Sono già passati alcuni giorni dal 14 ottobre che tutti ormai attendevano come momento determinante per il futuro del PD e anche del sistema politico italiano. I risultati hanno a loro modo sorpreso, ma non per la persona del segretario scelto ma per i numeri che le votazioni hanno espresso: oltre tre milioni di votanti per eleggere il primo segretario del Partito Democratico, quasi il 76% di consensi per il superfavorito Walter Veltroni. Sono numeri che, per certi versi, parlano da soli; più da partito unico e da plebiscito che da stanca democrazia contemporanea.
Giustamente ci si può ritenere soddisfatti della voglia di partecipazione di mobilitazione degli italiani, che, nonostante la tanto discussa disaffezione dai partiti e dalla politica, decidono di uscire di casa e provare a dare ancora una volta un loro segnale di speranza e di cambiamento.
Giustamente ci si può ritenere soddisfatti della voglia di partecipazione di mobilitazione degli italiani, che, nonostante la tanto discussa disaffezione dai partiti e dalla politica, decidono di uscire di casa e provare a dare ancora una volta un loro segnale di speranza e di cambiamento.
Ma cosa c'è oltre questi numeri? è tutto oro quel che luccica?
Proviamo a fare una mini-analisi.
Proviamo a fare una mini-analisi.
1) Innanzitutto attorno a questo "evento" nel senso anche comunicativo del termine si è concentrata l'attenzione mediatica da mesi ormai, con servizi quotidiani, dibattiti, spiegamento di energie e di riflessioni (da sinistra a destra, favorevoli o contrari). Una sovraesposizione aumentata dalla grande popolarità del candidato favorito, sindaco di Roma, Veltroni, che da molti è visto come una sorta di salvatore della patria e ha mobilitato attorno a sé anche una pletora di personaggi noti, cantanti, scrittori, sportivi, intellettuali, oltre a una coalizione di sponsor politici che va dalla Margherita alla sinistra DS passando dai TeoDem della Binetti e Bobba ai Gayleft.
Tutta questa attenzione ha dato l'impressione ai cittadini che si trattasse di un momento storico in cui coi loro voti potevano (o dovevano) davvero contribuire a costruire una realtà nuova e a scegliere che direzione farle prendere. Si è solleticata in fondo quella vanità degli italiani e quella voglia di stare sulla scena che spinse milioni a stare giorni in coda per sfiorare il feretro di Giovanni Paolo secondo o allunga le liste dei provini per trasmissioni come il Grande Fratello, Amici, e simili.
La realtà è abbastanza diversa (forse opposta) e per molte ragioni, a cominciare dagli avversari di Veltroni, che pur rispettabili, non erano certo all'altezza di una competizione reale e di metterne in luce le contraddizioni, passando per le liste bloccate, con nomi quindi scelti prima, e dall'assemblea costituente nazionale di 2400 delegati eletti che dire pletorica è riduttivo. Un'assemblea che probabilmente conterà assai poco se non per fare da cornice degna e da applausometro all'incoronazione del nuovo leader. Oltretutto è apparso evidente fin dal principio, soprattutto nel caso delle liste per Veltroni, che i rapporti di forza erano completamente a favore del leader unto dalla provvidenza, che come una calamita ha attratto tutti a sé, concedendo o negando i suoi favori, mentre i candidabili si accapigliavano per accaparrarsi una posizione dignitosa in lista. Un processo che lungi dal partire dal basso sembra irradiare dall'alto attingendo al patrimonio "salvifico" di popolarità che si è conquistato il sindaco di Roma.
2) Questo enorme numero di delegati (non oso immaginare dove e come si riuniranno, come avverrà il confronto, etc), ai quali si aggiungono per altro quelli delle assemblee regionali è per altro un'ulteriore concausa della grande partecipazione al voto. Se 2400 sono gli eletti, molti di più sono sicuramente i candidati, forse quantificabili in cifre non distanti dai 25.000. Candidati alla prima prova, rappresentanti degli studenti, politici di professione, ministri, esponenti delle istituzioni, o note personalità dello spettacolo e del giornalismo, dell'associazionismo etc, che si sono lanciati in una vera e propria campagna elettorale, con tanto di manifestini e santini elettorali recapiti in tutte le nostre mail o cassette della posta.
