venerdì 6 giugno 2008

Questore e Prefetto di Roma, dimettetevi

Da qualche giorno rifletto con rabbia crescente: Ma se un Questore (Marcello Fulvi) e un Prefetto (Carlo Mosca) dichiarano di non essere in grado di garantire la sicurezza di una manifestazione pacifica come il Pride, qualora questa si svolga in contemporanea a un concerto si musica sacra in una chiesa, che ci stanno a fare?
La loro richiesta di spostare il Pride, motivata con la sola ragione che un paese democratico e la nostra legislazione può accettare "ordine pubblico", suona alle orecchie di molti assolutamente pretestuosa, visto il contesto e considerando che se non ce lo avessero detto loro noi del concerto neanche avremmo saputo... Ma ancor più suona come una vera e propria dichiarazione di incapacità e una resa assoluta.
La Questura della Capitale che ha protetto i mega eventi giubilari, che garantisce la sicurezza delle istituzioni repubblicane, dei tanti Capi di Stato e di Governo in visita per i grandi summit, non sarebbe oggi in grado di consentire un ordinato flusso dei manifestanti in Piazza San Giovanni per la contemporaneità di un concerto di musica sacra nella Basilica? Non con delle semplici transenne che mantengano separati i due flussi o magari con un cordone di polizia (ricordate l'esercito multi forze schierato alla sapienza per proteggere la mancata visita del Papa dal "contatto" con gli studenti dei collettivi universitari?
Ricordo che sicurezza, parola oggi tanto abusata, vuol dire anche garanzia del regolare svolgimento della vita democratica e per i cittadini massima agibilità nella manifestazione dei diritti costituzionalmente garantiti.
Di fronte a una tale auto dichiarazione di incapacità a garantire insieme lo svolgimento regolare di una manifestazione per i diritti e un concerto credo che sarebbe atto di coerenza presentare immediatamente le proprie dimissioni.
Discorso ulteriore va fatto per il Prefetto Carlo Mosca, che ha accettato il ruolo di Commissario straordinario alla questione ROM (così come i prefetti di altre grandi città). Incredibile che nessuno si scandalizzi e protesti per questo tipo di gestione delle questioni legate alla sicurezza dei cittadini. Rom è il nome di un popolo, cosa penseremmo se avessimo un commissario straordinario alla questione ebraica o dei neri? Semplicemente di trovarci nella Germania nazista. Mai possibile che gli anticorpi democratici del nostro Paese si siano talmente anestetizzati da non renderci conto che si tratta della stessa medesima cosa?

5 commenti:

Anonimo ha detto...

boh sinceramente non ti capisco è evidente che rispondevano ad ordini superiori e che quella era solo una scusa.

è un pò come se sulla guerra in iraq chiedessimo le dimissioni del singolo colonello che sta in iraq

Anonimo ha detto...

A proposito di ROM: oggi al Campo Boario all'ex mattatoio, per lo sgombero, è stato uno spettacolo impietoso. Un dispiegamento inutile di forze dell'ordine che son stati lì da mattina a sera a guardare l'acqua del fiume scorrere, una manifestazione di potere senza alcun senso effettivo se non quello di creare uno specchietto per le allodole sulla questione sicurezza. La sicurezza reciproca che dicono di non essere stati capaci di portare a san Giovanni (ma poi di cosa avevan paura, che li prendessimo a colpi di paillettes? O che qualcuno in escandescenza iniziasse a tirare i suoi tacchi 20? :P)

Andrea Maccarrone ha detto...

Spartakos, io vorrei che ci fosse ancora la capità di stupirsi e di indignarsi e magari di far seguire a questo stuporo e indignazione qualche azione positiva.

Prefetto e Questore devono innanzitutto rispettare e fare rispettare le leggi e la costituzione e hanno specifici compiti relativi alla sicurezza in senso lato. Se non sono in grado di assolvere al loro compito se ne vadano a casa.
Il fatto che potessero rispondere ad ordini superiori non allevia le loro dirette responsabilità o mancanze, anche perché evidentemente hanno deciso di assumersi sulle loro spalle la responsabilità della decisione non offrendone piena e limpida motivazione.

Ripeto loro rispondono prima a costituzione e leggi e solo in seconda battuta al Governo e alle altre amministarzioni elette in quanto espressione democratica del potere politico. Ma di fronte ad ordini e direttive illeggittime avrebbero il dovere di opporsi. Che forse i vari gerarchi e colonelli nazisti e persino gli ultimi soldati semplici non sono stati responsabili dei crimini commessi su ordini superiori?

Non voglio proporre parelleli forse eccessivi, ma ciascuno è responsabile per suo conto delle proprie azioni e se ne dovrebbe assumere le conseguenze.

Voglio anche aggiungere una rflessione: secondo voi la decisione di non fare arrivare il Pride a San Giovanni ha ridotto o accresciuto le preoccupazioni sulla sicurezza?
Sicuramente ha ingenerato molta rabbia nella comunità e una voglia di rivalsa che potrebbe avere delle conseguenze, prima neanche lontanamente immaginabili.
Inoltre il nuovo percorso pur così centrale è sicuramente di più difficile gestione per molti aspetti logistici, anche a causa dei carri e crea un vero rebus slla gestione della viabilità, ulteriori problemi, accrescendo oltrettutto i siti dove garantire una presenza di forze di sciurezza, non più solo San Giovanni (a questo comunque presidiata immagino) ma anche il nuovo percorso e Piazza Navona.

Che bel casino...

Andrea Maccarrone ha detto...

Andrew, domenica ci sarà una grande manifestazione per i Rom, proprio qui a Roma, pur sfinito penso proprio che ci sarò! E quello che racconti mi da un motivo in più per esserci.

Quanto a San Giovani la decisine presa da Qeustore e Prefetto è semplicemtne incommentabile!

Anonimo ha detto...

boh quello che dici tu è giusto ma per me resta astratto per risolvere simili "macelli" non credo si possa contare sulla scelta di coscienza del singolo che si senta dal suo ruolo portato al rispetto di una costituzione violata tutti i giorni.
non contesto la giustizia astratta di ciò che dici, semplicemente lo trovo non-realista.
Un conto è dire ad un prefetto italiano di oggi va ad accendere le camere a gas, probabilmente in quel caso scatta tutta la roba morale e di ruolo. ma se ad un italiano di oggi dici sposta una manifestazione da qua a là, credo che siano pochi quelli che si fanno tutto il discorso morale e molti di più quelli che dicono "che mi frega di mettermi nei guai." quindi per me il punto è cambiare l'atteggiamento, non aspettarsi simili prese di posizione individuali che se ci sono meglio, anzi "normale", ma sinceramente a me scandalizza il fatto non la scelta dei due che per me avrebbe fatto il 97% degli Italiani. dimessi quelli i prossimi farebbero lo stesso quasi certamente.
le leggi decadono quando non corrispondono al sentire delle persone e non saranno i singoli a ricreare quel sentire; anzi credo che simili richieste sul singolo portano solo astio, la politca che paiccia o no è anche questo.
poi forse sbaglio