

Anonimo ha detto...

Siamo in uno stato fascista, su questo non c'è dubbio ed è bene dare sostegno e solidarietà a chi si oppone a questo fango in cui annaspiamo.

Anonimo ha detto...

Andrea, a proposito.. ma la scelta di cantare l'inno d'italia dipende dal fatto che il mieli sta andando verso destra dopo il voto dichiarato di rossella praitano ad alemanno?

Mauro Scopelliti ha detto...

andrea concordo pienamente con te, rimarcando il significato dell'inno nazionale, di cui illegittimamente la destra si è aqpppropriata, modificandolo alla percezione di chi non è nelle loro schiere.
Però, proprio come hanno fatto loro, rubando tematiche sociali e non solo alla sinistra, noi dovremmo in parte fare lo stesso, ma si! riprendiamoci l'inno. Anche se a me sta cosa non piace, mi dispiace ma non sono perniente nazionalista.
Vabbè ora vado a studiare, maremma ...!
A presto, o meglio al 28, quasi si sta organizzando un bus.

Anonimo ha detto...

Mi permetto, caro Andrea, un breve flash sul Pride di Biella (Piemonte), il primo in provincia, che si è svolto ieri:
Hanno portato la loro presenza e la loro solidarietà Vladimir Luxuria, Grillini. La signora prefetto ha negato (come a Roma) le piazze storiche adducendo problemi allo shopping e al fatto che si sarebbe disturbato uno spettacolo (serale e al chiuso) di Paolini. Interpellanza parlamentare unita sul caso di Roma e Biella. Manifestazione di protesta di Radicali (Associazione Radicale Adelaide Aglietta di Torino, Certi Diritti, Risveglio Dolce) e associazioni gay e lesbiche alla Prefettura di Biella alle 12.
Alle 16 inizio del Pride: Grande presenza di etero gay friendly e tantissimi i bambini che scorrazzavano nella piazza semicentrale offerta dal prefetto. Non molti, purtroppo, i gay e le lesbiche. Moltissime le associazioni: oltre a quelle Radicali, i Giovani Comunisti, briosi e simpatici con sangria e focaccia, l’Agedo, Famiglie Arcobaleno, Circolo Maurice, Arcigay, Comunità credenti di base e molte altre ancora.
Una vera festa che, come al solito, nata sotto i timori e i pregiudizi (varie persone e gruppi, come Forza Nuova, figurarsi, da tempo si impegnavano per contrastarlo) si è svolto perfettamente nel segno della tranquillità e dell'allegria. La provincia italiana, luogo in genere ostile per i gay, ha incontrato questi strani animali un sabato pomeriggio, dopo le vasche e lo struscio, e ha compreso che, in fondo, non sono molto diversi da sé. Magari solo un poco più colorati.