Ma anche a pensare che ciascuno di essi portava dieci amici o familiari a votare arriviamo senza sforzo a due milioni e mezzo.
3) I candidati hanno condotto la loro campagna sull'onda del favore mediatico. Abilmente estromessi i possibili avversari scomodi (Pannella, Di Pietro), facilmente marginalizzati gli outsider, privi di mezzi e di esperienza politica. Tutti hanno condotto la loro campagna senza confrontarsi veramente coi problemi e chiudendosi alle sollecitazioni che venivano direttamente dalla società civile. Una campagna orientata sui sondaggi, e sui soliti temi tanto cari alla classe politica, quali il numero dei ministri, le future coalizioni di governo, i rapporti con l'opposizione, la legge elettorale. Le altre tematiche (a partire dalle richieste del movimento glbt) trattate in modo vago e distratto, marginalizzate, escluse dal confronto. Le voci negative o critiche sono state ridotte al silenzio di qualche blog o di ridicoli trafiletti, mentre la grancassa di regime inneggiava a Veltroni e alla sua corte.
Un modo di procedere che ha "addormentato" il confronto sui contenuti e sulle idee (che in un nascente partito dal confuso profilo identitario sarebbe stato forse centrale) e catalizzato l'attenzione sulle persone e le personalità. Questo, unito al metodo plebiscitario di investitura del leader, scelto dall'establishment e acclamato a furor di popolo, ci fanno vedere tutta l'operazione più come un riuscito esperimento di marketing elettorale che come una vera prova di democrazia. Un metodo che, in assenza di idee guida, sembra caratterizzare il nuovo partito come chiaramente di destra (più che di centro) fondato su una leadership personalizzata e forte pronta a stuzzicare lo stomaco della gente senza coinvolgerne cuori e menti. Del resto, caso più unico che raro, gli elettori sono stati chiamati proprio a incoronare il leader di un partito che ancora deve nascere, che non ha programma , che non si capisce dove ci voglia portare.
Tutta questa attenzione ha dato l'impressione ai cittadini che si trattasse di un momento storico in cui coi loro voti potevano (o dovevano) davvero contribuire a costruire una realtà nuova e a scegliere che direzione farle prendere. Si è solleticata in fondo quella vanità degli italiani e quella voglia di stare sulla scena che spinse milioni a stare giorni in coda per sfiorare il feretro di Giovanni Paolo secondo o allunga le liste dei provini per trasmissioni come il Grande Fratello, Amici, e simili.
La realtà è abbastanza diversa (forse opposta) e per molte ragioni, a cominciare dagli avversari di Veltroni, che pur rispettabili, non erano certo all'altezza di una competizione reale e di metterne in luce le contraddizioni, passando per le liste bloccate, con nomi quindi scelti prima, e dall'assemblea costituente nazionale di 2400 delegati eletti che dire pletorica è riduttivo. Un'assemblea che probabilmente conterà assai poco se non per fare da cornice degna e da applausometro all'incoronazione del nuovo leader. Oltretutto è apparso evidente fin dal principio, soprattutto nel caso delle liste per Veltroni, che i rapporti di forza erano completamente a favore del leader unto dalla provvidenza, che come una calamita ha attratto tutti a sé, concedendo o negando i suoi favori, mentre i candidabili si accapigliavano per accaparrarsi una posizione dignitosa in lista. Un processo che lungi dal partire dal basso sembra irradiare dall'alto attingendo al patrimonio "salvifico" di popolarità che si è conquistato il sindaco di Roma.
2) Questo enorme numero di delegati (non oso immaginare dove e come si riuniranno, come avverrà il confronto, etc), ai quali si aggiungono per altro quelli delle assemblee regionali è per altro un'ulteriore concausa della grande partecipazione al voto. Se 2400 sono gli eletti, molti di più sono sicuramente i candidati, forse quantificabili in cifre non distanti dai 25.000. Candidati alla prima prova, rappresentanti degli studenti, politici di professione, ministri, esponenti delle istituzioni, o note personalità dello spettacolo e del giornalismo, dell'associazionismo etc, che si sono lanciati in una vera e propria campagna elettorale, con tanto di manifestini e santini elettorali recapiti in tutte le nostre mail o cassette della posta.
Ma anche a pensare che ciascuno di essi portava dieci amici o familiari a votare arriviamo senza sforzo a due milioni e mezzo.
