(Articolo uscito oggi su E Polis Roma)
In una delle prime dichiarazioni da Sindaco, Gianni Alemanno ha subito chiarito la sua posizione ostile verso la più nota e visibile manifestazione per i diritti Glbt che si tiene ogni anno a Roma. Le sue affermazioni in merito al Pride di Roma, che viene giudicato “esibizionismo sessuale” da condannare e sulla cui opportunità e modalità di svolgimento discuterà e deciderà il Consiglio Comunale, non lasciano adito a dubbio e aprono le inevitabili polemiche. Alemanno dimostra di non conoscere ciò di cui parla: il forte valore simbolico, e di rivendicazione civile di diritti di questa manifestazione, colorata e anticonformista ma sempre pacifica e accogliente. Si pone in una posizione di chiusura ideologica e di non dialogo che non lascia ben sperare. Il Consiglio Comunale e il Sindaco, inoltre, non hanno il compito di interferire con le libere manifestazioni dei cittadini e con le loro modalità di svolgimento ed espressione. Si tratta dei più elementari diritti democratici e costituzionali che speriamo non vengano oggi messi in discussione!
Alemanno si preoccupi piuttosto del pessimo spettacolo offerto al mondo dall'esibizionismo politico dei saluti romani al Campidoglio che hanno accolto la sua vittoria. Quei saluti e le idee di odio e discriminazione che ci stanno dietro sono già tristemente noti alla storia della nostra città e contrastare certe bande violente che minano la civile convivenze dovrebbe essere una priorità per l'amministrazione.
Andrea Maccarrone
3 commenti:
Io non mi ritengo uno che si scandalizza facilmente, ma circa "l'ostentazione della sessualità" -per quanto simbolica che sia- non sarebbe bene per lo stesso orgoglio gay mederarlo un po'? Essenzialmente parlo di scene come veri e propri petting o "limonate" in pubblico.
Ve lo darei come serio consiglio spassionato, valido per più questioni e pregiudizi ne confronti dell'omosessualità e degli omosessuali.
Per il resto della manifestazione chiaramente non ho nulla da ridire.
Ciao
P.S.
Scusa, non so come funzioni questa piattaforma, ma ho postato un paio di commenti nel post sulla lista nera del PD e non so se venga fatto noto al proprietario del blog.
Ciao Narciso,
grazie per il commento.
Quanto al tema dell'ostentazione sessuale è una questione molto controversa e dibattuta, anche tra gli stessi gay e spesso tra varie associazioni.
Intanto va detto che la componente di chi si veste in maniera colorata, estrosa, non convenzionale, sensuale, satirica etc è minoritaria, non sempre espressione di ostentazione sessuale, ma più spesso di fantasia, voglia di esprimersi, di essere visbile, di divertirsi, di affermare delle idee, dei messaggi, etc. Il pride è la bella manifestazione che è perché è allegra, anche quando incazzata e riesce a coniugare rivendicazione politica con gioia di vivvere, e a dare un messaggio attarverso i nostri corpi.
Moltissimi sono coloro che vanno vestiti semplicemente come ogni giorno, la maggioranza, e molti anche amici eterosessuali, famiglie amici, esponenti gruppi politici o associazioni non glbt, che si sentono perfettamente a loro agio in quel contesto.
Anche mirando a cambaire questa composizione, quale sarebbe la soluzione? cacciare chi vede nel pride un'occasione unica di riscatto e di felicità dalla marcia? allontanare chi si bacia o chi si toglie la magletta?snaturare la sua natura per farci accettare per quel che siamo e anche per quello che non siamo?
voglio dire i gay vogliono parità dei diritti ma anche il dirtto ad essere diversi, non assimilati, espressione anche di una idea di corpreità diversa, meno dogmatica. E certamente la nostra è una bataglia per dar dignità e diritti a quei gay e lesbiche che vogliono sposarsi o avere figli ma anche di chi non vuole di chi vuole conservare il suo posto di lavoro pur usando un filo di trucco sugli occhi... o no?
