Il Venerdì. Non mi riferisco a quello che ogni settimana da 20 anni ci regala la festa LGBT più famosa della Capitale, ma al settimanale di Approfondimento di Repubblica.
Oggi ci ha regalato la sorpresa di una copertina interamente dedicata ai tanti gay e lesbiche vittime delle legislazioni penali di ben 78 paesi del Mondo.
Le evocative foto di ragazzi e uomini che celano i propri volti per paura sono accompagnate dal titolo "COLPEVOLI, nel cuore di tenebra del mondo dove l'amore gay è reato".
Sono parte di una mostra sul tema (Les condamné) inaugurata a Parigi dal giornalista e fotografo Francese Philippe Castetetbon, sono emozionanti autoritratti di tanti omosessuali che, fidandosi tra paure e voglia di raccontarsi del loro interlocutore, le hanno inviate accompagnate di una breve frase che descrive e racconta la propria condizione di invisibili, perseguitati dalle leggi, dal conformismo sociale e dal terrore di essere se stessi.
Proprio partendo da questo spunto gli articoli approfondiscono la realtà difficile di questi perseguitati, spesso dimenticati o ignorati, puniti con le pene più varie che spaziano dalle ammende, alla prigione, ai lavori forzati, fino alla pena capitale in ben 7 paesi (Iran, Yemen, Arabia Saudita, Mauritania, Nigeria, Sudan, Somalia).
Duro l'atto d'accusa, non solo per la sostanziale indifferenza della maggior parte dei Paesi occidentali e delle loro opinioni pubbliche, ma persino di una comunità gay spesso disattenta che in alcuni casi, quando si trova a contatto con persone emigrate in Europa per sfuggire alla cappa sociale e alla persecuzione locale o familiare, si ritrovano discriminati in quanto stranieri.
Ma sul banco d'accusa per queste persecuzioni finiscono anche e soprattutto gli integralisti religiosi, siano essi cattolici/cristiani e/o musulmani. E come possiamo a tal proposito dimenticare l'atteggiamento del Vaticano rispetto alla richiesta di depenalizzazione universale dell'omosessualità avanzata all'ONU da Francia e UE?
Per la maggior parte di attivisti e persone impegnate sul fronte dei diritti non è certo una scoperta, ma per una più ampia opinione pubblica più ampia, come quella che può far riferimento a Il Venerdì è sicuramente un messaggio forte e innovativo, per il quale sinceramente voglio ringraziarli.
venerdì 16 aprile 2010
Il Venerdì, grazie di cuore
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1 commento:
Ho letto anch'io l'articolo (anche se raramente acquisto Repubblica) e anche a me è piaciuto. In Italia, soprattutto di questi tempi, di questo argomento si parla sempre meno.
Complimenti per il tuo blog !
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