mercoledì 3 ottobre 2007

Il montatore rumeno, laureato!

In questi giorni si fa un gran parlare di immigrazione, associandola spesso alla criminalità e in particolare all'aumento di quei reati, come rapine che sembrano spaventare molto l'opinione pubblica soprattutto nelle grandi città e nel Nord Italia.
In particolare a colpire l'immaginario è la comunità rumena, raddoppiata in poco tempo dall'ingresso della Romania nell'Unione Europea.

Per quel poco che ne capisco questo dibattito sulla sicurezza mi sembra molto artefatto e montato a uso e consumo della destra e, secondo i più maligni anche dell'altare del nuovo Partito Democratico a caccia di consensi per il suo prossimo battesimo del fuoco. Ciò non vuol dire che i problemi, reali E percepiti non vado affrontati con assoluta decisione con spirito di realismo ma nel modo mediatico di affrontare la questione c'è un evidente rischio di generalizzazioni e di approcci ideologici che finiscono piuttosto con l'allontanarsi dalla realtà delle questioni e di aggravare i problemi piuttosto che risolverli.

Una cosa, intendo dirla chiaramente: tutte le generalizzazioni del tipo straniero = criminale o anche clandestino = criminale sono da respingere in quanto false e pericolose.

Sentire ieri Fini pontificare senza argini a Porta a Porta di "zingari che non si vogliono integrare" come se per restare in Italia dovrebbero comunque spogliarsi della loro cultura e delle loro tradizioni, ci riporta orrende eco del passato. Evidentemente i vari lavacri nelle acque di Fiuggi e le visite a Yad Vashem (memoriale dell'olocausto a Gerusalemme) non sono serviti a rimuovere del tutto certi automatismi e certe incrostazioni ideologiche. O forse il clima di irrazionali paure, di sconforto e di integralismo religioso sta rimuovendo la patina che si era dato di destra moderna ed europea.
Del resto con che coraggio posso dare addosso al povero Fini, che è pur sempre leader di un partito chiaramente di destra, quando a dare fuoco alle polveri del populismo e delle fobie sulla sicurezza ci pensano da alcuni mesi i sindaci DS-PD che sembrano lanciati in una vera e propria crociata anti-lavavetri, trovando sicura sponda in un personaggio tristemente noto a tutti noi come l'attuale ministro dell'interno Giuliano Amato - ex dottor Sottile.
In questo clima pesante, in cui sembra che si stia cercando un capro espiatorio sul quale riversare lo smarrimento, la delusione e la rabbia di tanti italiani (e a farne le spese in alcuni comuni sono stati anche certi luoghi di incontro gay entrati nel mirino di un un moralismo dilagante), non vorremmo che a pagare, siano come al solito i più deboli, i tanti immigrati che sono qui in Italia per lavorare e contribuire con il loro impegno a migliorare la loro condizione umana e anche la nostra.
Oggi a montarmi la libreria Ikea sono venuti due montatori rumeni, bravi, rapidi, gentilissimi. Curioso e chiacchierone uno dei due è quasi laureato in economia (una sola materia), e spera anche di ritornare a casa per completare presto gli studi e ritrovare la famiglia. Una storia semplice, fatta anche di una scelta di lavoro difficile e coraggiosa che di certo non merita semplificazioni e soprattutto di essere vittima di una campagna mediatica che e politica che sempre più rischia di diventare una campagna di odio.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

OT: ciao andrea, ho appena finito di vedere Rossana a TG56-ZOOM, sarei contento se le facessi i miei complimenti.
grazie,
fabio

Anonimo ha detto...

Io ho sempre pensato una cosa, anche cmq rimanendo SEMPRE di sinistra sinistra (oggi la chiamano sinistra radicale): la libertà, quella vera, non sarà mai di destra né di sinistra, la libertà non ha tendenze politiche, ne tanto meno basterà il cambiare il nome di un partito che farà dimenticare il suo passato. Ciao nanà interessantissimo blog per i suoi contenuti, complimenti! Riciao

Anonimo ha detto...

Certo che sei proprio un principino, vai all'Ikea e ti fai venire a montare la libreria a casa... i mobili Ikea sono tutti facili da montare per conto proprio e tra tutti le librerie sono l'elemento più semplice. Secondo me hai chiesto il montaggio a casa perché speravi che i rumeni si montassero a te. :-)

Anellidifumo

Anonimo ha detto...

ah sciltian, hai detto proprio bene. le librerie non sono il fine, ma il mezzo!
ahahahahahah

Anonimo ha detto...

Vinz, tutto sta nel conoscere Andrea. Di persona.

hahahahaahah



AnelliDiFumo

Andrea Maccarrone ha detto...

Che malpensanti... erano ben 5 librerie grandi con antine di vetro... io ci avrei messo una vita e rischiato di rompere qualcosa. Loro sono stati rapidissimi ed efficienti, le hanno ancorate al muro allineate e collecgate tra di loro con le viti etc...
Non è stato un capriccio!

Anonimo ha detto...

Ma quale capriccio, sappiamo bene che dietro a tutto ciò c'era una precisa volontà! ;-)





AdF