3) I candidati hanno condotto la loro campagna sull'onda del favore mediatico. Abilmente estromessi i possibili avversari scomodi (Pannella, Di Pietro), facilmente marginalizzati gli outsider, privi di mezzi e di esperienza politica. Tutti hanno condotto la loro campagna senza confrontarsi veramente coi problemi e chiudendosi alle sollecitazioni che venivano direttamente dalla società civile. Una campagna orientata sui sondaggi, e sui soliti temi tanto cari alla classe politica, quali il numero dei ministri, le future coalizioni di governo, i rapporti con l'opposizione, la legge elettorale. Le altre tematiche (a partire dalle richieste del movimento glbt) trattate in modo vago e distratto, marginalizzate, escluse dal confronto. Le voci negative o critiche sono state ridotte al silenzio di qualche blog o di ridicoli trafiletti, mentre la grancassa di regime inneggiava a Veltroni e alla sua corte.
Un modo di procedere che ha "addormentato" il confronto sui contenuti e sulle idee (che in un nascente partito dal confuso profilo identitario sarebbe stato forse centrale) e catalizzato l'attenzione sulle persone e le personalità. Questo, unito al metodo plebiscitario di investitura del leader, scelto dall'establishment e acclamato a furor di popolo, ci fanno vedere tutta l'operazione più come un riuscito esperimento di marketing elettorale che come una vera prova di democrazia. Un metodo che, in assenza di idee guida, sembra caratterizzare il nuovo partito come chiaramente di destra (più che di centro) fondato su una leadership personalizzata e forte pronta a stuzzicare lo stomaco della gente senza coinvolgerne cuori e menti. Del resto, caso più unico che raro, gli elettori sono stati chiamati proprio a incoronare il leader di un partito che ancora deve nascere, che non ha programma , che non si capisce dove ci voglia portare.
Veltroni insomma come il pifferaio magico delle favole che ha ipnotizzato critica, stampa e popolo e adesso conduce tutti al suono delle sue note verso il fiume... Le premesse non sono positive, ma spero non ci si debba svegliare bruscamente!
Una cosa sembra chiara il movimento glbt, ha quasi per intero capito che il gioco di Veltroni non li include e non li considera, e in molti non limitano la loro critica a questo ma a considerazioni più generali, che sono messe a nudo proprio dalla sua indifferenza/irritazione verso le richieste di diritti e libertà civili.
Note Positive e considerazioni pragmatiche (non voglio essere preso per quello che fa la lagna e vede tutto nero e non fa nulla per confrontarsi con le cose come stanno):
a) Innanzitutto mi è piaciuta la possibilità per sedicenni e immigrati di candidarsi e votare.
b) Poi la presenza di donne e di frammenti società civile che hanno avuto la possibilità di partecipare e di dare (o credere di dare) il loro contributo, e forse potranno anche provare a lasciare il loro segno in quell'affollata assemblea costituente.
c) La grande partecipazione indica un desiderio di contribuire allo sviluppo e al cambiamento del paese, una speranza e una energia che magari è stata anche male indirizzata ma che è presente e potrà essere una ricchezza per tutti.
A sinistra, tutti noi dovremo comunque confrontarci con questo Partito Democratico che sembra nato solo come operazione di potere e di apparato. Il confronto con questo interlocutore è virtualmente inevitabile e allora dovremo rimboccarci le maniche (e turarci il naso) per evitare che sia troppo male, per metterlo di fronte alle sue contraddizioni e spingerlo a delle scelte meno populiste e pericolose. Non possiamo nascondere la testa sotto la sabbia e fare finta di nulla e invece confrontarci con le questioni che questo nuovo soggetto politico solleva.
Tante cittadine e cittadini di buona volontà e in buona fede e anche tanti intelligenti e bravi esponenti politici stanno ancora in quel partito e non vanno isolati ma semmai aiutati a cambiarlo dall'interno e a renderlo più vicino alle nostre aspettative.
La sinistra e i partiti di sinistra e socialisti devono fare un delicato lavoro di autoanalisi che li porti a smettere di farsi del male da soli, a riconsiderare e aggiornare uno stantio apparato ideologico novecentesco per abbracciare un patrimonio ideale e un pragmatismo da XXI secolo, distante da riflessi pavloviani.