Queste diverese componenti sono parte del DNA del pride, della sua essenza variegata e anche della sua fortuna. Oltretutto mi sembra che l'attenzione di cui il Pride (e quindi il suo pacchetto rivendicativo) gode sui media sia dovuto anche (forse in gran parte)a queste sue caratteristiche a questi aspetti dissacranti, rpovocatori, non comuni, che attirano lo sguardo (a volte "ipontizzandolo" fino a far dimenticare tutto il resto...). Tanto è vero che quando tv e giornali non trovano abbastanza materiale per i loro reportage ripesvcano ad ampie mani in immagini e video d'archivio, pur di riproporee lo stesso immaginario di pride al pubblico.
Del resto io vedo coppie eterosessuali ovunque in città. sugli autobus, nei parchi, davanti le scuole... e non mi sembra che ci siano interventi della buon costume.
Queste critiche che vengono da certi politici o esponenti religiosi mi sembrano inviti a guardare al dito per far dimenticare la luna. Un attacco al contenitore per non parlare dei contenuti.
Nel corso dell'anno in varie occasioni organizziamo manifestazioni di rivendicazione dei diritti diverse dal pride, assai meno provocatorie e più tradizionali che vengono quasi ignorate dai media e ancora più disertate dagli stessi gay. Questo è un dato da cui non possiamo prescindere quando si parla di queste cose e delle modalità che ha assunto il pride un po' in tutto il mondo.
Detto questo io comprendo bene le tue perplessità, so che sono significative per l'aspetto comunicativo e condivise da tantissimi gay che per questo non vengono al pride (spesso senza conoscerlo) perché non vi si riconoscono o identificano.
Non penso che la soluzione sia quella di "censurarne" identità e colori, forse dovremmo noi tutti accrescere il nostro sforzo di comunicazione e dialogo per farci capire meglio, questo sì
per dare apprezzare il vero significato e le radici di quelle che possono apparire come vuote provocazioni.
Ho letto solo ora i tuoi commenti sull'altro post. La piattaforma consentirebbe di ricevere avvisi dei commenti ricevuti via mail... ma io non l'ho attivata temendo di essere sommerso da mail di avviso. A fianco ho creato però una mail per potermi comunicare direttamente qualcosa.
Quanto alle cose che mi dicevi lì ti dico che io non ho purtroppo grande stima della maggior parte di questi cosidetti gaydem, anche se mi rendo conto che possono essere anche una speranza e una risorsa. L'unica eletta al parlamento è risultata Anna Paola Concia, che era al decimo posto in lista in Puglia. Purtroppo è anche quella di cui mi fido meno e in cui nutro meno stima... ma questo ci passa il "governo".
Quanto ai radicali sono rimasti come l'unico vero inequivocabile baluardo laico dell'attuale parlamento ma ho seri dubbi che riescano a contaminare il corpo del PD. Sono sicuro che faranno un buon lavoro su molti dei temi che ci stanno a cuore.
L'abbigliamento, diciamo non convenzionale, non credo debba creare problemi a nessuno al Pride (ma anche al lavoro sinceramente), anzi magari molti potrebbero dare buoni consigli a molti :)
Concordo che il lato "eccentrico" è utile anche ad attrarre l'attenzione quindi necessario anche comunicativamente, ma attrae/produce anche il cattivo pensiero, fraintendimento. "Ecchissenefrega!" direte giustamente, ma la priorità è far capire che siete liberi o che siete uguali a chiunque altra persona (in quanto siamo tutti umani e diversi l'uno dall'altro)? Io ritengo sarebbe più produttiva la seconda.
Credo anche che se qualcuno non capisce qualcosa gli va spiegata nel modo che questo qualcuno può comprendere, non in un altro modo che contribuierebbe essenzialmente a confondere maggiormente le idee.
Certamente non si può escludere i "pomiciatori" perché diversi, sarebbe il colmo! Ma io non ho una risposta a "cosa fare?", dovrebbe essere una cosa che riguarda la ragionevolezza comune. Forse.
Non parlo di vedere coppie in giro (omo o etero che siano), ma di coppie (omo o etero che siano) che hanno vistose effusioni in pubblico li trovo allo stesso modo fuori luogo, sia sull'autobus, sia per strada, sia tra amici e per fortuna ne incontro molte poche.
Circa i Radicali: si, probabilmente non hanno sto gran peso nel PD e ancor meno nelle camere, ma un passo alla volta (e ahimè meglio di niente..)
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