Per quel che ci riguarda vuol dire anche considerare parimenti importanti e fondamentali diritti sociali e civili, affrontare in modo intelligente e innovativo le questioni ambientali, riguardanti il mondo del lavoro, lo stato sociale, l'economia, i trasporti, la giustizia, la scuola.
Vuol dire puntare sulle idee, la cultura, un patrimonio identitario aggiornato e non solo sulla facciata, vuol dire un profondo lavoro di innovazione. Speriamo bene...
16 commenti:
Caro Andrea,
La tua analisi mi trova perfettamente d'accordo. Sono meno incline di te all'ottimismo che trapela negli ultimi paragrafi del tuo post.
Ma riprendi tutto il mio consenso quando parli del fatto che la sinistra debba riconsiderare il proprio apparato ideologico ed abbracciare un patrimonio ideale e un pragmatismo da XXI secolo.
Io il mio riferimento ideale in questa direzione l'ho già trovato e ci resterò attaccato come una patella allo scoglio: si chiama Roberto Mangabeira Unger e insegna filosofia del diritto all'università di Brasilia.
Pressoché sconosciuto in Italia, il suo unico libro tradotto nel patrio idioma italico si intitola "Democrazia ad alta energia. Manifesto per la sinistra del XXI secolo". Ti consiglio di leggerlo e di diffonderne la conoscenza.
Basterebbe semplicemente dedicare i prossimi vent'anni a realizzare quella splendida visione che lui disegna, piuttosto che a discutere di ministri, caste, spesa pubblica e altro, riducendo la politica ad un mercato di tribuni e farisei, piuttosto che ad una nobile arte sociale a servizio del bene comune...
Guido
Andrea, come al solito hai la lucidità di un chirurgo. concordo su tutto quanto dici.
c'è solo un punto su cui sarebbe il caso di approfondire: giustamente parli di movimento mentre io - bastian contrario - al movimento non ci credo e considerato che i circa 30 candidati GLBT - tranne un paio - sono di GayLeft e di ArciGay capirai come posso sentirmi... a questo punto - a mio parere - sarebbe necessario che le varie realtà politiche che compongono il nostro universo si confrontassero tra loro e con ArciGay (che purtroppo resta sulla carta la più grande e con tutti gli appigli necessari) e decidessero - se possibile - una linea comune...
Fabio
Caro Guido... Intando grazie per la tua bella segnalazione di lettura! Il titolo sicuramente è intrigante.
Quanto all'ottimismo, io la chiameri più che altro speranza. E anche voglia di trovare in un quadro fosco degi elementi di luce dai quali riparitre. La mia è quindi voglia di impegno per cercare di dare un contributo al cambiamento, non limitandi a fare solo la cassandra che sta alla finesta.
Fabio, a parte Gayleft (che è un aggregazione di gay di partito) i candidati gay nelle liste PD erano tuttti a titolo a individuale, per quanto alcuni molto noti e influenti (Lo Giudice, De Giorgi). Le associazioni, compreso Arcigay, sono rimaste fuori o addirittura critiche (Oltre agli attacchi diretti miei, del Mario Mieli, Di Rossana, anche Aurelio Mancuso non è stato tenero e ha lanciato la manifestazione del 20 ottobre anche in funzione anti-PD. E poi altre associazioni di tutta Italia, come Articolo Tre, I-ken, Maurice etc. per non parlare dei tantissimi blogger, anche essi noti come te, Sciltian Gastaldi, Elfo Bruno e molti altri).
Le associazioni comunicano e si coordinano più spesso di quel che si creda e al di là degli screzi che posso capitare su questioni contingenti, la linea comune tutto sommato è abbasatnza condivisa: Autonomia del movimento dalla politica dei partiti, che non vuol dire distanza o ostilità preconcetta o negare la possibilità di punti di contatto o convergenze. Poi che tutti la seguano è altra storia. A Roma c'è la visbile eccezione di Arcigay Roma e di Marrazzo che sembrano culo e camica con DS e Zingaretti...
Che poi singoli glbt non si candidino in questo o quel partito è utopico e inutile, l'importante è capire quando le loro proposte, o i partiti in cui lo fanno sono adeguati alle nostre speranze e richieste e quando no!
Del resto i gay sono cittadini come tutti e come tali hanno le idee politicehe più varie e hanno il diritto di fare politica attiva e di candidarsi. Altra cosa è pretendere per il sol fatto di essere gay di rappresentare tutta la comunità glbt...
Ciao Andrea, è inutile che dica che sono d'accordo su quanto scrivi. Invece, siccome noi di Articolo Tre stiamo per partire con una webzine mensile (fanzine on line), dovremmo uscire con il primo numero a novembre, ti volevo chiedere se posso inserire questo tuo pezzo. Innanzi tutto perchè ci piacerebbe avere il contributo di persone esterne alla nostra associazione nel riempire di contenuti la webzine, poi perchè volevo proprio un pezzo sulle primarie del Pd, e siccome io ed altri ci stiamo occupando di trattare altri argomenti, un contributo esterno come questo sarebbe perfetto per rendere più completa la sezione politica del nostro primo numero. Che dici? Sei d'accordo? Forse è un po' troppo lungo, dovrebbe essere accorciato. Si può fare?
Baci
Vincenzo.
Come non detto sul troppo lungo, va bene così com'è. Mi autorizzi ad inserire il tuo intervento sul numero di novembre della nostra webzine?
:-)
Vincenzo, non solo sono d'accordo, ma mi fa anche piacere naturalmente :)
Quanto ai tagli è relativamente facile. Se si dovesse trattare di un articolo sulle primarie PD tutta la parte finale sulla sinistra può essere tolta... se invece pensi a qualche altro intervento ci lavoro con piacere in base alle tue richieste.
come non detto sul taglio...
autorizzato :D
Grazie a te Andrea, già sei reclutato per i prossimi numeri:-).
Per questo mese dovremmo partire con una copertina pesantuccia ed un titolo che più o meno sarà del tipo "Il mercato delle libertà, quando la politica dei diritti crea consumatori (o sponsorizza consumi).
Non ti fornisco altri dettagli, ma se sai cosa si sta organizzando vicino Palermo nel periodo di halloween, puoi intendere quale sarà il tema d'apertura del nostro primo numero. Poi non so se a Bologna, l'11 novembre, sarà il caso che venga con la scorta ;-)
Considerato che ci sarà anche un pezzo sull'incontro dell'11 novembre, e non si tratterà certo di tenerezze, sarà veramente il caso di pensare ad una scorta per Bologna?
Baci e sempre grazie.
Vincenzo.
Vincenzo, sinceramente cosa si organizza a palermo non lo so... oggi è a roma Elfobruno e chiederò a lui qualche lume!
Quanto a Bologna so della vostra posizione molto critica. Secondo me non hai bisogno di scorta, l'importante è avere sempre le idee chiare e motivarle e sostenerle, del resto un certo malumore su quella data e quel luogo credo non serpeggi solo a Palermo... Comunque credo che a Bologna vada Rossana e forse anche Andrea Mele, quindi per quanto sia curioso e interessato di vedere come va la cosa non credo potrò esserci. Se vuoi un consiglio però non correre il rischio di fare troppo don Chishotte isolandoti da tutti o aprendo una guerra di posizione che non porta da nessuna parte. Io credo che le cose nel movimento si cambiano anche con un po' di diplomazia e di pazienza ogni tanto. Non sempre si può avere tutto e subito. Lo scorso fine settimana ero a Torino per una conferenza del Maurice e nel suo intervento A. Mancuso ha fatto cenno all'esigenza emersa da molte associazioni di vedersi con più regolarità e su temi veri, non solo sul pride, e sembrava pure condividerla. Alcuni concetti stanno passando... ci vuole pazienza!
baci e buon lavoro con questa vostro nuovo impegno!
Grazie per i consigli, ed il tuo invito alla diplomazia lo accolgo volentieri, perchè la diplomazia è un'arte nobile.
@Andrea & Vincenzo: ciao, posso chiedere cosa succede a Bologna l'11/11?
@Vincenzo: so cosa si sta organizzando vicino palermo, ne ho letto da qualche parte, e mi piacerebbe leggere questa fanzine che pubblicate, come si può avere?
Fabio
Fabio, l'11 novembre a Bologna c'è una riunione delle associazioni glbt.
Per Fabio.
L'11 novembre c'è un'assemblea del movimento, anche se non si sa molto in proposito, visto che chi l'ha decisa non ha mandato comunicati in merito. Abbiamo appreso che una proposta di incontro è diventata scelta, ma non è dato sapere perchè. Sappiamo che c'è un orario di inizio fissato per la 10.00, ma non abbiamo alcuna notizia di come questo incontro si strutturerà, quanto durerà, se ci sono dei temi prioritari su cui discutere e quali, e chi e quanti vi aderiscono. C'è una data ed un luogo stabilito, su tutto il resto è ancora mistero fitto.
Per quanto riguarda la fanzine devi pazientare, usciamo nei primi giorni di novembre. La fanzine sarà inserita nel sito della nostra associazione (www.articolo3palermo.org ) e sarà inviata via e.mail a tutte le associazioni, realtà e singole persone che abbiamo nel nostro indirizzario.
Un saluto,
Vincenzo.
Vincenzo, elfobruno non mi ha saputo illuminare sulle vicende palermitane... mi dici tu qualcosa? :) grazie!
ARCIGAY E ENDORA'S PARTY
Arcigay patrocinerà un evento ,
Endora's party ,che avrà luogo a
Terrasini(vicino Palermo) dal 31
ottobre al 4 novembre,e si realizzerà nella formidabile cornice di
"Città del mare",ovvero uno dei villaggi più suggestivi e
raffinati di
tutta la Sicilia.
Ecco di seguito i riferimenti sia dell'evento
che della location,perchè possiate visualizzare la locandina ed avere
un'idea della struttura....
http://www.endorasparty.com/programma.htm
http://www.esperia.it/cittadelmare.htm
L'evento vedrà la
partecipazione della Contessa De Blank in qualità di madrina,e di un
cast dj di fama e provenienza internazionale.
Importante anche il cast
di artisti e cantanti che si esibiranno,da Lidia Schillaci alle Sister
Sledge,Chic,Richie Family,etc
ESISTE LA POSSIBILITA' DI ACQUISTARE IL
PACCHETTO SOGGIORNO AD UN PREZZO VANTAGGIOSO OFFERTO SOLO AI TESSERATI
ARCIGAY.
Di seguito la proposta di Luciano Alessandria,Presidente
della società organizzatrice,che vi chiarisce i termini
dell'offerta.
Carissimi amici,
innanzi
tutto vi ringrazio per l’attenzione prestata all’evento in oggetto. A
questo proposito, dopo aver ricevuto numerose richieste di
partecipazione da tutta Italia e per alcuni la difficoltà di far fronte
alla quota, seppur ragionevole di 495,00€, con enorme piacere e
soddisfazione Vi comunico che dopo lunghe trattative abbiamo siglato un accordo con i ns partner e la struttura che ospita l’evento di
halloween per offrire a TUTTI la possibilità di vivere questo
indimenticabile momento di vacanza,aggregazione, divertimento e relax. Infatti abbiamo ottenuto una limitata disponibilità di camere
“standard” che possiamo offrire, fino ad esaurimento, a partire da 335€
(ripeto 335,00€)!!! ALL INCLUSIVE .
Di seguito Vi indico le quote aggiornate salvo disponibilità
camera standard quadrupla €385,00/persona – con tessera Arcigay in
corso di validità(-50€ di sconto)=335,00€
camera standard tripla €405,00/persona – con tessera Arcigay in corso di validità (-50€ di sconto) = 355,00€
camera standard doppia €425,00/persona – con tessera Arcigay in corso di validità (-50€ di sconto)=375,00€
Siamo certi di agevolarVi nella vendita del pacchetto in modo esagerato!! Vi chiediamo però di percepire l’eccezionalità dell’offerta (visti gli ospiti internazionali, i D.J. che suoneranno, la location fantastica che ci ospita e la presenza di personaggi del mondo dello spettacolo, politico, culturale, giornalistico che si renderanno disponibili a confronti e interviste) e la limitata disponibilità delle camere standard.
Luciano Alessandria
INFO:
06.64466225 – 81904272 – 392.9210254
E bravo il mio Andrea. Una bella analisi, sono d'accordo quasi su tutto ciò che hai scritto.
Quel che manca è un progetto alternativo. Il PS sembra non calamitare a sufficienza, la Sinistra è lenta e impacciata. Le associazioni GLBTQ al solito sono tutte divise. Non pare proprio esserci un bell'orizzonte davanti.
www.AnelliDiFumo.ilcannocchiale.it
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